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GLI ARTICOLI
INTERVISTA AL GOVERNATORE GIANCARLO TONERINI

Scarperia, la nuova Misericordia

Nel giorno della Festa di San Sebastiano, la Misericordia di Scarperia ha avuto più di un motivo per festeggiare: oltre alla consueta partecipazione alla S. Messa con tutti i volontari e la consegna dei panini benedetti ai parrocchiani, sono stati nominati sei nuovi volontari, è stata inaugurata una vettura per i servizi sociali e si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle cariche del Magistrato, con una grande affluenza di soci. Abbiamo incontrato il Governatore neo-eletto, Giancarlo Tonerini, al quale abbiamo chiesto il suo punto di vista e gli scenari dei prossimi 4 anni.

D: Governatore, prima di tutto complimenti per la sua nomina: una bella responsabilità …

Sì, è vero, perché al Governatore spetta, oltre alla rappresentanza legale, anche un ruolo di indirizzo. Però quella che ricevo in consegna è una Misericordia “in salute”! Chi mi ha preceduto ha lavorato bene: sono numerosi i servizi già avviati, ci sono volontari bravi ed entusiasti su cui fare affidamento e a Scarperia, da sempre, la Misericordia riveste un ruolo speciale per la cittadinanza. Ho accettato con piacere questo incarico perché credo che oggi, considerato il contesto nazionale, sociale e politico, sia importantissimo riscoprire quei valori su cui da sempre si fonda la Misericordia: la gratuità, il disinteresse, l’altruismo.

D: Dunque il progetto del suo Magistrato è basato su un “ritorno alle origini”?

Non posso ancora parlarle delle progettualità, perché si è appena costituita la squadra e dobbiamo prima dotarci di un’organizzazione. Spero ci sia modo di riparlarne! In sintesi, direi tuttavia che occorrerà lavorare su due piani: da un lato dobbiamo sfruttare i segni dei tempi, ovvero comprendere i nuovi bisogni, i cambiamenti del territorio, il coinvolgimento dei nuovi residenti, l’accoglienza e i servizi verso le nuove povertà; dall’altro è importante rimanere ancorati e fermi nei principi d’ispirazione profonda delle Misericordie, nell’animo cristiano.

D: Obiettivi non facili, in un momento storico in cui il volontariato stenta a trovare risorse e nuovi operatori e in cui sembra quasi inevitabile scendere a compromessi, annacquare, diluire …

Vede, uno dei punti di maggiore forza della Misericordia di Scarperia è sempre stato quello di rappresentare un punto di incontro “interculturale”, indipendentemente dal credo religioso, dai livelli culturali, dai pensieri politici. Ciò che accomunava tutti era il servizio, l’entusiasmo e la partecipazione. Un’organizzazione “aconfessionale”, senza chiusure, senza quell’idea di congrega che invece ritroviamo in altre realtà.

D: mi scusi, ma sembra quasi contraddittorio rispetto a ciò che ha detto prima: forte affermazione dell’ispirazione cristiana e accoglienza di chiunque, indipendentemente dal credo religioso?

Come posso spiegarle? Mi viene in mente un’immagine: la Misericordia come un albero. Radici profonde, solidissime, una chioma verde e tanti fiori che ornano la comunità. Ma se tutto questo rappresenta il tronco, ciò che rende più bello e verde un albero sono le altre piante, come l’edera, ad esempio, che vi si arrampica. Questa ha radici proprie, non è un parassita, ma coglie le opportunità offerte dall’albero e insieme rappresentano un ornamento completo. Così credo debba essere vista la Misericordia: solida nelle radici, ma accogliente per questa “carezza” comune verso la cittadinanza.

D: a proposito di cittadinanza, quali ritiene siano le principali urgenze per il paese a cui la Misericordia può dare una risposta?

Le urgenze sono di tanti tipi. Prima di tutto c’è bisogno di una riorganizzazione dei trasporti socio sanitari e dei servizi assistenziali, sollecitata da dati concreti. I numerosi soggetti che si stanno affacciando sulla scena, offrendo servizi come i nostri, magari anche a costi minori per le istituzioni, ci devono spingere ad essere migliori, a dotarci di un’organizzazione più efficiente e di qualità. In più vedo molta disunione nelle misericordie. A livello di zona è necessario mettere insieme tutte le risorse disponibili per costituire un corpo più forte. Fare rete non è più solo un’opportunità, ma una necessità. Gli interventi sociali non possono essere fatti singolarmente: devono essere progettati in un clima collaborativo.

D: Quali sono i principali limiti che vede per la realizzazione di questi cambiamenti?

Anche in una piccola comunità come Scarperia, che tuttavia sta velocemente crescendo numericamente, il rischio è quello di creare tanti gruppetti autonomi, perdendo il senso della comunità. Questo spirito di condivisione che in passato c’era, va riscoperto. Il problema è che enti come la Misericordia oggi hanno sempre meno capacità di incidere sulla società e sulle nuove generazioni.

D: Parla della capacità attrattiva verso nuovi volontari?

Non proprio. Non si deve operare per attirare nuove persone, ma per essere segno che si può vivere diversamente. Spesso non si incide, perché non si è visti. Dobbiamo “togliere la lampada da sotto il moggio”, fare, ad esempio, degli incontri nelle scuole, ma non per fare nuovi  “adepti”. Per dare un segno diverso: deve essere il nostro operare capace di suscitare l’interesse degli altri. Perché, ci tengo a ricordarlo, la Misericordia vive fin tanto che ci sono i volontari: senza di loro non ha senso. Non voglio neanche pensare a servizi offerti a pagamento, come accade in altri contesti. La nostra specificità è basata sul disinteresse – ovvero niente tornaconti personali – e sull’anonimità dei destinatari dei servizi offerti: sono per tutti coloro che soffrono, che sono nel bisogno, senza alcuna distinzione.

D: ha rammentato più volte questa nuova “squadra” e i volontari, così preziosi. Ci vuole dire da chi è composto il Magistrato?

Si è partiti da una lista “ben nutrita”, di persone che si sono fatte avanti spontaneamente. Iniziamo dai membri più giovani eletti: Chiara Brucalassi, vice – governatrice e Claudia Morbidi, per cui vorrei spendere due parole. Sono i nostri “sguardi” più vispi; un afflusso di sorrisi e di entusiasmo. La loro presenza in Misericordia è davvero preziosa e nasce dai valori più profondi, dalla scelta di un modo di vivere che appartiene loro e che trova sintonia con i valori della Misericordia. Gli altri membri sono: Pierluigi Guasti, Paolo Soncini, Fabrizio Lucherini, Giuseppe Guasti, Giovanni Giusti, don Enrico Banchini, quest’ultimo con il compito di “correttore”, come viene chiamato solitamente e che invece a Scarperia è stato rinominato “assistente spirituale”, per il suo ruolo di guida e di sostegno. La sua presenza, oltre che prevista dalla Statuto, è per noi preziosa, perché ci ricorda il costante riferimento a quei valori cristiani che dobbiamo preservare.

 

Letizia Materassi

 

 

 

 

 

 

 

 

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, marzo 2011

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