Animosi, la nuova stagione di “Non perire d’inedia”. Parla Andrea Sartoni, presidente della Compagnia
MARRADI – Inizia stasera la stagione 2017-2018 del teatro degli Animosi. Inizia con la compagnia “Isigold” che presenta “Don Nicolino fra li guai”.
Della nuova stagione -che conte ben ventidue eventi-, parliamo con Andrea Sartoni, presidente della Compagnia “Non Perire d’Inedia”. Allargando poi il discorso.
Che stagione teatrale avete preparato per il pubblico marradese quest’anno?
E’ una stagione caratterizzata come al solito da numerose proposte, molto diverse tra loro. Dalle due rassegne musicali, la prima che vede a Marradi la presenza del Maggio Musicale fiorentino -con due concerti-, e l’altra che continua la collaborazione con la scuola di musica “Sarti” di Faenza, che proporrà tre eventi musicali dedicati a musicisti classici e contemporanei, da Debussy ad Edith Piaf fino al nostro Gian Maria Randi. Poi tre produzioni nostre, della compagnia, iniziando da due serate di improvvisazione teatrale e con una commedia interamente scritta e interpretata da noi. Poi l’apertura di stasera con Isigold che torna dopo il gran successo dello scorso anno, una compagnia che ha ormai un forte legame con Marradi, e sono ormai ospiti fissi del nostro teatro. Riproporremo anche la comicità di Maria Pia e non mancherà un momento di riflessione, il 23 novembre: anno scorso lo dedicammo alla ludopatia quest’anno alla violenza contro le donne. Inoltre abbiamo avviato corsi di musica con la banda di Popolano, quindi attivando un’altra collaborazione territoriale molto positiva.
Marradi è un paese piccolo, ma dalle molte attività culturali. Qual è il suo “segreto”?
Marradi vive grazie al volontariato. Il volontariato è volano e motore di tutti le attività dal servizio alla persona, alla promozione turistica e culturale, all’intrattenimento ludico e la formazione sportiva e culturale. Il volontario è la vera ricchezza di questo territorio, con abitanti che si stanno battendo contro il declino, cercando di tenere un territorio vivo, vivace e accogliente. Il segreto? Sta nelle nostre radici e nell’amore verso le nostre terre.
Come compagnia gestite il teatro. Regge una struttura del genere in un paese di 3000 abitanti?
Non si può svolgere questo impegno, pensando ad un ritorno economico. Abbiamo tantissime attività e fin da piccoli ci hanno insegnato che poggio e buca fanno piana, per questo ci siamo adoperati fin da subito anche nella ricerca di risorse extra: sponsorizzazioni e contributi pubblici, che potessero farci tirare un sospiro di sollievo. Si sono inoltre spostate quelle poche risorse economiche, che si raccolgono, ad esempio, durante la “Sagra delle Castagne”, grazie al lavoro delle ragazze e dei ragazzi che a cuocer Marroni e offrire vino dolce ad accompagnarli, raccolgono risorse economiche importanti per le nostre casse. Comunque sin dal primo giorno di gestione del Teatro, lo abbiamo pensato come un investimento. Respirare la magia di questi affreschi e di questi velluti è per tutti motivo di crescita. Per questo abbiamo sempre considerato prioritario che fin dall’asilo i bambini potessero salire sul palcoscenico dell’Animosi e si mettessero in gioco per vincere la loro piccola sfida personale sulla ribalta della scena. Nel tentativo di avvicinare grandi e piccini in questo splendido viaggio durante la Stagione.
Qual è il rapporto con i giovani? Come compagnia, e anche come teatro…
Da subito vi è stato uno sguardo rivolto a loro. È stato offerto gratuitamente all’Istituto Comprensivo D.Campana, l’utilizzo del Teatro per le rappresentazioni di fine anno. Sono poi state pensate attività e rappresentazioni rivolte a loro, ma stiamo provando ad aprirci di più a loro, forse ultimamente li abbiamo trascurati un po’ dando priorità ad altro, questo ci siamo accorti essere stato un errore di gestione del nostro precedente mandato. Per questo vogliamo coinvolgerli molto di più. Intanto favorendo l’ingresso con un biglietto ridotto d’ingresso, 5 euro, per gli under 20. E creeremo le occasioni per farli partecipare direttamente nei nostri spettacoli.
Quali sono i principali problemi che dovete affrontare?
Sorvolando la questione economica che è una sirena sempre accesa, il problema più grande è la corsa contro il tempo. Nell’arco della stagione sono state proposte più di 25 serate e per ognuna è servita un’importante manodopera organizzativa. L’auspicio è che il numero di volontari si possa ampliare. Questo è un obbiettivo che ci sta molto a cuore, anche per dare una continuità ai nostri 21 anni di storia.
Quale la maggiore soddisfazione dello scorso anno?
Vedere la risposta del pubblico alle nostre proposte, ma soprattutto i sorrisi e i ringraziamenti delle persone all’uscita sul foyer per quello a cui avevano assistito. La gratificazione del proprie fatiche è ammirare la gioia altrui.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –11 novembre 2017