I FIRENZUOLINI VOGLIONO USCIRE DALL'ISOLAMENTO
Firenzuola sotto la Futa
Per una piccola comunità, distante dalle grandi metropoli, la costruzione di una strada è sempre un evento che fa epoca. Firenzuola nel passato non era poi tanto piccola e vantava una posizione di privilegio nell'asse Nord-Sud trovandosi a metà strada tra due importanti città del centro Italia: Firenze e Bologna. Questo almeno sino alla metà del Settecento quando la via di transito principale era rappresentata dalla strada del Giogo che, appunto, passava per Firenzuola e Scarperia. Con l'avvento dei Lorena-Asburgo ci fu la necessità di istituire un percorso più diretto fra Vienna e Firenze in cui doveva rientrare anche la ricerca di un nuovo tracciato che evitasse "le inaccessibili salite del Giogo".
Il percorso ottimale fu rinvenuto lungo il crinale attraverso il passo della Futa. La nuova strada sancì la fine delle fortune economiche di Firenzuola che rimaneva troppo distante dalle vie di transito più battute. Firenzuola resse il colpo e nonostante tutto mantenne una certa vivacità commerciale e culturale sino alla Seconda Guerra Mondiale. Il paese dell'Appennino fu devastato dai bombardamenti alleati nel 1944 e, dopo la sua sofferta ricostruzione, l'asse viario fu spostato ancora più lontano con l'edificazione della "modernissima" Autostrada del Sole (1956-64).
Le due circostanze di portata nazionale ebbero come agnello sacrificale proprio il paese di Firenzuola che, ormai impoverito ed isolato, ebbe un tracollo repentino. Il segno più evidente fu rappresentato da un massiccio flusso migratorio che portò il numero degli abitanti da circa tredicimila unità a poco più di quattromila.
Seguirono i tempi del boom economico e Firenzuola assestò la sua economia valorizzando le risorse naturali: l'agricoltura, il bestiame, l'estrazione della pietra serena. Poi, a partire dagli anni '80 l'Italia si accorse che il valico appenninico rappresentato dall'Autostrada del Sole era inadeguato e diventava sempre più pericoloso a causa dell'ingente traffico di mezzi pesanti. Fu progettato il raddoppio dell'attuale percorso con una così detta "camionabile" e gli amministratori comunali di Firenzuola, a quei tempi, ebbero la prontezza politica di proporre un raccordo stradale a scorrimento veloce con sottoattraversamento del Passo della Futa per mezzo di una galleria di 3,5 Km. che avrebbe dovuto congiungere Firenzuola alla camionabile. Con il passare degli anni si affermò la convinzione che anche una camionabile non sarebbe stata sufficiente a smaltire la grande mole di traffico in transito, per cui la camionabile si trasformò in vero e proprio raddoppio autostradale e nel progetto fu inserita anche la bretellina per Firenzuola.
Questa è la Storia passata descritta, lo assicuro, con il minimo delle parole possibili. La cronaca per Firenzuola è rappresentata dalla devastante opera di costruzione del tratto ferroviario ad Alta Velocità che ha messo il Comune ed i suoi abitanti a dura prova in termini di sopportazione: strade perennemente infangate, camions carichi di terra avanti ed indietro per le strade del Comune, nugoli di polvere densa nei centri abitati, cave di estrazione del materiale inerte nelle zone più belle, gallerie chilometriche che hanno seccato fiumi e sorgenti. I disagi e i disastri sono stati sopportati nel nome del progresso e dell'interesse della nazione. Da tutto questo movimento di mezzi e di uomini i firenzuolini hanno imparato a loro spese che un'opera infrastrutturale come una ferrovia o una strada, per quanto sembri impossibile realizzarla, verrà senz'altro portata a termine se esiste a monte una volontà politica.
Firenzuola ha visto nella nuova stagione della costruzione delle grandi opere viarie, una conferma alla sua speranza di uscire dall'isolamento. Quella persona o forza politica che infrangesse tale speranza dimostrerebbe di non conoscere la vera storia di un popolo, la geografia dei luoghi e di non ascoltare le istanze che la gran maggioranza dei cittadini di una comunità grida al mondo politico ormai da decenni. Una forza politica pertanto non può opporsi a priori o per dottrina a questa opera. I firenzuolini che, nel campo del volontariato o dell'impegno sociale, hanno a che fare giornalmente con i disagi della viabilità pensano che sia possibile trovare una soluzione ed un compromesso fra la tutela ambientale e la realizzazione del tunnel. Queste persone non sono certo meno intelligenti e sensibili dei politici che ci governano.
Con l'avvento della brutta stagione tutto diventa precario ed incerto: l'autoambulanza potrà raggiungere in tempo l'ospedale? Gli insegnanti delle scuole riusciranno ad arrivare in tempo per la lezione? Gli insegnanti della Scuola di Musica passeranno il Giogo? Stasera potremo andare al teatro o al cinema a Firenze?.
Speriamo che in un futuro vicino queste domande non entrino più a far parte dei discorsi e delle chiacchierate della gente durante il nostro lungo e freddo inverno.
Marco Zini
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, gennaio-febbraio 2001