La mostra “Le donne e i bambini della cava di Pissy” di Francesco Noferini presentata in Consiglio Regionale
FIRENZE – Donne e bambini che lavorano all’interno di una cava di granito. Sembrano immagini del passato eppure sono attuali. Terribilmente attuali. Ed è per raccontare di questi luoghi, dove la vita e la dignità di una persona non hanno valore, che nasce la mostra fotografica di Francesco Noferini: “Burkina Faso. Le donne e i bambini della cava di Pissy” (articolo qui). Un racconto per immagini che nasce da un’amicizia forte, quella di Francesco con Don Pasquale Poggiali sacerdote orionino per molti anni a Borgo San Lorenzo e da tanto tempo missionario in Africa dove è riuscito a creare dal nulla scuole, ambulatori, chiese grazie alla generosità e all’aiuto di tanti mugellani che si sono riuniti nell’Associazione Solidarietà Missionaria.
“Di ritorno dai miei viaggi mi sono reso conto di molte cose – spiega l’autore – L’Africa è un grande continente ma la vita è veramente un “inferno” specialmente per i più deboli. Attraverso questo progetto vorrei dare un aiuto concreto per far sì che questi bambini possano vivere in un ambiente migliore, realizzando un progetto per creare aule scolastiche e asili in aiuto a queste famiglie.”
Pioniere della fotografia già negli anni ’80 con un primo negozio di foto ottica, Francesco Noferini segue ben presto la strada del professionismo aprendo uno studio ripresa e lavorando con molte aziende importanti. Dalla fotografia alla grafica il passo è stato breve ed oggi lo Studio Noferini che gestisce insieme alla figlia, è uno dei più attivi centri stampa del Mugello, attento a tutte le innovazioni, specializzata in stampe digitali all’avanguardia. La passione per la fotografia non si è certo affievolita, anzi. Oggi Francesco Noferini è un fotografo molto richiesto, cura ed esporta le sue mostre personali in tutta Italia.
La mostra sulle donne di Pissy non poteva trovare collocazione migliore dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, dove rimarrà aperta fino al 9 Gennaio 2018.
“Questa mostra è un tributo a queste donne, forti, indomabili, amorose, affinché possa aiutarci a capire i veri valori per i quali è giusto lottare e per i quali dobbiamo sacrificarci. Sta ad ognuno di noi, dentro noi stessi, far emergere questi valori, in qualsiasi situazione ci troviamo.” Sottolinea Luca Margheri presidente di Assomiss.
Bambini, mamme, volti velati di stanchezza ma sorridenti. Gli scatti di Francesco Noferini ci riportano subito ad una realtà molto lontana dal patinato. “Il filtro del bianco nero – spiega più artisticamente Giuseppina Carla Romby Professore Ordinario di Storia, Archeologia, Arte – si rivela di straordinaria efficacia per fissare immagini di persone che proprio per il colore della pelle sono state considerate altre e diverse. Il bianco nero di fatto è una dichiarazione di intesa, permette il
dialogo, riduce le distanze materiali e colloca le immagini in una attualità fuori del tempo cioè le immagini appaiono sempre contemporanee.”
“Mi piacerebbe che questa mostra potesse diventare un messaggio e aiutasse a capire le reali difficoltà di questi popoli” conclude Noferini.
La mostra, che gode del patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e dell’Unione dei Comuni del Mugello, verrà inaugurata venerdì 8 dicembre alle ore 16.00.
Giovedì 7 dicembre, ore 11.45 in Consiglio Regionale della Toscana (Sala Barile) presentazione alla stampa alla presenza del consigliere regionale Fiammetta Capirossi, dell’autore, di Luca Margheri Presidente dell’associazione Solidarietà Missionaria e della Professoressa Giuseppina Carla Romby.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 dicembre 2017
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