Il nuovo parroco scrive ai barberinesi
Carissimi, vi rivolgo con affetto il mio primo saluto, nel nome della pace di Cristo. Il Cardinale Arcivescovo mi ha nominato vostro parroco, trasferendomi da San Paolo a Soffiano.
Sono ancora sorpreso della fiducia che il Vescovo ha voluto dimostrarmi e nel lasciare questa piccola comunità di Soffiano, sento anche la gioia di mettermi a servizio della Chiesa di Barberino di Mugello, con il rinnovato impegno di annunciare Cristo crocifisso e risorto "unico Salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre" (Eb. 13,8).
I miei limiti sono molti ed evidenti, ma più grande è la mia fiducia nel Signore Gesù, il quale ha detto: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Cv. 15, 16).
Cercheremo di "crescere verso Cristo per mezzo di ogni cosa' (Ef. 4, 15); insieme ci prepareremo al grande Giubileo del 2000.Desidero spendere totalmente e la mia vita per voi: aiutatemi ad essere artefice di comunione. E fin da questo momento vi assicuro il ricordo nella preghiera.
DON PAOLO CIONI
Di Pietro: qualcosa da chiarire
Ho seguito con un misto di interesse e preoccupazione quanto è avvenuto intorno
alla eventuale candidatura di Di Pietro per il collegio senatoriale di Firenze
3 e alla riunione tenutasi a Cafaggiolo con i rappresentanti delle Istituzioni
locali. Nel '96 ho votato per lUlivo (sono dello stesso collegio) e
vorrei votarlo nuovamente, ma sento anche la necessità di esprimere il mio
pensiero e valutazioni su quanto è accaduto.
Innanzitutto, è stata per lo meno inopportuna la riunione di Cafaggiolo, sia
perché ha favorito una interpretazione e un ruolo distorto dei rappresentanti
delle Istituzioni (è un po forzata la distinzione fatta da alcuni che
nel loro tempo libero fanno quello che gli pare, come se fosse così semplice,
tra laltro, distinguere il tempo libero da quello lavorato per un responsabile
di Istituzione), sia perché ha dato alla candidatura di Di Pietro una impronta
che si potrebbe definire plebiscitaria, nel senso che daccordo i rappresentanti
delle Istituzioni daccordo tutti.
Ma che liniziativa della mattina era sbagliata è evidenziato anche da
quanto avvenuto nel pomeriggio dello stesso giorno quando Di Pietro si è incontrato
con i rappresentanti politici dellUlivo. In questo senso si è marcata
una distinzione ma, nello stesso tempo, si è accreditato ancor d che I' incontro
della mattina era stato fatto responsabili delle Istituzioni e non con cittadini
qualsiasi.
Quello che è accaduto deve far riflettere su una serie di questioni:
- se si verificano casi analoghi in altri collegi Toscana saranno prese iniziative
analoghe ?
- il ruolo dei rappresentanti delle Istituzioni in casi simili, non dovrebbe
svilupparsi per lo meno in modo più defilato rispetto ai responsabili partiti
?
- è vero che oggi chi sta nelle Istituzioni ha una legittimazione diversa
dal passato ed è più v ai 9 cittadini e quindi il rapporto tra Istituzioni
partiti è profondamente cambiato, ma è accettabile le che si delegittimino
completamente sia le rappresentanze istituzionali che quelle politiche come
in questo caso, la rappresentanza dellUlivo?
Liniziativa di alcuni Sindaci di partecipare allincontro di Cafaggiolo
e, nello stesso tempo prendere le distanze con la disponibilità a confrontarsi
sui problemi dei loro territori con Di Pietro e con qualsiasi altro candidato,
dimostra lesistenza di una preoccupazione degli stessi a non fare identificare
il loro ruolo con quello dato schieramento e, peggio, di un solo partito.
Di Pietro ha chiarito la sua posizione collocandosi chiaramente nellUlivo
ed ha rassicurato pochi, evidentemente preoccupati di certi su atteggiamenti
del passato.
Ha detto che è un moderato dellUlivo proprio questa sua caratteristica
che ci porta a dire che proprio i moderati hanno il compito di rispettare
e di far rispettare certe regole e confini perché la democrazia si fonda su
tante cose e tra queste sulla distinzione dei ruoli e dei compiti.
La confusione ed il pressappochismo sono mala pianta che nel tempo produce
frutti a ed indigesti.
Di Pietro è una persona intelligente e brava tanto ha dato al nostro Paese.
Potrà essere anche più preziosa se insieme alla disponibilità personale già
manifestata saprà meglio chiarire anche il suo rapporto con le Istituzioni
ed i partiti.
PIERO BOSI - SESTO FIORENTINO
CIAO DON LUCIANO.
E GRAZIE!
Attraverso le pagine del Filo vorremmo salutare e soprattutto ringraziare di cuore don Luciano, che ha lasciato la nostra comunità parrocchiale chiamato come coparroco a San Casciano; quando un prete lascia la parrocchia dove ha operato con passione e cuore grande c'è sempre un attimo di tristezza. E questo dispiacere del distacco c'è di più quando un sacerdote buono è vissuto per diversi anni in mezzo alla sua gente. In particolare di don Luciano ricorderemo il suo servizio alle persone sole, agli anziani, a cui, di casa in casa, ha portato momenti di gioia e di speranza, infondendo coraggio e forza di vivere.
Ciao, don Luciano, e grazie.
UN GRUPPO DI PARROCCHIANI
BORGO SAN LORENZO