In ricordo di Alessio Vivoli, una targa al Giotto Ulivi. L’importante messaggio del padre
MUGELLO – Alessio Vivoli è scomparso da tre mesi, ma gli amici, gli ex compagni e i professori del liceo non lo dimenticano. Oggi 12 febbraio al Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo, proprio sopra la bacheca degli studenti, è stata collocata una targa in suo onore (articolo qui). “Abbiamo sentito il bisogno di farlo – dice Filippo Giordano Allkurti, anche lui di Firenzuola, come Alessio – siccome ha lasciato il suo ricordo ovunque sia stato, abbiamo pensato che fosse giusto ne rimanesse uno anche nella scuola che aveva frequentato. Abbiamo apposto quindi questa targa. La foto scelta l’abbiamo ritenuta fondamentale per il suo sorriso”.
Toccante il discorso del babbo di Alessio che, rivolto ai ragazzi, ha raccontato: “Dopo il liceo, ha superato il test d’ingresso per una Facoltà che aveva scelto e gli piaceva, Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. E’ riuscito nei tre anni di Università a passare regolarmente a tutti gli esami. Nel frattempo ha svolto lavori stagionali nei mesi estivi e, come sapete, faceva sport con passione e buoni risultati. Ha superato l’ultimo esame alcuni giorni prima della sua morte e si sarebbe laureato pochi giorni dopo, con il voto di 108. Aveva già preparato la tesi. L’Ateneo fiorentino ci ha confermato la sua meritata laurea, un obiettivo per lui importante che ci ha reso ancora più fieri. Se fosse qui vi incoraggerebbe ad andare avanti nello studio, nel fare quello che vi piace e nel seguire quello che vi dice l’istinto. Vi direbbe poi di fare gruppo con gli altri studenti e, dove è possibile, con i professori, perché questo lo ha aiutato a frequentare con maggiore ottimismo e a mettere il suo sorriso e il suo cuore in tutto quello che faceva. Mi piace prendere spunto dall’argomento della sua tesi di laurea per farvi intuire i suoi valori. Si tratta di uno studio su come si possa smaltire il percolato, il liquido velenoso e inquinante che viene prodotto dalle discariche, utilizzando alcuni tipi di piante e alberi che assorbono buona parte delle sostanze nocive, senza morire. Con questa tesi ha voluto forse dirci che il bene e la natura possono servirci per migliorare il male e il mondo; che il veleno e il dolore possono essere smaltiti con il tempo e con le cose belle della vita. Anche noi oggi smaltiamo un po’ del dolore per averlo perso, l’amore che ci ha lasciato nel cuore ci aiuta a sopravvivere e a volerci ancora più bene in famiglia. Concludo sulla sicurezza stradale. In Italia muoiono più di 3000 persone in incidenti stradali, più di otto al giorno. Solo dopo la tragedia ho guardato le statistiche e ho visto che il 40% dei decessi riguardano ragazzi tra i 20 e i 24 anni. Al momento purtroppo solo voi potete evitare che il vostro mezzo di locomozione diventi un’arma pericolosa. Avete il diritto di divertirvi, di distrarvi e di muovervi per le strade, ma quando guidate, vi prego, usate la cintura, non raccogliete oggetti, non spippolate sul cellulare. State sempre concentrati, perché purtroppo basta un attimo per un danno irreversibile”.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 febbraio 2018