Shalom! Per non dimenticare, mai
MUGELLO – La giornata della memoria. E anche noi vogliamo parteciparvi riproponendo quanto si scriveva sui periodici del Mugello negli anni cupi delle “leggi razziali”, quelli dell’antisemitismo. Per non dimenticare, mai.
Una delle tante tragedie umane, la più cruenta della contemporaneità. Le “leggi razziali”, la privazione della libertà, le deportazioni e lo sterminio di massa, verso quelli che erano definiti nemici: gli ebrei. Un popolo accusato di essere diverso, inferiore, e per questo combattuto fino ad anelarne l’estinzione. Una ferocia programmata che indottrinava l’odio in termini popolari, facendo leva anche su base periferica, traendo spunto dal risentimento sociale per perorare la discriminazione fra popoli. Un’enfasi xenofoba, artatamente nazionalista, che forse covava negli animi da generazioni, prima dialettica e politica, poi istituzionale e che portò alle “leggi razziali”. Una pagina vergognosa, incancellabile, della nostra storia nazionale.
Purtroppo anche il Mugello ne registrò i proseliti. Nella storiografia ufficiale non sono documentati atti di rappresaglia e di rastrellamento nei confronti di cittadini italiani di origine ebrea. Ma la propaganda del regime fascista contro di loro era prorompente e diffusa con ogni mezzo. Un periodico locale, “Il Mugello – quindicinale dei fasci della XI zona”, faceva da megafono alle direttive governative e reali, quelle di una monarchia imbelle e complice del genocidio. Così nella pubblicazione del 15 Gennaio 1943, Anno I numero 6, troviamo un articolo senza firma dal titolo “Galleria dei nemici – Gli ebrei”. Un esercizio convulso e delirante, fra sociologia arruffata e odio verso un popolo.
Ne riportiamo qualche stralcio, appunto per non dimenticare.
“Non avendo patria l’ebreo riconosce per capi non quelli del paese di cui parla la lingua, ma quelli delle unioni internazionali giudee, le quali sono organizzate per realizzare l’arricchimento, a spese di tutti gli altri popoli, dei figlioli d’Israele. E affinché ciò si compia più facilmente i giudei danno l’assalto a tutte le posizioni di responsabilità e di comando del Paese che li ospita onde dirigere da esse la politica estera e interna di quel popolo nel senso dei loro interessi, a costo di trascinare alla rovina il Paese che sciaguratamente ha dato loro mano libera.”.
“E perciò quando le opportune leggi razziali sono venute a cacciarli dalle numerose posizioni di dominio nelle quali, anche dopo il 1922. si erano istallati, non certo di persecuzione era il caso di parlare, ma di difesa della razza e del popolo italiano da questa vergognosa genìa che se ci avesse potuto avere come tentava, in sua mano, avrebbe riservato a noi e ai nostri figlioli un trattamento ben diversamente crudele: quello di essere gli schiavi della sua sozza e miserabile avidità.”.
Tutto ciò si scriveva in Mugello. Intendiamoci, non era questa l’intenzione di voler istruire processi postumi, tantomeno dare lezioni con il senno di poi, ma è ineluttabile come certi concetti e certe opinioni fossero considerate ordinarie e pubblicate sulla stampa dell’epoca. Questa ne è una testimonianza infame. Nel ricordo di quella tragedia. Shalom!
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 gennaio 2020
SHALOM !
PACE
saluto che ho sentito piu” nel passato .Quando si parlava meno della Shoah,non mi sono posto mai il perche’.Amici e conoscenze ebree ne ho avute piu’ in passato che non adesso,direi che non parlavano delle leggi antiebraiche per fare vittimismo, erano e sono concreti ,come dovremmo essrlo tutti per il bene comune.
Cosa che sembra si sia ancora imparato allo stato attuale delle cose .Lo dimostrano le cronache zeppe di ogni tipo di violenza ,violenza diretta a tutti,sinonimo di frustrazioni, latenti arroganze e mancata educazione al vivere civile.Ma com’e’ che non andiamo a fondo nell’analisi, contenimento e debellamento?Sempre parole….mai fatti.
Premesso cio’chiedo:quando si trovera’ qualcuno da accusare nuovamente delle incapacita’attuali,quando si fara’ una nuova caccia alle streghe,anche per sopire colpe che non abbiamo il coraggio di affrontare?
Non voliamo alto (di proposito) perdendo il contatto con fatti concreti a bassa quota.
Dimostriamo e aiutiamoci anziche’ prevaricare in nome di falsi scopi economici,ideali,economici,superiorita’ intelletual politica.
L’INDIFFERENZA e’ stata una grossa colpa di cui non si parla ,come mai?
Ora si condanna …Ma abbiamo fatto perche’ non accada nuovamente?Non mentiamo a noi stessi e non accettiamo che altri lo facciano.
Ugo A.