Un inatteso accertamento fiscale
Il Comune “uccide” la Fondazione Umberto I
Forse non tutti conoscono la Fondazione Orfanotrofio Umberto I di Borgo San Lorenzo. E’ un’ex-opera pia, che trae origine da un’iniziativa filantropica promossa all’inizio del secolo scorso dalla nobile famiglia dei Pecori Giraldi, che istituirono, nel 1903 un ospizio per i poveri, e poi un orfanotrofio femminile. La sede è il grande immobile di fronte al Centro Giovanile in corso Matteotti, che per cinquant’anni ha ospitato prima l’istituto Tornabuoni, poi il “Chino Chini”.
Ora, con una lettera aperta alle istituzioni e a tutti i borghigiani, la presidente della Fondazione, Giovanna Pecori Giraldi –insieme al consiglio, formato da Don Maurizio Tagliaferri, Marta Degli Innocenti, Niccoletta Paoli Bagiardi, Mariagrazia Bagiardi, Nicoletta Martiri Lapi, Maria Luisa Fusco, Aldo Giovannini, Riccardo Bartolini e Gino Cantini-, annuncia la “morte” dell’Umberto I. Imputandone la causa all’atteggiamento rigido e sostanzialmente vessatorio del Comune di Borgo San Lorenzo.
Questa la lettera.
La storia della Fondazione Umberto I, proprietaria dell’immobile ex Chino Chini a Borgo San Lorenzo, è una storia che si è sempre caratterizzata per il servizio offerto al Bene comune fin dal 1903, quando nasce come ospizio per i poveri e diviene poi orfanotrofio per le giovani del Mugello. Ha ospitato per circa 50 anni prima la scuola Tornabuoni poi l’istituto Chino Chini, con affitti prima del Comune e poi della Provincia, sempre molto ridotti. Dal 2010 al 2011 si è messa a disposizione del Comune, a titolo gratuito, per ospitare la Facoltà di Scienze Infermieristiche, mentre era in ristrutturazione l’immobile dell’ex-pretura, sede ufficiale della facoltà.
Nel 2012 l’istituto Chino Chini lascia definitivamente la struttura.
Nel 2013, a febbraio, fulmine a ciel sereno, il Comune di Borgo San Lorenzo invia accertamento, per arretrato ICI, di circa 110.000 euro, tra imposta arretrata ed interessi di mora (noi ci eravamo informati presso l’ufficio negli anni precedenti e ci era stato risposto che le scuole non dovevano pagare). Abbiamo chiesto spiegazioni al Comune, a cominciare dal fatto che riferendosi l’imposta al 2008-2011, tale accertamento non sia stato fatto prima, quando cioè ancora la Provincia aveva in affitto i locali per il Chino Chini, e in tal caso avremmo potuto tener conto dell’onere in più in modo da rivalersi sulle quote di affitto, veramente modeste. Abbiamo anche domandato se fosse possibile avere riduzione di aliquota ICI, in quanto ospitante una scuola pubblica, e ancora se fosse stato possibile avere una riduzione d’interessi di mora. Le risposte sono state sempre NEGATIVE.
Ancora peggio, quando nel maggio 2013 abbiamo avanzato richiesta di rateizzazione l’ufficio dei tributi ha preteso una fidejussione,con ulteriori aggravi, senza peraltro tener conto che ad oggi nessuno fa più fidejussioni bancarie o assicurative.
In ultimo, mentre eravamo in attesa di risposta, l’ufficio tributi senza nemmeno avvertirci ha inviato la nostra pratica ad Equitalia.
Un atteggiamento, quello del Comune che ci ha fortemente amareggiato. Credevamo che in questi 110 anni di servizio al Comune e alla Comunità locale avessimo maturato il diritto non certo di avere favoritismi, ma almeno l’opportunità di dialogare e discutere con le Istituzioni per trovare una soluzione corretta e possibile. Invece abbiamo riscontrato solo un atteggiamento burocratico.
In questi ultimi anni molti sono stati gli alunni e le famiglie aiutate con contributi dalla Fondazione attraverso borse di Studio, concorsi annuali, buoni scuola o donazioni. Abbiamo illuminato e restaurato la statua di Cristo Re, in viale della repubblica, abbiamo ritrovato e fatto restaurare un prezioso affresco di Galileo Chini ed in ultimo, ma non meno importante un membro della famiglia Pecori Giraldi ha voluto donare un prezioso vaso delle manifatture Chini al museo di villa Pecori
Di contro nel marzo 2014 l’arrivo della cartella di Equitalia ha decretato la morte della Fondazione.
Si poteva fare solo così? Noi siamo convinti di no e crediamo che l’Amministrazione comunale non abbia tenuto conto di quanto la Fondazione ha operato per i cittadini di Borgo e non solo.
Nell’esprimere per questo un grande rincrescimento, ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi anni e inviamo un caro saluto a tutti coloro con i quali abbiamo collaborato e a tutte le persone che anche minimamente abbiamo potuto aiutare.
LA PRESIDENTE
Giovanna Pecori Giraldi
La Misericordia di Borgo solidale con la Fondazione
Sulla vicenda è intervenuta anche la Misericordia di Borgo San Lorenzo, con una lettera del Provveditore Umberto Banchi, che esprime piena solidarietà con la presente intendo testimoniare la massima partecipazione da parte della Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo e di tutti i suoi iscritti alla dolorosa vicenda che riguarda la vostra Associazione e che abbiamo appreso leggendo la lettera aperta inviata ai giornali locali.
Sono stato testimone, in passato, delle tante elargizioni, degli aiuti economici, delle borse di studio che la Fondazione Umberto I ha offerto, negli anni, agli studenti dell’Istituto Chino Chini e non solo. La vostra centenaria storia vi rende onore per ciò che avete fatto per la popolazione di Borgo San Lorenzo. Purtroppo le Associazioni come le nostre fanno i conti con una situazione del paese che, mischiando cinismo e giustizialismo, non permette neppure di vedersi riconoscere ciò che si è fatto nel passato. Ne parlo per esperienza personale perché so, come Misericordia, quello che facciamo, con soldi privati, sostituendoci alle inefficienze e alle carenze delle Amministrazioni locali.
Sono dell’avviso che si debba “dare a Cesare quello che è di Cesare” fino all’ultimo centesimo, ma arrivare fino a questo punto lo trovo davvero sconcertante; non dico che si debba avere riconoscenza (parola sconosciuta alle nuove generazioni e alle leggi di bilancio) verso la Fondazione Umberto I, ma almeno rispetto: credo sia quello che voi avete chiesto e che certamente non vi è stato riconosciuto.
Nell’esprimervi piena solidarietà ed affettuosa vicinanza vi giunga il ringraziamento per ogni gesto, ogni dono che attraverso la vostra Associazione è stato fatto a tanti giovani borghigiani. Oggi, più di ieri, c’è bisogno di Associazioni che senza cercare il proprio profitto operino per il bene comune. Sapere che non ci sarete più ci rende, certamente, tutti più poveri.
Umberto Banchi
Provveditore della Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo