Vendesi ex-ospedale di Luco. Con un milione di sconto
BORGO SAN LORENZO – La Regione Toscana ritenta, e pubblica un nuovo avviso per l’alienazione dell’ex-ospedale di Luco di Mugello. Con una importante novità: il prezzo a base d’asta cala sensibilmente, addirittura di un milione di euro. Nel 2015 il grande complesso venne messo in vendita, con la richiesta della Regione di 2 milioni e 556 mila euro. Ma il bando, per due volte, è andato deserto. Ora invece l’avviso pubblicato sull’ultimo Bollettino Ufficiale regionale valuta l’immobile alla cifra di un milione e 564 mila euro.
La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 19 giugno e la seduta pubblica per l’apertura delle buste o per l’eventuale asta è fissata al 28 giugno.
Ora la cifra richiesta potrebbe rendere più appetibile l’investimento, visto che si tratta di un complesso di ben 4.520 mq e con 9.370 mq di aree di pertinenza.
Sarà comunque notevolmente oneroso il recupero, anche perché vi sono vincoli del MInistero per i Beni Culturali su tutto l’immobile data la sua rilevanza storica In particolare: “l’esecuzione dei lavori ed opere di qualunque genere sull’immobile è sottoposta a preventiva autorizzazione della competente Soprintendenza”; “l’immobile ex convento ed ex presidio ospedaliero per il quale si ritiene compatibile la destinazione d’uso prevista ( attrezzatura turistico-ricettiva, funzioni di tipo culturale di servizio) non dovrà comunque essere destinato ad usi , anche a carattere temporaneo, non compatibili con il suo carattere storico o artistico o tali da recare pregiudizio alla sua conservazione. A tale riguardo ogni variazione d’uso, anche qualora non comporti modifica nella consistenza architettonica del bene , dovrà essere preventivamente comunicata alla competente Soprintendenza”; infine “i beni mobili valutati come pertinenziali dovranno essere conservati e mantenuti nelle attuali collocazioni in quanto parti essenziali ed originali del Convento Camaldolese soppresso nel 1808 dalle leggi napoleoniche, poi ripristinato da Ferdinando III di Toscana ed infine definitivamente soppresso con le leggi Siccardi del 1867”.
E chi acquista dovrà sottostare ad una attenta tutela della Soprintendenza non solo nella fase di recupero e ristrutturazione ma anche in quella di gestione.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 maggio 2018