DON
MARGHERI, UN LIBRO EDITO DAL FILO, IN REGALO PER TUTTI I LETTORI
Luco ricorda il suo vecchio parroco
Quando Luigi Tagliaferri portò al “Filo” quel manoscritto di
Don Dino Margheri, che è stato per decenni parroco di Luco di Mugello, il
desiderio di pubblicarlo, in modo da condividerlo con tutti, e di riaprire così
una finestra su eventi che appartengono ormai alla nostra storia, fu subito
molto forte. Con Luigi decidemmo di affiancare al breve testo anche alcune
testimonianze e ricordi “luchesi”. E di pubblicarlo in occasione del
quarantesimo anniversario della morte di Don Margheri, che ricorreva il 20
giugno scorso.
Ne è venuto fuori, e lo trovate allegato a questo numero del
“Filo” (che per questo motivo, ce ne scusiamo, esce un po’ in ritardo), un
libretto sicuramente interessante e tutti, e commovente per chi Don Margheri ha
conosciuto.
Dalle testimonianze raccolte emerge una figura autorevole,
attiva, che per la comunità di Luco ha significato davvero molto, un sacerdote
che si è speso per il suo popolo. E il diario di Don Margheri dettaglia in modo
nitido, in presa diretta, da vicino, eventi drammatici quali quelli del
passaggio della guerra in Mugello. Ma non è questo, credo, l’unico motivo di
valore del libro. Basterebbe, ma non è solo questo.
Quello che scrive, ma anche le testimonianze di chi lo ha
conosciuto fanno intravedere cosa significava essere parroco di una piccola,
coesa comunità.
In questo senso Don Margheri è un
esempio, e non solitario, qui nel nostro Mugello: questi parroci dei piccoli
centri del nostro Appennino, che sono al centro non solo della vita religiosa,
ma anche della vita sociale di quelle comunità. Esprimono cioè una fede che
“c’entra” con la vita tutta, senza scissioni, senza troppe divisioni di piani.
Ecco allora i sacerdoti che bruciano tempo ed energie per i loro giovani
–creando strutture e occasioni di attività-, eccoli a mettere
piedi, insieme a qualche parrocchiano ben versato,
la cassa rurale, per dare una mano concreta alle famiglie, ai contadini, eccoli
ad indirizzare la nascita delle leghe bianche, a favorire, attraverso le
opportune candidature, l’impegno del laicato nella vita politica. Eccoli a
costruire scuole e circoli.
Ancora oggi se Luco ha un circolo dove tutti si incontrano,
dove si tengono le assemblee di frazione è grazie al coraggio, alla tenacia e
alla passione di Don Dino; e Luco deve a Don Dino quella scuola materna che ha
accolto ed educato tanti giovanissimi luchesi.
Per questo, con il libro su Don Margheri, abbiamo voluto
provare ad inaugurare una piccola collana, che abbiamo chiamato “Le nostre
radici”. Perché sarebbe saggio e salutare non dimenticare le radici, non
dimenticare cioè chi nel passato ha contribuito a costruire quello che abbiamo e
siamo oggi. Insegnamenti ed opere che rischiamo di disperdere e di svalutare
troppo presto. Prossimamente, se Dio vorrà, vorremmo mettere in cantiere altre
raccolte di testimonianze per ricordare, appunto, le nostre radici.
Intanto presentiamo questo libretto: quando queste righe
saranno lette, si sarà già tenuta a Luco la presentazione del volume, con la
partecipazione del Card. Silvano Piovanelli. E magari sul prossimo numero del
“Filo” proporremo il suo intervento, ulteriore prezioso contributo per ricordare
Don Margheri e i parroci che operarono in Mugello e in Diocesi in quei tempi non
più vicinissimi.
P.G.
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, giugno 2011