RICORDO DI ALESSIA BALLINI
Noi e Alessia
Quando si parla di una persona che
ha servito un paese per quindici anni (dieci
da sindaco e cinque da vice) è
facile soffermarsi su quello che ha fatto.
In questo, sicuramente sarebbero più adatte tante altre persone, che
hanno collaborato più da vicino con Alessia.
Quello su cui vogliamo soffermarci
in queste poche righe è la persona di Alessia, almeno dal punto di vista della
conoscenza e dell’amicizia che abbiamo condiviso con lei.
Alessia credeva nelle
persone. Era attenta a costruire sui rapporti umani. Lo testimoniano le tante
realtà associative e le iniziative che hanno preso o ripreso vita durante il suo
mandato: la Proloco, l’Ingorgo Sonoro, l’impegno per il Chiapas...
E’ anche vero che
nella vita comune di un piccolo paese come San Piero, capita senza volerlo che
ognuno tenda a vivere nel suo piccolo orto e a stare prevalentemente con le
persone con cui condivide interessi o passioni. Il rischio è di chiudersi nel
proprio guscio di amici. Questo non si può certo dire dell'Alessia.
Abbiamo
cominciato ad incontrarci con lei fin dai primi anni novanta, noi giovani della
parrocchia appena ventenni e lei già impegnata in politica e
nell’amministrazione comunale.
In quel periodo Alessia faceva parte tra l’altro di un gruppo di giovani
sanpierini di sinistra (i “Sinistrati”) e iniziammo a incontrarci con loro, in
seguito anche al suo interessamento. Gli
argomenti di discussione erano diversi: dai temi più prettamente sociali a
quelli esistenziali. Insieme
ci ponevamo, in modo più o meno esplicito, la domanda sul significato dell’agire
umano nella società e nella storia, su come l’uomo possa promuovere un mondo
migliore, a partire dal piccolo del proprio paese. Non sono mancate discussioni
sulla fede e sul rapporto con Dio.
Nonostante le nostre visioni non fossero sempre convergenti, abbiamo sempre
avvertito in Alessia il rispetto e la curiosità per il nostro impegno.
Così iniziò la nostra
conoscenza con lei. E con questa, il reciproco interesse che nasce quando ci si
trova di fronte a persone mosse da domande comuni.
Quell’interesse, che di fronte a risposte
diverse, spinge a cercare di capire le motivazioni dell’altro, per mettere
inevitabilmente alla prova le tue.
Dopo i primi incontri, nel corso
degli anni ci sono state tante occasioni di collaborazione.
Ricordiamo, per esempio, gli interventi di Alessia in parrocchia alle
serate della Mostra del Libro, o altre iniziative sui temi della pace e della
solidarietà, o ancora il suo apporto a favore di progetti umanitari in Brasile o
in India, sostenuti dalla parrocchia.
Ma sono soprattutto le
occasioni informali di amicizia che ci piace ricordare.
Con Alessia, era molto facile trovarci davanti ad una birra e, tra una
battuta e l'altra, parlare di quello che ci stava a cuore.
Più volte è venuta a trovarci
quando eravamo ai campi estivi a Figliano ed è rimasta a cena con noi animatori
e con i ragazzi. Ogni tanto ci chiedeva con una battuta: “Ma come fate a far
star buoni sessanta ragazzi per una settimana?"
Risposta: "E chi ti ha detto che stanno buoni?"
Ecco. Sicuramente Alessia ha
testimoniato che è possibile incontrarci anche se siamo diversi: basta avere
onestà intellettuale, apertura e desiderio di capire l’altro.
Lei ha avuto tanto di tutto questo, insieme alla convinzione profonda
degli ideali in cui credeva, per cui non aveva paura di confrontarsi con
nessuno. Per noi è stata preziosa anche come stimolo per rendere conto della
speranza in cui crediamo, per non dare niente per scontato e per interrogarci
davvero sulle questioni più importanti della vita.
Sicuramente c’è stata una bella
intesa con lei, che – pur spesso critica nei confronti della Chiesa – era una
persona libera, piena di domande profonde e aperta alla dimensione spirituale.
Sicuramente, crediamo sia doveroso ringraziarla anche per il contributo di
collaborazione e amicizia che ha dato alla comunità cristiana di San Piero.
E a tutti – credenti e
non credenti – Alessia ha testimoniato l’importanza di spendersi con passione
per degli ideali alti, con coraggio e con fermezza, senza paura di combattere.
Per tutto questo e per molto
altro, abbiamo voluto bene ad Alessia.
Conserveremo in noi il ricordo di un’amica preziosa, certi che tutto ciò
che di buono Alessia ha fatto, non andrà perduto.
Mariano Mirannalti, Gianfranco Mugelli, Gianni Nardini
© il filo, Idee e notizie dal Mugello,
marzo 2011