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GLI ARTICOLI
A ROMA PER GIOVANNI PAOLO ii

Mugellani dal nuovo Beato

La sensazione che ancora una volta una manifestazione con al centro la figura di Giovanni Paolo II sarebbe stata partecipata da una folla di persone l’abbiamo avuta già dai primi km. in autostrada. Troppi i pullman con le gigantografie dell’amato Pontefice o le macchine con una bandiera polacca fuori dal finestrino per pensare che sarebbe bastata la previsione di cattivo tempo a fermare i pellegrini. Così all’arrivo per la veglia di preghiera al circo Massimo un primo assaggio di quella sterminata umanità che avremmo incontrato l’indomani per la beatificazione. Sacerdoti che amministrano il sacramento della confessione, fedeli che pregano a gruppi, ai quali si uniscono anche altri convenuti, provenienti da Paesi diversi. Tutti uniti dalla preghiera, non importa se africani, sudamericani, canadesi od europei, non importa se le parole nelle diverse lingue non suonano identiche, ma quello che ognuno percepisce come fondamentale è l’essere uniti nella preghiera all’unico Dio. Così le parole del Card. Dziwisz che ricorda come nell’istante in cui Giovanni Paolo II “lasciò questa terra per tornare nella casa del Padre tutti i presenti, nella sua camera, intonarono il Te Deum”, preghiera di ringraziamento; così tutti noi, da ogni angolo della terra convenuti in quella serata, ringraziamo il Padre per averci donato questo esempio di Santità nella concretezza dei nostri tempi. La veglia si trasforma in un’occasione di gioia e, le tante lacrime che vedi scorrere sui visi di tutti, capisci che non sono lacrime di dolore. Non ancora terminata la Veglia, arrivano le prime notizie che già i pellegrini affollano Piazza San Pietro intenzionati, a costo di una notte passata in strada, forse sotto la pioggia che timidamente si era fatta sentire durante la serata, a non perdere l’occasione di essere lì. Per noi piccolo sparuto gruppo di pellegrini mugellani, rimane prima di andare a letto, la vista di una città invasa da fedeli. Vedi chiese aperte tutta la notte, dove è possibile ricevere sacramenti e continuare a pregare, gruppi di laici, suore o sacerdoti, che cercano di raggiungere le loro destinazioni per la notte mischiarsi ai giovani ed ai nottambuli della capitale. Per noi l’indomani con la sveglia prima dell’alba e dopo gli inutili tentativi di arrivare almeno a Castel Gandolfo, non rimane che trovare e riuscire a mantenere un piccolo spazio di asfalto di Piazza Risorgimento dove, tra le mille bandiere, per lo più polacche, sia almeno possibile seguire la S.Messa ad uno dei tanti maxischermo. Così guardi l’orologio, sono solo le 7 del mattino e già vie e piazze vicine a San Pietro sono zeppe di pellegrini, uniti ai milioni davanti agli schermi televisivi ad attendere il momento della proclamazione. Così allo scoprire del volto dalla balaustra della Basilica l’applauso che risuona è una sensazione mai provata prima.

Maura Biagioni :” Ho provato una forte emozione ma anche gioia e una profonda gratitudine verso questo Papa per una vita spesa e consumata fino all'ultimo istante per Dio e per gli uomini. Ho percepito la vicinanza stretta con il Beato Giovanni Paolo II con il popolo di Dio presente unito e grato di ciò che è stato il Papa nella vita di ognuno. Ho partecipato a questo grande evento atteso da milioni di persone ed è stato bellissimo, le lacrime scendevano senza controllarle era come se il tempo fosse tornato indietro....tante emozioni, tanti sentimenti da non poter descrivere ma da tenere accuratamente nel cuore. Grazie Giovanni Paolo II sei il mio Papa, mi hai insegnato a credere e quando ho dei dubbi penso ai tuoi insegnamenti.”

Massimiliano e Lisa Tubi: “Quando a gennaio fu annunciata la beatificazione di Giovanni Paolo II io e Massimiliano ci siamo detti che non potevamo mancare. Anche noi facciamo parte di quella generazione che ha avuto in Wojtyla una guida che l'ha accompagnata per gran parte della vita e questa vita l'ha formata sotto la sua ala protettrice. Non smetteremo mai di ringraziarlo per l'amore che aveva verso i giovani e per aver "inventato" le giornate mondiali della gioventù, alle quali abbiamo partecipato ricavando linfa vitale per la nostra fede un pò fragile di ventenni. Quando siamo arrivati a Roma, era già piena soprattutto di quei giovani tanto amati dal Papa. E' stato giusto ricordare che non eravamo ad un incontro nostalgico ma che eravamo lì per una presenza ancora viva in mezzo a noi e che ancora ci mostra la strada da seguire, come Giovanni Paolo II ha detto: "prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro !".

Domenica anche se non siamo riusciti ad entrare in piazza San Pietro eravamo stipati ma tutti intorno a noi erano in silenzio e pregavano questo Papa che è vissuto per Dio e che a Dio ha donato tutto se stesso. Il pensiero che ci viene in mente è questo:"Beato te amato Giovanni Paolo II, perchè hai creduto: continua a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio".

Ilaria Rogai: “ Non è un esperienza, purtroppo, frequente quella di pregare insieme ad oltre un milione e mezzo di altre persone, e quando si ha l’occasione di parteciparla il cuore si gonfia e si scalda da farti male dalla gioia. Credo che l’aspetto che più mi ha colpito e vedere, toccare con mano, udire che il Signore è davvero risorto ed era presente in mezzo a quelle strade e piazze invase dalla moltitudine. Vedere persone giovani ed anziane, malate o sane, provenienti dai più svariati continenti inginocchiate a pregare, ti dà il segno della testimonianza della verità della nostra fede. “

Pietro Incagli: “Essere presente per la beatificazione di Giovanni Paolo II era il minimo che potevo fare per testimoniare la riconoscenza per il dono della sua persona  alla Chiesa ed in particolare a me ed alla mia famiglia. Penso che ognuno dei tanti presenti e coloro che sono rimasti a casa a seguire l’evento avessero comunque da ringraziarlo per qualcosa.

Carlo Incagli

 

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, maggio 2011

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