PERCHE’ FAR CONTARE SEMPRE
LE LOGICHE DI
SCHIERAMENTO?
Aborto, cattolici divisi
a Borgo San Lorenzo
Lo temevo. Ma sinceramente non lo credevo. Purtroppo quello che è accaduto in consiglio comunale a Borgo San Lorenzo, dove i gruppi di sinistra hanno presentato un documento a sostegno della legge 194 sull’aborto, ha confermato la grande difficoltà dell’essere cattolici anche in politica. Davvero però non pensavo che la componente cattolica della Margherita, ora confluita nel PD, potesse sposare in maniera così netta perfino le classiche posizioni della sinistra sull’aborto. A Borgo San Lorenzo è accaduto anche questo. Alberto De Paola, sostenitore locale di Rosy Bindi ha alzato la mano insieme a tutti i suoi colleghi ex-ds, insieme a Rifondazione, per approvare un documento dove non una volta si parla della vita del nascituro, dell’embrione, del bambino. Io nel mio intervento avevo chiesto che si fosse uniti contro una mentalità abortista che pervade la nostra società, che frenassimo l’ipocrisia di una società che piuttosto che offrire aiuto vero alle donne in difficoltà per una gravidanza, preferisce offrire la via –più facile per la società, più devastante per le donne- dell’interruzione di gravidanza.
Mi sono sentita dire da De Paola che siamo “uniti nella fede,
diversi nella mediazione politica”, e che così ha approvato un documento
–presentato tra le altre anche dalla segretaria del PD borghigiano- dove si
definisce la legge 194 “un traguardo di civiltà importante perché ha contribuito
a migliorare il costume e la cultura del nostro paese, in sintonia con
l’Europa”, una legge che, secondo questo documento, ha introdotto “benefici
nella società italiana, dimostrando di essere efficace e lungimirante”, un
documento che privilegia come prevenzione campagne di informazione sull’uso
della contraccezione e del profilattico nelle scuole medie e superiori,
proponendo distribuzioni gratuiti o a basso costo, un documento che chiede, pur
velatamente, di introdurre la pillola abortiva in tute le strutture pubbliche,
un documento che non dice una parola sul dramma della soppressione, in un solo
anno di oltre 100 mila nascituri, e che non dice niente sui milioni di aborti
che avvengono nel mondo.
Così mi ha amareggiato anche l’atteggiamento rinunciatario di
un altro consigliere che so essere fratello nella fede: Stefano Tagliaferri si è
assentato, non ha partecipato né alla discussione né allo “scomodo” voto. Quando
sono in ballo questioni così importanti, ci si dovrebbe essere, e dare
testimonianza, io credo. Così come mi ha sconcertato vedere il ripopolarsi
dell’aula, fino a quel momento semideserta; evidentemente qualcuno si è
affrettato a richiamare all’ordine i consiglieri di maggioranza per
assicurarsi che venissero a votare, perché altrimenti sarebbe mancato il numero
legale. Mi chiedo, che cosa temono quei cattolici che fanno parte del Partito
Democratico? Di essere sfiduciati dai loro compagni ex-diessini? Di perdere il
posto di presidente della Comunità montana, di capogruppo, di vicesindaco?
Perché nemmeno su argomenti sui quali c’è o dovrebbe esserci una condivisione
totale di valutazione anche politica –finora c’era- su una questione così
fondamentale come l’argomento, è possibile per loro assumere posizioni autonome,
più coerenti con la loro visione della vita?
Proprio il giorno prima Benedetto XVI negli Stati Uniti aveva
invitato “a superare ogni separazione tra fede e vita” e a “respingere la falsa
dicotomia tra fede e vita politica”. Credo che su questo dovremmo tutti
riflettere attentamente. Perché se lo schieramento e l’interesse politico
prevale perfino sui valori più importanti, davvero saremo tutti più
poveri. E se come cattolici non riusciamo ad esercitare un minimo di unità e di
collaborazione sui più importanti temi etici, che società contribuiremo a
costruire, che testimonianza saremo in grado di offrire?
Sono riflessioni a voce alta e le offro a quanti hanno
sensibilità verso questi problemi; questo problema. Grazie a Dio le elezioni
sono già passate e non mi si potrà accusare di strumentalizzazione.
Margherita Bernoni
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, aprile-maggio 2008