“Quegli alberi sono pericolosi, meglio tagliarli”: la proposta shock di Simone Bettini
SCARPERIA E SAN PIERO – E’ una proposta che farà sicuramente discutere. Basta vedere che putiferio ha suscitato di recente il taglio di alcuni vecchi tigli malridotti dal viale borghigiano (e nonostante che il Comune abbia fatto sapere che saranno ricollocati alberi in maggior numero). Ma l’imprenditore mugellano Simone Bettini, amministratore delegato della Rosss di Scarperia e San Piero e già presidente di Confindustria Firenze, lancia un’idea ancor più forte. Mette cioè in discussione le strade alberate, a cominciare da quella di Pianvallico. E non solo.
Bettini ha deciso di dire ad alta voce il proprio pensiero dopo l’ennesima tragedia, quell’incidente mortale di pochi mesi fa, che vide vittima una giovane mugellana schiantatasi con la propria vettura contro un albero, su quella strada: “Una strada -dice Bettini- divenuta troppo pericolosa. Gli alberi sono cresciuti e sono ormai a filo della carreggiata. E’ un pericolo che va rimosso”. Bettini non scarta altre soluzioni: “Si potrebbe pensare a una protezione con guard rail, ma questo restringerebbe la sede stradale. Per quanto riguarda Pianvallico ci sono due strade parallele, e magari si potrebbe ipotizzare di farle a senso unico e quindi recuperare lo spazio per creare le necessarie protezioni, e magari anche realizzare una ciclabile. Ma in molti casi la strada è unica, e il problema resta. Quanti morti dovremo ancora attendere per agire? Non si può morire a vent’anni -dice Bettini- mentre torni dal lavoro con la strada bagnata e prendi un albero in pieno”.
Così il titolare della Rosss chiede che si faccia qualcosa di concreto. Lo dice in primo luogo ai sindaci, ai politici: “La questione della sicurezza sulle nostre strade deve essere affrontata con priorità. Progettando e pianificando, e intervenendo dove il rischio è evidente. Perché quegli alberi a ridosso della strada, ripeto, sono pericolosi. E magari sarebbe bene cominciare a progettare tenendo in maggior conto di questo problema. Perché quando pianto un albero dovrei pensare che poi la pianta cresce e ha bisogno di determinati spazi. E che essa ha un suo ciclo vitale: alberi vecchi e malati diventano ulteriore pericolo in determinate circostanze. E’ l’ora di fare scelte coraggiose, di rimuovere e di sostituire nel modo più opportuno”.
E insiste: “Gli alberi devono stare nei luoghi idonei, e non dove creano rischi. Se qui si tolgono trenta alberi mi impegno a farne ripiantare il doppio. I viali alberati sono belli, senza dubbio, ma la vita delle persone vale di più.”
E conclude pensando alle persone che non vogliono sentir parlare di abbattimenti di alberi: “Vogliamo allora fare il conto di quanti morti ci sono stati, anche soltanto nelle tre curve intorno alla mia fabbrica? Tanti. Troppi. Questi alberi sono un problema, un problema da risolvere. La vita umana è più preziosa di un albero. Non dobbiamo diminuire il numero degli alberi, ma tenerli dove non fanno danno. E se qualcuno pensa che conti più un albero rispetto alla vita di una persona, lo dica chiaramente”.
Gli alberi ammalati o instabili, dovrebbero essere abbattuti ma anche sostituiti e manutenuti e circondati da apposita protezione per ogni pianta (guard-rail singolo) questa indispensabile per salvaguardare la vita di chi purtroppo si trova ad impattare l’albero stesso; necessario guard-rail a fascia dal piano campagna ad almeno 1-1,5 m, per salvare automobilisti ma anche motociclisti, di tragici precedenti ne conosciamo fin troppi. Infine dissuasori e autovelox per limitare la velocità (con le multe ci paghiamo proprio gli interventi sulla sicurezza stradale).