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APRE IL MUSEO DI MOSCHETA

L'Appennino in mostra

Moscheta d'estate. Foto di Duccio BerziNella Badia vallombrosana di Moscheta, nel comune di Firenzuola, aprirà il 14 ottobre il Museo realizzato dalla Comunità Montana con il contributo della Comunità Europea, sul paesaggio storico dell'Appennino.

La Badia di Moscheta è posta in una delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico del nostro Appennino, tra profondi canyons e pascoli, unica area della provincia di Firenze dove ha ripreso a nidificare l'aquila ed il falco pellegrino e dove sono presenti daini, cervi e lupi.

Inoltre la Badia, con la sua storia millenaria rappresenta una delle mete preferite dai mugellani e dai romagnoli per le gite, anche per la presenza della meravigliosa valle dell'Inferno e dell'ampio complesso demaniale protetto circostante.

Il tema del Museo, che è parte del Sistema Museale del Mugello, è quello del paesaggio storico, sintesi di natura e modificazioni antropiche millenarie.

Moscheta d'inverno. Foto di Duccio BerziSi ripercorrono le fasi principali durante le quali il paesaggio ha subito le più profonde mutazioni: dalla fondazione nel 1054 da parte di S.Giovanni Gualberto con il primo insediamento monastico, si passa alla fase di colonizzazione del territorio e all'inizio dello sfruttamento dei boschi. Poi viene il momento della coltivazione del castagno e della poderizzazione del territorio, fino ad arrivare all'abbandono dello stesso, culminato nel secondo dopoguerra, che ha determinato la ricomparsa del bosco a spese dei pascoli e dei coltivi, ed il ritorno degli animali selvatici, come i rapaci, il lupo e gli ungulati selvatici.

La Badia di Moscheta d'inverno. Foto di Duccio BerziOgni passaggio storico è caratterizzato da una serie di avvenimenti sociali e storici, che si ripercuotono sul paesaggio, modificandone l'aspetto e gli equilibri.

Il tentativo è quello di offrire tramite il Museo gli strumenti per la comprensione del paesaggio, nei suoi molteplici aspetti, lasciando però all'ambiente circostante Moscheta, il vero compito di narrare la propria storia.

Per questo motivo, il Museo è dotato di una rete di sentieri ad anello di lunghezza e difficoltà variabile (di prossima apertura) che permetteranno al visitatore, una volta esplorato il Museo, di immergersi nella natura e nella storia del nostro territorio. Un percorso apposito è riservato ai portatori di handicap, mentre per gli appassionati d'animali, saranno disponibili dei punti di avvistamento, dove osservare e fotografare i numerosi daini, caprioli e rapaci presenti in zona.

Per recuperare la fauna ornitica tipica dei pascoli e dei coltivi di montagna, sono state intraprese delle specifiche lavorazioni agronomiche nei pascoli del Monte Acuto, e attraverso uno specifico percorso ornitologico, viene offerta la possibilità ai birdwatchers di osservarne le specie presenti.

Un apposito laboratorio di didattica ambientale permetterà di ospitare classi di ragazzi di tutte le età per fare esperienze didattiche utilizzando moderni strumenti comunicativi e sperimentando in campo le nozioni acquisite.

La Badia permette, con il punto tappa della GEA, l'agriturismo, il ristorante, di ospitare persone e gruppi di visitatori per più giorni, che possono effettuare escursioni a piedi nella zona od utilizzare i cavalli per trekking anche di più giorni.

Il museo sarà aperto nella stagione invernale tutti i fine settimana, mentre le scuole potranno effettuare visite su appuntamento anche durante la settimana. Inoltre, già dal mese di ottobre, periodo degli amori dei daini, saranno organizzate la domenica gite naturalistiche guidate, su appuntamento, nelle zone più belle del territorio circostante.

Duccio Berzi
OSSERVATORIO NATURALISTICO MUGELLANO

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, ottobre 1999
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