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I luoghi notevoli di Dicomano

I LUOGHI DI DICOMANO

 

Oratorio di Sant’Onofrio

Oratorio di Sant'Onofrio. Dicomano. Foto di Massimo CertiniAll’inizio della strada per San Godenzo, sulla sinistra, rialzato di cinque scalini rispetto al piano di un rustico piazzale, sorge l’Oratorio di S. Onofrio***, ritenuto a buon diritto un gioiello di architettura neoclassica, costruito nel 1796 per conto della famiglia Dalle Pozze su progetto di Giuseppe Del Rosso.

La facciata è arricchita da un elegante porticato sorretto da quattro possenti colonne con capitelli ionici che sostengono un raffinato timpano sul quale si trovano le statue in pietra di due angeli.  La statua dell’Immacolata che si trovava al centro delle due figure è stata sistemata all’interno, lungo la parete sinistra dell’altar maggiore, perché in precarie condizioni.

L’interno, luminosissimo, è impiantato su di una serie di sedici colonne con fastosi capitelli corinzi che sorreggono cupole e semicupole e consta di due cori contrapposti con balaustre mistilinee.

Sulle pareti decorazioni in altorilievo di marmo bianco. 

All’altar maggiore, realizzato in marmo di Carrara scolpito, dentro una cornice a raggiera di stile barocco viene venerata l’immagine della Madonna dell’Ospedale, attribuita ad Andrea del Castagno.  L’affresco, sistemato qui nel 1822, proveniva dall’antica Cappella, detta appunto della Madonna dell’Ospedale, che sorgeva più vicino al torrente e che venne demolita nel 1785 per far posto alla strada.  Dietro l’altar maggiore, in una specie di cripta ricavata dall’antica cappella privata dei marchesi Bartolini Salimbeni Vivai, una tela raffigurante la Crocifissione  sovrasta un altro piccolo altare e sulla parete opposta, in un’altra grande tela è rappresentato il Transito di S. Giuseppe.  

Sulle pareti laterali dell’aula due grandi tele, entrambe ridimensionate per potervele sistemare, rappresentano, a sinistra la Madonna Immacolata fra i Santi (Antonio Abate, Onofrio, Sebastiano e Rocco) di Lorenzo Lippi, del 600, e a destra forse un S. Francesco Saverio di scuola fiorentina, del 700.  Sotto questi quadri vi erano quattro pitture murali monocromatiche rappresentanti le Virtù Cardinali, pronte a cedere il posto alle tombe di famiglia dei Vivai.  Ciò si è regolarmente verificato, ed oggi si trovano tre monumenti funebri e l’immagine della Temperanza risparmiata dalla legge che vietò le sepolture nelle chiese.

(La chiesa è aperta al pubblico il sabato dalle 10 alle 12)

 

© Notizie  e foto tratte da il volume "Il Mugello" di Massimo Certini e Piero Salvadori (ed. Parigi & Oltre, Borgo San Lorenzo, 1999)
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