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Copertina del Filo del mese di Marzo 2009
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mese
GLI ARTICOLI
CULTURA - PERSONAGGI

IL RICORDO DI ALDO GIOVANNINI

Il mio professore…

I relatori al convegno sul prof. Bini. Il secondo da sx: Aldo GiovanniniMario Bini è stato mio professore nei tre anni della Scuola di Avviamento al Lavoro (il massimo dei miei studi), la scuola dei poveri come veniva chiamata all’epoca, ma ricca di amicizia e di rispetto fra tutti. Il Prof. Bini era un docente che si faceva rispettare. Eccome. Davanti ad una classe vociante e non lo nascondo maleducata (il sottoscritto uno dei primi) per farsi rispettare, non inveiva o bociava, aveva un segreto: si metteva dietro il banco del reo e improvvisamente con i diti a mo’ di mestolo, picchiava duro dietro gli orecchi. Che dolore specialmente l’inverno! La Classe B..., la signora Lizzio direttrice, il sig. Costi segretario, mio pro-zio Valente Giovannini, il custode. E’ davvero una grande emozione, ricordare il Prof. Mario Bini, quando dietro la sua scrivania ci insegnava la retta strada della vita. Prima di essere bravi, diceva sempre, educati e rispettosi!

Era un uomo che voleva bene al proprio paese. Era attaccato alle tradizioni cristiane, era profondamente religioso e la domenica non mancava mai a Messa…..

Le tradizioni culturali e storiche dovevano essere salvaguardate e dato che era una persona anche tosta, oltre che sanguigna, gli scontri con le varie autorità erano all’ordine del giorno. Per Mario Bini erano importanti anche le piccole cose: l’erba alta di una aiuola dei giardini, un marciapiede dissestato, uno stipite rotto, una cannella comunale che perdeva acqua, un piccolo tabernacolo abbandonato; gli anziani, come me, si ricordano la leticata con il giardiniere comunale per gli alti arbusti secchi che ricoprivano l’aiuola di Cristo Re, dove al centro troneggia, sopra una colonna, il busto bronzeo del Cristo, opera del 1932 di Augusto Chini. Il giorno dopo, con una sega in mano si mise da solo a segare gli arbusti, così come una volta, armato di pennello si mise a verniciare la porticina sotto la torre dell’Orologio che era tutta screpolata, dato che nessuno ne prendeva iniziativa.

E tante sono state anche le amarezze che hanno accompagnato la sua vita: la distruzione dell’Oratorio della Madonna delle Cale ubicato nell’attuale Piazza Gramsci, quella delle Logge dei Marroni, l’inutile tentativo di salvare almeno una delle due ciminiere delle Fornaci Brunori. E ricordo anche la sua idea di allestire una sala a Villa Pecori Giraldi, per accogliere opere di tutti gli artisti mugellani, un mini-museo di opere locali. Anni fa rilanciammo la proposta, rivolta al comune, suggerendo di intitolare questa sala al suo nome. Sono passati più di vent’anni, e la richiesta, rilanciata anche da Mauro Bettarini, è rimasta chiusa nei cassetti municipali. Darne oggi un esito positivo sarebbe il modo più significativo per ricordare un uomo, un docente, un artista, che ha veramente amato il suo paese, la sua terra e la sua gente.

(sintesi dell’intervento al convegno su Mario Bini, tenutosi a Borgo San Lorenzo il 21 novembre 2009)

   

Aldo Giovannini

 

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, gennaio 2010

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