IL RICORDO DI ALDO GIOVANNINI
Il mio professore…
Mario
Bini
è stato mio professore nei tre anni della Scuola di Avviamento al Lavoro (il massimo dei miei studi), la
scuola dei
poveri come veniva chiamata all’epoca, ma ricca di amicizia e di rispetto fra
tutti. Il Prof. Bini era un docente che si faceva rispettare. Eccome. Davanti ad
una classe vociante e non lo nascondo maleducata (il sottoscritto uno dei primi)
per farsi rispettare, non inveiva o bociava, aveva un segreto: si metteva dietro
il banco del reo e improvvisamente con i diti a mo’ di mestolo, picchiava duro
dietro gli orecchi. Che dolore specialmente l’inverno! La Classe B..., la signora Lizzio
direttrice, il sig. Costi segretario, mio pro-zio Valente Giovannini, il
custode. E’ davvero una grande emozione, ricordare il Prof. Mario Bini, quando dietro la
sua scrivania ci insegnava la retta strada della vita. Prima di essere bravi,
diceva sempre, educati e rispettosi!
Era un uomo che voleva bene al proprio paese. Era attaccato alle tradizioni
cristiane, era profondamente religioso e la domenica non mancava mai a Messa…..
Le tradizioni culturali e storiche dovevano essere salvaguardate e dato che era
una persona anche tosta, oltre che sanguigna, gli scontri con le varie autorità
erano all’ordine del giorno. Per Mario Bini erano importanti
anche le piccole cose: l’erba alta di una aiuola dei giardini, un marciapiede
dissestato, uno stipite rotto, una cannella comunale che perdeva acqua, un
piccolo tabernacolo abbandonato; gli anziani, come me, si ricordano la leticata
con il giardiniere comunale per gli alti arbusti secchi che ricoprivano l’aiuola
di Cristo Re, dove al centro troneggia, sopra una colonna, il busto bronzeo del
Cristo, opera del 1932 di Augusto Chini. Il giorno dopo, con una sega in mano si
mise da solo a segare gli arbusti, così come una volta, armato di pennello si
mise a verniciare la porticina sotto la torre dell’Orologio che era tutta
screpolata, dato che nessuno ne prendeva iniziativa.
E tante sono state anche le amarezze che hanno accompagnato la sua vita: la
distruzione dell’Oratorio della Madonna delle Cale ubicato nell’attuale Piazza
Gramsci, quella delle Logge dei Marroni, l’inutile tentativo di salvare almeno
una delle due ciminiere delle Fornaci Brunori. E ricordo anche la sua idea di
allestire una sala a Villa Pecori Giraldi, per accogliere opere di tutti gli
artisti mugellani, un mini-museo di opere locali. Anni fa rilanciammo la
proposta, rivolta al comune, suggerendo di intitolare questa sala al suo nome.
Sono passati più di vent’anni, e la richiesta, rilanciata anche da Mauro Bettarini, è rimasta chiusa nei cassetti
municipali. Darne oggi un esito positivo sarebbe il modo più significativo per
ricordare un uomo, un docente, un artista, che ha veramente amato il suo paese,
la sua terra e la sua gente.
(sintesi dell’intervento al convegno su Mario Bini, tenutosi a Borgo San Lorenzo
il 21 novembre 2009)
Aldo Giovannini
© il filo, Idee e notizie dal Mugello,
gennaio 2010