UN POLO TURISTICO DI LUSSO INTORNO ALLA VILLA MEDICEA
Cafaggiolo agli Americani
Dovevano
acquistarlo gli inglesi, poi i belgi. E intanto, salvo l’impegno degli ultimi
gestori che almeno sono riusciti ad aprire le sue sale al pubblico e organizzare
visite guidate, la villa medicea di Cafaggiolo era lì, preda di un degrado
strutturale sempre più vistoso dovuto anche a tensioni interne alla vecchia
proprietà –la società Tofani,
Tiraboschi e C-, con dissidi tra i diversi soci.
Ora le cose potrebbero cambiare, radicalmente. Intanto la
villa è passata di mano –anche se qualche contenzioso con i vecchi proprietari
non è mancato e potrebbe avere ancora qualche strascico-, acquistata da una srl
di Prato. E nella nuova proprietà una parte importante la giocherà una
multinazionale alberghiera tra le più importanti del mondo, l’americana Hyatt di
Chicago, che conta quasi 400 alberghi di lusso sparsi in tutto il mondo. E che
ha intenzione di fare di Cafaggiolo uno dei suoi fiori all’occhiello, giocando
con la sua vicinanza sia a Firenze che a Prato.
No, Cafaggiolo non diventerà un
albergo, e i suoi saloni non saranno trasformati in camere di lusso. Ad essere
trasformati dovrebbero essere i dintorni di Cafaggiolo, attraverso il riutilizzo
di tutti i volumi disponibili nella grande tenuta:
350 ettari,
15 case coloniche, il borgo, gli annessi agricoli, compresi i volumi dei grandi
brutti silos nella piana tra la villa e Bilancino. Lo conferma Fabio Soldatini,
pratese, amministratore unico della società: “Nei prossimo tre anni ci saranno
importanti vicende di evoluzione per la villa di Cafaggiolo. Perché intendiamo
valorizzare questa proprietà. Anzitutto con la messa in sicurezza del castello,
perché la struttura
ha bisogno di interventi urgenti”. Alcuni tetti
stanno cedendo, gli intonaci sono in pessime condizioni. Così già da adesso la
villa medicea è “chiusa per restauro”, e sono state quindi sospese le visite
guidate che negli anni scorsi avevano reso vita e frequentazione pubblica alla
storica dimora.
Soldatini annuncia poi un consistente
investimento turistico intorno a Cafaggiolo: “Non siamo mecenati –dice- e almeno
per i nostri nipoti vorremmo che si pareggiassero gli investimenti fatti”.
L’amministratore della Cafaggiolo srl non entra nei particolari, anche se vi
sono voci relative alla realizzazione di oltre 150 residence turistici, campi
per polo e altri sport, riqualificazione di coltivazioni e prati, sentieri da
percorrere con veicoli rigorosamente elettrici. Soldatini sottolinea solo di
“escludere la cessione di porzioni del bene: non faremo spezzatini immobiliari,
manterremo integra la proprietà. E
una joint venture con specialisti del settore ci consentirà di portare a reddito
l’investimento effettuato. E nel 2012 contiamo di vedere a Cafaggiolo un ritorno
al suo splendore. Con una produzione di ricchezza distribuita sul territorio,
una valorizzazione della zona, risorse umane qualificate, che ci auguriamo
possano essere in primo luogo risorse del Mugello”. In questo contesto la villa
medicea sarà l’elemento di prestigio, la hall, il luogo di soggiorno diurno, con
servizi di qualità, conferenze, banchetti. “Tanto più –nota Soldatini- che siamo
comunque obbligati a consentire la fruizione pubblica del bene”.
Ma
com’è nata l’idea di investire su Cafaggiolo? “Consideriamo
il Mugello,
finora rimasto in disparte anche se non di minor pregio rispetto ad altre zone,
potenzialmente ben superiore, in termini di sviluppo turistico, rispetto
all’asse Firenze-Siena. C’è l’autostrada vicina, il golf, l’autodromo. Per
questo abbiamo deciso di investirci, diverse decine di milioni di euro”. Secondo
Soldatini ancora molto c’è da fare per la valorizzazione turistica del Mugello:
“Ci sono tantissime piccole iniziative, ma non vedo un’armonizzazione
complessiva”. E neppure vede problemi di concorrenza con il nascente albergo
extra-lusso di Villa Le Maschere: “Non ritengo che le due iniziative siano in
concorrenza, anzi. Molto meglio, piuttosto che avere cattedrali nel deserto, un
sistema integrato in grado di richiamare turismo di qualità e portare sviluppo
per tutta l’area”.
Paolo Guidotti
© il filo, Idee e notizie dal Mugello,
gennaio-febbraio 2009