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UNA NUOVA CROCE VEGLIA SUL MUGELLO

Vespignano e la grande croce

Si scarica dal camion, non senza difficoltà, la grande croce di VespignanoDomenica 7 Gennaio 2001 il Pievano di Borgo San Lorenzo Don Giancarlo Corti ha benedetto una croce votiva sulle pendici del colle di Vespignano. La croce, eretta nei giorni scorsi su un terreno messo a disposizione dal sig. Giancarlo Tortoli, domina la valle del Mugello da una posizione elevata e ragguardevole sotto il profilo paesaggistico; è costruita in ferro e svetta con i suoi 7,38 m. di altezza. Il perché di questa precisa misura è presto detto: richiama in scala da 1 a 100 l'esatta altezza del Calvario sul livello del mare, cioè 738 m..

L'erezione di croci di tale altezza, dette "croci d'amore" o "croci di protezione", è stata più volte richiesta attraverso esplicite locuzioni interiori ricevute da una mistica francese fra il 1995 e il 1996. La donna è una semplice casalinga, una madre di famiglia come tante altre, umile al punto da rinunciare al proprio nome per farsi conoscere solo con uno pseudonimo: "Je ne suis rien", "Io non sono niente", come chi si ritiene né più né meno uno strumento di una volontà superiore, una sorta di registratore e di altoparlante per messaggi che giungono, non richiesti, e che semplicemente vanno trasmessi e fatti conoscere. Per farla breve, i messaggi ricevuti da "Je ne suis rien" sono tanti e di tale bellezza e profondità, di tale chiarezza e spessore dottrinale, di tale aderenza e rispetto all'ortodossia cattolica, che sono stati pubblicati in quattro volumi dal titolo "Testimoni della Croce" (Ed. Segno, Udine).

Bene, ad oggi nella sola Italia le "croci di protezione" innalzate sono oltre 180, sorte ovunque, al nord come al sud e nelle isole. Nel resto del mondo sono presenti un po' dappertutto, dall'Europa all'America Latina, dall'Africa all'Australia. E il loro numero cresce di mese in mese, come cresce -almeno si presume- la loro benedizione.

I sostenitori dell'iniziativa, tutti mugellani, hanno quindi seguito semplicemente una strada aperta da altri, sapendo però di rinnovare con tale gesto l'antica e mai interrotta tradizione di testimonianza di fede nella nostra valle. Quella di Vespignano,infatti, risponde idealmente da ovest alle grandi croci già esistenti in Mugello, quella dei Crocioni presso Scarperia, quella di Montesenario, quella di Giuvigiana, ed altre; rimanda alle modeste croci dei bivi di campagna, a quelle sulla sommità dei passi, alla miriade di tabernacoli che punteggiano il nostro territorio e lo rendono più ricco, più delicato, più caratterizzato e, perché no, più vivo.

Una nota curiosa: in una delle locuzioni interiori avute dalla carismatica francese a proposito dell'innalzamento delle "croci di protezione", si esortava ad affrontare l'impresa con la massima fiducia e serenità perché, una volta messo in moto il progetto, esso sarebbe andato inevitabilmente a buon fine, nonostante tutti i problemi e le difficoltà che avrebbero potuto presentarsi per via. Ebbene, niente di più vero, almeno per la croce di Vespignano: dopo una lunga , anzi lunghissima gestazione, dopo svariati sbandamenti e penosi sensi di impotenza, il progetto ha preso di colpo l'avvio, ha acquistato velocità, ha travolto via via i residui ostacoli e in tempi rapidissimi è giunto a compimento. I primi ad esserne sbalorditi si dichiarano, per amore di sincerità, gli stessi promotori dell'iniziativa!.

A questo punto non dimentichiamo che la "croce d'amore" inizia a vegliare sul Mugello proprio allo scadere dell'Anno Santo: quale miglior ringraziamento, dunque, per questo anno particolarissimo e ormai al termine? E quale miglior viatico per l'ingresso della nostra piccola comunità nel terzo millennio?

Per informazioni dettagliate sull'iniziativa e per chi voglia sostenerla economicamente telefonare ai seguenti numeri: 055 8459097 (Francesco Manfriani); 055 8459101 (Antonio Barletti); 055 8459566 (Geom. Arrigo Borselli)

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2000
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