DAI LETTORI – Impatti dei cantieri per l’eolico? Alcune riflessioni
MUGELLO – Piero Mazzinghi, membro del laboratorio ambientale Mugello, interviene in merito al comunicato inviato dal comitato per la difesa del crinale mugellano (articolo qui), nel quale si denunciavano alcuni prima impatti delle opere preliminari per realizzare l’impianto eolico sui crinali di Villore Corella:
“Si vede benissimo che il bidone di ferro arrugginito è lì da anni! E probabilmente anche i copertoni, non credo che una ditta si metta a cambiare le gomme alle macchine sul crinale invece che dal gommista. I fili di ferro sono probabilmente vecchie recinzioni abbandonate da decenni, non credo che vogliano fare una turbina in fil di ferro e origami!
Sostanzialmente i lavori stanno portando alla luce rifiuti abbandonati da anni. Non doveva essere un sito incontaminato? Nessuno dei frequentatori aveva mai visto prima questi rifiuti, né tantomeno li aveva denunciati?
Quanto agli alberi tagliati si vede che la foto non è attuale, è un ceduo tagliato in inverno (gli alberi non hanno foglie) lasciando le matricine a distanza regolare con il metodo in uso da secoli per la manutenzione dei boschi appenninici.
E poi “l’acqua, che proviene dagli scavi” è normale acqua piovana che sarebbe comunque finita nei torrenti: gli scavi non producono acqua, al massimo la raccolgono”.
(Rubrica Dai Lettori – Piero Mazzinghi)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 Luglio 2023
Bella figura…. Bla.. Bla
Lei non è mai stata su quel crinale e non ha visto il progetto. Bla bla dovremmo dirlo a lei.
Caro Mazzinghi, ridiamo insieme, non sarà certo il bidone il danno ambientale provocato dalle pale alte 160 metri. Con quello, è lei il primo a dirlo, i selvatici hanno convissuto chissà quanti anni, quindi non lo temiamo. Perché invece non dice nulla delle altre cose denunciate dall’articolo, sulle frane (qui sì il terreno è… scivoloso, visto che AGSM sta ancora facendo i carotaggi esplorativi che gli erano stati richiesti più di due anni fa), sui danni alle strade che hanno messo in pericolo la vita di chi si è avventurato – senza segnalazioni di rischio! – colpevole di fare ecoturismo a piedi o in bici, su piste impraticabili anche con mezzi adeguati, e perché nessuno le ha chiuse? Eppure le denuncie ai carabinieri sono state fatte, come quelle sull’irregolarità dei cantieri e del prelievo di acqua sopra la presa dell’acquedotto. Perché non risponde su questi punti? PErché sa che se questo è l’inizio lavori possiamo stare freschi, quando passeranno le sezioni delle pale, enormitubi d’acciaio del peso di 100 tonnellate ogni pezzo, tirati e spinti da tre motrici ciascuno, prima sulle strade di corella, poi su strade forestali ancora da tracciare con pendenze superiori al 20%. Cosa resterà delle nostre montagne? Evidentemente quel che le dà noia è che dei cittadini abbiano a cuore la tutela di un’area ricca di biodiversità. Si può fare qualche errore certo. Ma lei sa benissimo che sminuendo la nostra resistenza si adopera per favorire una speculazione pagata dalle bollette dei cittadini e che produrrà uno sputo di energia elettrica intermittente. Perché la questione l’ha studiata a fondo, vero? QUindi sa di cosa sto parlando E questo, proprio questo, è ciò che dà noia a me della sua risposta.
Una piccola aggiunta a proposito dell’acqua che gli scavi non producono ma al massimo raccolgono.
Già.. La raccolgono con grande cura come in un recente passato ha fatto chi ha scavato i tunnel dell’alta velocità con l’acqua di tutte le sorgenti che sono state intercettate.
Senza dilungarmi voglio ricordare i torrenti che sono scomparsi, disseccati irrimediabilmente.