Dispetti & Irriverenze – Cafaggiolo, Caterina de Medici e… i ponteggi
MUGELLO – Ennesimo annuncio per il progetto sul castello di Cafaggiolo. Oltre la gratitudine per aver rifatti i tetti, dopo anni di abbandono, adesso occorre concretezza e sincerità. Chissà, lì nascerà un museo su Caterina de’ Medici. Forse. Di sicuro per ora di storico, oltre le mura, restano i ponteggi sulle facciate. Una storia infinita. Avanti!
Dispetti & Irriverenze, di Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 aprile 2019
Buongiorno,
detto da un cittadino di Scarperia e San Piero, forse non conosco qual’è la base per cui è stato scritto questo testo, ma intanto non capisco: se ci sono dei ponteggi, si presume ci siano dei lavori, no? E’ negativo, questo?
E qual’è la supposta negatività tra il ponteggio e la storia? Anche la storia si manutiene, no?
E che c’entra il concetto di “storia infinita”? Se chi scrive è mugellano da almeno 10 anni, sa che la precedente proprietà faceva un uso della villa senza alcuna manutenzione, e infatti il degrado era evidente.
Grazie,
Grazie per il suo commento. Prima di tutto, e forse le è sfuggito nel leggere, ho ben chiaro cosa e quanto abbia fatto la “precedente proprietà”, difatti ho espresso a questi nuovi proprietari gratitudine per aver rifatto, almeno, le coperture della villa e del fabbricato adiacente. La storia ha i connotati tendenti all’infinito in quanto il primo annuncio del progetto, per la riqualificazione della tenuta, risale al 2011. Reiterato con effetti multimediali, alla presenza di non poche autorità, regionali e locali, nel 2017. Investimento dichiarato di 170 milioni (euro), di cui, per ora, solo pochi, con valori e cifre da commissioni bancarie, effettivamente impegnati. Posti di lavoro annunciati nel 2011 poco più di 400, lievitati nel 2017 a circa 3000. I ponteggi sono lì da quattro anni, più o meno, forse più che meno. L’osso della balenottera già presente in un dipinto di Giusto Utens (appeso sulla facciata della “manica lunga”), da tempo collocato sulla facciata della casa in curva, quindi reperto se non rilevante almeno affettivo (oltre 400 anni), è lasciato all’inclemenza meteorologica. Nessun progetto definitivo, tantomeno esecutivo, sul futuro della tenuta è stato presentato agli uffici competenti. Insomma, e glielo ripeto, oltre la gratitudine per aver rifatti i tetti, restano gli annunci e i ponteggi. Intendiamoci, non voglio dire che sia poco, però di certo è nulla a fronte delle tante idee e della disponibilità dichiarata per un investimento da 170 milioni. Qualcosa non mi convince. Poca chiarezza, poca concretezza. Tutto qui, senza alcuna pretesa di aver ragione e di convincerla. Grazie, ancora, per il suo commento.
Gianni Frilli