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La copertina di questo mese
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DAL 25 GENNAIO UNA NUOVA PROPOSTA 
DELLA PARROCCHIA E DELL'"IDEE E VITA"

Troviamoci per leggere Dante

Raffaele Barletti, astronomo e appassionato della Divina CommediaNell'agosto '99 Giampiero Giampieri mi espose una sua idea: in un mondo come questo, in cui si da' tanta importanza all'effimero e al superficiale, perché non si prova a proporre ai giovani quei valori che sono racchiusi nelle grandi opere della letteratura e che hanno retto alla prova del tempo?

La Divina Commedia come primo esempio. Giampiero vedeva l'occasione prossima dell'iniziativa nel settimo centenario della visione dantesca, la quale si colloca intorno alla Pasqua del 1300, l'anno del primo Giubileo; si rivolgeva a me perché avevo già fatto l'esperienza di una lettura integrale del poema agli anziani della casa di riposo "S. Francesco" (v. "il filo" del maggio 1999). Io trovai l'idea molto interessante e da allora con Giampiero ci abbiamo pensato e siamo arrivati alla conclusione che vale la pena provare. Prima di iniziare la lettura, ci piace dare qualche chiarimento circa i nostri scopi e propositi. Si tratta certamente di un notevole impegno: se si legge un canto ogni volta e si fa un incontro settimanale vanno via due anni, ma è meglio pensare tre per le vacanze, gli imprevisti ecc. E mentre gli anziani sono gratificati già dal solo fatto che si presti loro attenzione e si dedichi loro del tempo, i giovani sono pieni di impegni e di attività: Dante poi già lo fanno a scuola! Però a scuola si fa una lettura parziale, limitata in genere a pochi canti (ci sono tante altre cose nei programmi) e con un interesse prevalentemente letterario: l'idea nostra invece è la lettura completa e con l'accento sui valori religiosi e civili. Ma soprattutto non ci vogliamo limitare a dare qualcosa ai giovani, li vogliamo incoraggiare a dare poi loro stessi a loro volta: cioè vogliamo cogliere l'occasione per insegnar loro il "volontariato culturale". Le mie letture agli anziani mi hanno gratificato tantissimo, non si può rendere l'idea di quanto si venga apprezzati da queste persone bisognose di affetto, di compagnia, di stimoli esistenziali.

Se comunichiamo ai giovani la voglia di leggere qualcosa di bello (non solo Dante, naturalmente) per far compagnia a chi ne ha bisogno, tale attività darà proprio a questi giovani una lezione essenziale di vita. E spesso ci sono anziani e malati già nell'ambiente familiare di ciascuno. La lettura può diventare un servizio di grande soddisfazione e di grande significato.

Passiamo ora a descrivere la soluzione adottata. Si è scelto di fare una presentazione della Divina Commedia che non scenda nei dettagli (sarebbe troppo scolastica, non serve) ma miri all'essenziale. Nel commento del Sapegno prima di ogni canto c'è un'ampia introduzione che ha un duplice compito (come dice l'autore stesso): di esposizione riassuntiva della materia e di prima impostazione critica della lettura. Leggere questa introduzione ci porterà via 10-15 minuti: ma così saremo sicuri di non dimenticare niente d'importante, le cose saranno dette meglio che con parole nostre e ci costerà meno di preparazione. Poi si leggerà il canto, ancora10-15 minuti. Nella mezz'ora abbondante successiva (pensando a un'ora in totale) non si vuol fare lezione, si vuole il dialogo. Faremo notare i versi piu' significativi al nostro scopo, quelli che insegnano i "valori" e quelli che con la loro bellezza e potenza piacciono di più. Ci faremo semplicemente un pro-memoria delle cose da dire.

Non vogliamo dare prova d'erudizione, vogliamo invece che anche i nostri ascoltatori si esprimano: daremo loro spazio, li incoraggeremo, li stimoleremo. Vogliamo ascoltare e capire le loro reazioni.

Il vero problema è tener vivo l'interesse anche quando si incontrano passi che espongono conoscenze e visioni del tutto superate: passi faticosi e lontani dal nostro mondo attuale.

In questi casi bisogna attenersi alla presentazione più semplice possibile: ma in pari tempo accennare alle cose belle successive, con un effetto di rasserenamento dell'orizzonte. Insomma queste parti si devono accettare così come si accettano le parti meno interessanti, i ritardi e i disguidi di un viaggio che pure nell'insieme resta meraviglioso.

Per quanto riguarda la sede, abbiamo chiesto e ottenuto da Don Giancarlo e Don Vittorio una sala al Centro Giovanile, tutti i giovedì dalle 18 alle 19.

Si inizia il 25 Gennaio.

Un ultimo chiarimento importante. Fin qui abbiamo parlato di giovani, l'iniziativa è nata per loro: ma non ci sono motivi per escludere nessuno che sia interessato a partecipare. Partiamo dunque: fiduciosi che avremo cose interessanti da raccontare, a consuntivo, ai lettori del FILO.

Raffaele Barletti

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2000
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