Così domenica si vota per la Regione.
In un clima strano, con pochissime iniziative, pochi argomenti, zero dibattito. Un clima di delusione, di disorientamento, di disinteresse, talvolta di esasperazione. In parte comprensibili, in parte pericolosi, perché se il risultato sarà quello di mandare, per protesta, in consiglio regionale, figure assolutamente incompetenti, alla fine sarà peggio per tutti.
Una cosa è pressoché certa. Vincerà Rossi, vincerà il Pd. In Toscana, al momento, è scontato. Occorrerà vedere se vincerà bene o male, ma vincerà. Ed è all’interno del “partitone” che si gioca la partita. Non solo tra “renziani” e “non renziani”, ma anche tra “renziani” e “renziani”. C’è lotta dura, anche nel nostro collegio, per conquistare il posto di consigliere regionale. Il Pd mugellano, ufficialmente, ha fatto quadrato per sostenere l’assessore scarperiese Fiammetta Capirossi, ma non mancano dissensi interni. Emersi di recente anche in modo palese con un attacco pesante, su Facebook, da parte di un non meglio definito “Borgo Pulito” (firma che copre qualche figura pd borghigiana ben addentro alle segrete stanze e che ora, stranamente, ha disattivato il proprio profilo) all’assessore ai servizi sociali Ilaria Bonanni, rea –secondo lui- di non sostenere Capirossi bensì Lorenzini. Del resto Capirossi è stata proposta dal gruppo Bettarini-Recati-Spacchini, ed era prevedibile che altri, che giudicano la candidatura Capirossi debole e poco qualificata, facessero scelte diverse.
Nell’area del centro-sinistra c’è poi un elemento di novità: la proposta della lista “Il Popolo Toscano”. A livello regionale l’iniziativa, che si definisce civica, ha visto il concorso di forze diverse, di centro e di sinistra, socialisti, cattolici, ex-idv. Qui da noi vede candidati Giacomo Bagni borghigiano ed Elena Chironi di Vaglia, di area cattolica, e Michele Ballini, socialista, di Firenzuola. L’intenzione di questa lista è, nell’area di governo, e quindi di centrosinistra, di dare un apporto autonomo, e di condizionare e stimolare il Pd, evitando che governi da solo. Cercando di frenare o rimuovere certe vecchie (e brutte) abitudini. Per certi versi uno schema simile a quello che a Borgo ha visto il successo di “Borgo Migliore” e del sindaco Omoboni, che non a caso sostengono “Il Popolo Toscano” (Bagni è nel direttivo di “Borgo Migliore”). E gli elementi civici, nonché la possibilità di avere in Regione qualche collegamento su cui poter contare –si ipotizza possa essere eletto Marco Carraresi, che in questi anni è stato molto attivo su diverse problematiche mugellane- hanno portato anche le liste civiche di Borgo, sia quella di Frandi che quella di Margheri, a diffondere un comunicato congiunto di sostanziale sostegno al “Popolo Toscano”.
Sul fronte delle opposizioni la situazione è parecchio frastagliata. Quello messo peggio è il centro-destra moderato, Ncd e quel che resta dell’Udc, che ha dato vita a una lista “Passione per la Toscana” che quasi sicuramente non vedrà alcun eletto, perché non raggiungerà il quorum del 5%. Anche Forza Italia è data in caduta libera, nonostante abbia per candidato presidente una persona perbene, Stefano Mugnai, e la sua rappresentanza in Regione si prevede sia parecchio ridotta. Più numerose saranno le formazioni di protesta o “radicali”. A sinistra è previsto un buon successo per “SI, Toscana a Sinistra” -che nella nostra zona vede candidato il borghigiano Lorenzo Verdi, noto e attivo esponente di Rifondazione Comunista, che è stato consigliere provinciale. A destra la Lega Nord, alleata con Fratelli d’Italia, conta di fare il pieno. Cinque anni fa ottenne quattro consiglieri (che peraltro se ne sono andati tutti, segno chiaro che in casa Lega, almeno in Toscana, il reclutamento e la qualità dei candidati lasciano un po’ a desiderare…). Poi c’è il Movimento Cinque Stelle, il cui risultato è un’incognita: occorrerà vedere quanto incideranno le tante defezioni, di consiglieri comunali e attivisti, anche a livello locale, dovute alle aspre polemiche all’interno del Movimento che in questi anni qualche delusione e qualche “figuraccia” – per posizioni troppo populiste e demagogiche- l’ha patita, oppure se verrà ancora visto dall’elettorato più arrabbiato come un’opzione possibile per esprimere la propria protesta. Protesta che però potrebbe tradursi in una crescita ancor più vistosa dell’astensionismo.
Ultima notazione, riguarda il voto di preferenza. Stavolta si potranno scegliere i propri rappresentanti direttamente con il proprio voto. Ed è positivo. La legge regionale prevede che i partiti possano avvalersi anche dei listini bloccati, e in questo caso sono i partiti che scelgono chi eleggere. Fa un po’ riflettere che gli unici ad avvalersi del listino siano stati quelli della Lega…
Gli altri vi hanno rinunciato, consentendo ai propri elettori di scegliere i propri rappresentanti. Un passo avanti, almeno questo.
Paolo Guidotti
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, 28 maggio 2015






