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La copertina di questo mese
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Dibattiti - Editoriali

L'EDITORIALE DI OTTOBRE 2002

Giovani, 
oltre la cronaca nera

 

Solo qualche mese fa scrivevamo su queste pagine di un’”emergenza giovani”. Prendevamo spunto da un’interessante ricerca effettuata al Liceo Scientifico di Borgo San Lorenzo che tracciava un serio identikit delle ragazze e dei ragazzi che oggi vivono in Mugello. E invitavamo ad arricchire la riflessione, a portare contributi di idee e di proposte. Sapevamo in partenza che oggi il confronto e la riflessione sono merce piuttosto rara, ma confessiamo di essere rimasti un po’ delusi dalla mancanza pressoché assoluta di risposte (solo un’associazione sportiva borghigiana –e la ringraziamo- ci ha annunciato un intervento).

Intendiamoci, sappiamo bene che le nostre paginette non sono certo il centro del mondo, e che ci sono, nelle nostre realtà locali, alcuni che ai ragazzi e ai giovani dedicano importanti energie. A cominciare da vari ambiti parrocchiali. Che magari avranno avuto poco tempo per mettersi a scrivere e a fissare idee e osservazioni.

Ma ci permettiamo di insistere. Non solo perché a intermittenza sempre più frequente cronache efferate ci pongono in modo drammatico davanti al disagio di una crescita che troppo spesso viene ferita e intossicata da ingredienti “adulti” –sesso, violenza, ricchezza, disprezzo della vita-; ma perché, anche vicino a noi, tanti piccoli fatti ci segnalano un senso di vuoto, di perdita di riferimenti che talvolta può produrre effetti terribili, ma sempre produce noia, apatia e disperazione.

Cosa offre dunque la nostra realtà mugellana a una crescita equilibrata degli adolescenti che qui nascono e vivono? Le famiglie, sempre più fragili e ammaccate, sempre più stressate da stili di vita tutti “di corsa”, in che misura sono in grado di stare accanto e di dare un contributo positivo? Avrebbero le famiglie bisogno di un supporto, di un’integrazione, talvolta di una supplenza?

Ripetiamo: sforzi e impegni di singole realtà ci sono. Ma andrebbero valorizzate, ampliate, fatte conoscere, magari messe in rete. Perché una parrocchia non può accontentarsi se 12 ragazzi partecipano alle sue iniziative e 120 stanno fuori.

Neppure l’approccio può essere quello dei Comuni, che magari mettono qualche soldo in bilancio, fanno qualche iniziativa improvvisata, danno qualche incarico ben remunerato a qualche cooperativa amica, senza preoccuparsi poi degli esiti, senza una strategia costante e pensata, quasi che l’importante fosse solo poter scrivere nei propri programmi politici di essersi “occupati” anche dei giovani.

E anche il mondo della scuola, crediamo, dovrebbe dare un contributo maggiore: gli insegnanti, che accanto ai ragazzi spesso ci stanno più dei genitori, dovrebbero avere sensori, ma anche idee e progetti educativi adeguati, per proporre alla sete dei giovani vere occasioni di crescita.

Per questo proviamo ad insistere: si faccia uno sforzo nuovo di riflessione, di coordinamento, di assunzione di responsabilità. Per investire di più, risorse ed energie, a servizio delle nuove generazioni. Perché se alla fine l’unica novità in Mugello, per i giovani, dovesse essere l’apertura di una nuova mega-discoteca a Barberino, dove, racconta la pubblicità, i  disk jockey salgono sul “pulpito”, sarebbe un po’ triste.

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