BORGO SAN LORENZO – La vicenda Omnicomprensivo sta assumendo toni parecchio accesi.
Vale allora la pena provare a raccontare come è davvero andata, attraverso i documenti. Per capire i vari passaggi della vicenda, chi ha deciso, quali sono le responsabilità, quali soluzioni alternative potevano esservi.
Tutto inizia il 16 ottobre scorso. La Conferenza zonale per l’educazione e l’istruzione (formata dai Comuni dell’Unione montana del Mugello) chiamata ad approvare il piano di programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica dell’Unione montana dei Comuni del Mugello per l’anno 2019-2020 decide di mantenere la situazione attuale per gli istituti di Firenzuola e di Marradi-Palazzuolo, con due comprensivi distinti, sebbene sottodimensionati.
Ma il 31 ottobre la Regione Toscana risponde, comunicando che la richiesta del Mugello di mantenere le istituzioni scolastiche in Alto Mugello senza cambiamenti, non sarà approvata nel Piano regionale.
E in un successivo incontro, tenutosi il 15 novembre, la Regione ribadisce il suo no, mettendolo quattro giorni dopo nero su bianco, in una lettera del 19 novembre nella quale si ribadisce che la difformità rispetto agli indirizzi regionali darà luogo all’avvio del procedimento di non accoglimento delle richieste, e si minaccia di penalizzare il Mugello nella distribuzione dei fondi zonali.
Il 20 novembre il presidente della Conferenza dell’Istruzione Giampiero Mongatti convoca in via eccezionale una riunione, a seguito dell’incontro in Regione con l’assessore regionale Cristina Grieco. All’incontro sono presenti, oltre al presidente Mongatti (sindaco di Barberino di Mugello), i rappresentanti dei comuni di Borgo San Lorenzo (assessore Cristina Becchi), Firenzuola (sindaco Claudio Scarpelli), Marradi (assessore Marzia Gentilini), Scarperia e San Piero (assessore Loretta Ciani) e Vicchio (assessore Carlotta Tai). Alla riunione, nella seduta successiva delle ore 17,00, sono invitati i rappresentanti della rete delle “Scuole Mugello”. Sono quindi presenti: Francesca Poggi (vicaria IC Barberino M.), Patrizia Nappa (IC Borgo San Lorenzo), Meri Nanni (Dir. IC Scarperia e San Piero e IC Firenzuola), Luigi Checchi (IC Scarperia e San Piero), Marta Paoli (Dir. IC Vicchio e IIS Giotto Ulivi), Clemente Ulivi (DSGA IIS Giotto Ulivi) Filippo Margheri (IIS Chino Chini).
E lì si decide “con l’intento di salvaguardare e garantire comunque un livello di organizzazione per il funzionamento del servizio scolastico” di “valutare ulteriori possibili soluzioni per superare il sottodimensionamento dei due Istituti dell’Alto Mugello ed evitare scelte unilaterali dell’Ufficio Scolastico Regionale, potenzialmente pessime“. E “fra le varie ipotesi, quelle che la conferenza reputa più idonee per il territorio o comunque le uniche praticabili, tenendo conto dell’orografia del territorio, i collegamenti e l’organizzazione scolastica mugellana sono: accorpamento dell’IC Firenzuola con l’IC Scarperia San Piero e la costituzione dell’Istituto Omnicomprensivo composto dall’IC Marradi – Palazzuolo e l’IIS Giotto Ulivi”.
Nella riunione “si ricorda ai presenti -si legge nel verbale- che nei giorni tra venerdì 16/11/2018 e martedì 20/11/2018 sono stati fatti passaggi telefonici e incontri con i due Dirigenti scolastici coinvolti. In particolare lunedì 19/11/2018 Marzia Gentilini ha incontrato la Dirigente del IIS Giotto Ulivi per illustrare la situazione e l’ipotesi di Istituto Omnicomprensivo. La Dirigente ha evidenziato alcuni aspetti di criticità, ma ha compreso la situazione”.
“Gentilini inoltre informa i presenti di aver avuto un incontro con l’USR nella persona del dott. Bacaloni per illustrare e condividere il progetto di Istituto omnicomprensivo. Riferisce che l’USR ha evidenziato che gli istituti omnicomprensivi sono scelte adottate per situazioni particolari; poiché la nostra è riconosciuta, anche dall’USR, come situazione particolare ed eccezionale pertanto il Dirigente Bacaloni condivide questa soluzione. Inoltre, dal colloquio emerge che tale opzione permetterebbe di mantenere due codici meccanografici distinti per l’assegnazione del personale”. Questo prima dell’arrivo dei rappresentanti scolastici. Ai quali Mongatti espone la situazione. Nel dibattito la dirigente del “Giotto Ulivi” sottolinea la complessità dell’operazione dal punto di vista amministrativo, mentre il direttore amministrativo del Giotto Ulivi, Clemente Ulivi, sottolinea che “attualmente gravitano sull’IIS Giotto Ulivi una serie di responsabilità che vanno oltre l’ordinario, ad esempio capofila del PTP, capofila dell’ambito 5 per la formazione degli insegnanti, ecc., e che appesantiscono molto il lavoro degli uffici di segreteria, che risulta sotto organico. Aggiungere gli impegni per la realizzazione di un Istituto omnicomprensivo richiederà di rivedere gli altri ruoli di responsabilità e condividerli con altre scuole”.
Infine, è da registrare una lettera, del 29 novembre 2018, di Claudio Bacaloni, dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale. Bacaloni ricorda che “il dimensionamento delle istituzioni scolastiche è fortemente condizionato da esigenze locali, geografiche, orografiche, socio-economiche, di comunicazione e trasporti, etc., le quali imporrebbero altresì di non prescindere da un esame “limitato” del territorio”.
Poi continua: “La soluzione ovviamente più comoda per risolvere il sottodimensionamento dell’I.C. di Marradi, nel caso esso fosse confermato, sarebbe stata quella di accorparlo con il (relativamente) vicino I.C. di Firenzuola, il quale risulta anch’esso sottodimensionato. Tuttavia, le difficoltà di comunicazione tra i due istituti, da tutti sottolineate, ne annullano la praticabilità ed utilità. A tacere d’altro, in effetti, le cattedre cosiddette “esterne” costituite nella scuola secondaria di I grado tra le sedi associate nell’ipotetico nuovo istituto comprensivo risulterebbero pressoché impraticabili.
Altra soluzione ipotizzabile sarebbe quella di dimensionare l’I.C. di Marradi con quello di Borgo San Lorenzo. Ciò tuttavia produrrebbe un sovradimensionamento, operativamente sconveniente per più aspetti; disgregare l’I.C. Borgo San Lorenzo (sottoposto ad operazione contraria nel corrente anno scolastico) significa accrescere la confusione amministrativa che l’iter appena concluso ha in parte lasciato. Pertanto, l’ipotesi di costituzione di un istituto omnicomprensivo si fa preferire come extrema ratio. Eventuali problemi amministrativi connessi alla non piena configurabilità a SIDI sono superabili, come già accade nelle istituzioni consimili attive nelle province di Arezzo e Pistoia. Ovviamente, il risultato dell’operazione sarà tanto più soddisfacente quanto maggiore sarà lo sviluppo di una didattica verticalizzata nel senso della continuità di frequenza degli alunni del primo ciclo nella scuola di II grado facente parte dell’omnicomprensivo e quanta più attenzione tale nuovo istituto dedicherà all’esigenza di questa sua “appendice” montana, sul piano amministrativo e didattico. Pertanto -conclude Bacaloni-, nei termini sopra indicati, si fornisce parere favorevole“.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 dicembre 2018
1 commento
Le decisioni da “ragioniere” per far tornare i conti che tecnicamente possono anche tornare, o da “giocatore” per spostare a piacimento le pedine sulla scacchiera del Mugello, mal si accordano a seri principi pedagogico-didattici. Dopo l’avvio della Sanità, verso il collasso, stiamo cercando di collassare anche la Scuola, come se non bastassero i colpi inferti negli ultimi vent’anni e ultimamente dalla riforma della “buona scuola”. Ma nessuno vuol tener conto dell'”Eccezione” che, in riferimento alle ultime vicende, si deve adattare per forza o per amore ad un territorio come quello del Mugello?
Magari, per i noti “corsi e ricorsi della storia”, tra un po’ di tempo si comincerà a pensare che è stato impiantato un gran baraccone e che “piccolo” è bello e si proverà a ridividere ciò che è stato unito. Più che altro manca la lungimiranza e la capacità di adattare una legge o normativa, alle realtà, in questo caso, territoriali.
Ancora non si è capito che “scuola” e “sanità” sono il volano della società.
Salviamo il Giotto Ulivi e salviamo le scuole di montagna!