UN FILM CON LA STESSA STORIA
DEL CANE MUGELLANO
Il ritorno di Fido,
cane fedele
Fido,
cane fedele, è tornato alla ribalta. Un
articolo su Repubblica, legato all’uscita del film, “Hachiko, il migliore
amico” con il noto attore Richard Gere, film che racconta la storia di un cane,
che una volta scomparso il padrone lo attese per dieci anni alla stazione,
puntuale come sempre alle ore 15, rievoca, con molti dettagli, la storia del
cane mugellano, del tutto simile a quella del film. Merita dunque ricordarla
anche qui.
Tutto
iniziò nel 1953 quando Amilcare Giovannini, noto giornalista e scrittore, portò
a conoscenza sulla cronaca locale de “La
Nazione”, di cui era collaboratore dal Mugello, questa
incredibile storia di fedeltà di un animale verso l’uomo, che gli era stata
raccontata da alcuni amici di Luco di Mugello. Quest’uomo era Carlo Soriani,
all’epoca operaio alle Fornaci di laterizi Brunori di Borgo San Lorenzo, che
morì nel terribile bombardamento aereo del 30 dicembre 1943, quando un nugolo di
bombe dei B/25 alleati distrusse una parte della cittadina mugellana causando
109 morti.
Il suo
cane, Fido, lo attendeva sempre nella piazzetta di Luco e quando arrivava la
corriera ci saliva sopra e questo, per tanti anni; la sua fedeltà emozionava e
faceva commuovere tutti. Gli articoli di Giovannini su “La Nazione” ebbero vasta eco,
anche in vari Paesi d’Europa, e quando (1957) venne inaugurato il monumento in
ceramica dello scultore Salvatore Cipolla (venne spaccato dai soliti imbecilli e
fu rifatto in bronzo), tutti i giornali parlarono di questo evento e quel giorno
restò memorabile.
Fido in braccio alla vedova di Carlo Soriani, il sindaco Graziani, Amilcare
Giovannini, lo scultore Salvatore Cipolla, tante autorità, i bambini delle
scuole elementari, molti giornalisti di grandi testate italiane ed estere erano
presenti a questa cerimonia. Fido si pose all’attenzione di tutto il mondo, un
cane, un bastardino, fedele fino all’ultimo. In Olanda un grande scrittore,
Peter Van Steel, scrisse la sua storia nel maggiore quotidiano di Amsterdam,
così uno scrittore di Parigi, Jean Marie Còlaudes, addirittura in Giappone gli
dedicarono un ampio spazio sia sui giornali che nelle reti televisive.
Quando
lo trovarono morente sul ciglio della strada vicino al cimitero, mentre andava
nella piazzetta ad attendere il padrone, si chiuse per sempre questa
straordinaria storia di amore e di fedeltà.
Aldo Giovannini
© il filo, Idee e notizie dal Mugello,
gennaio 2010