E’
MORTO MONS. FIORINO TAGLIAFERRI
La
scomparsa di un vescovo borghigiano
Lo
abbiamo sempre nel cuore l’incontro con monsignor Fiorino Tagliaferri,
all’epoca Vescovo di Viterbo (1994) quando alcuni anni orsono, in
occasione della festa di Santa Rosa tornammo a Viterbo per rivedere questa
magnifica cittadina medioevale e per assistere ad una delle più
significative manifestazioni come è quella in onore di quella
piccola-grande Santa (50 uomini, chiamati i “facchini di Santa Rosa”
si portano sulle spalle una torre alta 35 metri con i cima la statua della
Santa) : la processione entrava nella Basilica nel mezzo ad una folla
immensa ed avemmo l’ardire di chiamare a gran voce mons. Tagliaferri che
benediceva il popolo, dicendogli che eravamo venuti da Borgo. Non perse
tempo il caro don Fiorino, si fermò nel mezzo della Basilica, ci sorrise
e ci dette appuntamento dopo la cerimonia in sacrestia. Quando lo
riavvicinammo, fu un fiume di parole e di ricordi: Borgo, Malacoda, San
Martino, il Canto, il Chiassuolo, i Fossi; e poi gli amici come Amilcare,
il Capitelli, Mario Capecchi, il Questori, Ezio Coppini e tanti altri
della sua gioventù. Una ridda di ricordi che lo commosse e lo emozionò.
Ed a Viterbo è ritornato nel sonno eterno dei giusti e dei buoni, lui
nato in San Martino da umile famiglia e divenuto Vescovo. Nato a Borgo San Lorenzo il 7 Ottobre 1921
(aveva quindi 81 anni) da Andrea ed Elisa Mannini, fu battezzato in Pieve
da don Canuto Cipriani. Ordinato suddiacono nel 1944 ricevette l’ordine
del sacerdozio a Fiesole nel 1945 e, dopo vari incarichi – fu anche
assistente dell’Azione Cattolica nazionale – eccolo salire i gradini
della gerarchia divenendo Vescovo di Cremona e successivamente di Viterbo.
Lo
incontrammo anche tre anni orsono al Santuario di Borgo, in occasione
della festività del SS. Crocifisso a cui era molto attaccato e gli
facemmo dono di una nostra opera storica su Borgo e sul Mugello; nella
lettera di ringraziamento che ci scrisse mise in evidenza la sua gioia nel
leggere e rivedere in tante immagini il Borgo che aveva conosciuto da
bambino e che portava sempre nel cuore.