Forteto, l’associazione delle Vittime non si fida di Unione dei Comuni e Società della Salute
MUGELLO – All’Associazione delle Vittime del Forteto non piace la recente decisione regionale in merito al prolungamento del progetto “Oltre” (articolo qui), destinato al sostegno e alla tutela delle stesse vittime.
Inizialmente, nel 2015 questo progetto, a seguito di un avviso pubblico, era stato affidato all’Associazione Artemisia che, secondo l’associazione di Sergio Pietracito “con la recente delibera, è stata di fatto emarginata dalle decisioni che riguardano la revisione e il prolungamento del progetto malgrado il delicato e proficuo lavoro svolto in questi anni. Nello stesso modo da queste decisioni è stata incredibilmente esclusa l’Associazione Vittime del Forteto che al progetto ‘Oltre’ aveva dato formale adesione e il Gruppo di Consultazione, formato dalla stessa Associazione Vittime ed altri sopravvissuti, che ha collaborato in questi anni alle attività del progetto”.
Nella delibera regionale, va detto, è previsto l’impegno “a consolidare e implementare, secondo il metodo della co-progettazione, la cooperazione con le realtà e le risorse del privato sociale disponibili a realizzare le attività, con particolare riferimento alla priorità di non interrompere, sul piano tecnico-professionale, il ripristino delle relazioni di fiducia con le vittime e la continuità costruita negli ultimi anni nell’ambito del progetto ‘Oltre’, impegnandosi a tal scopo gli enti firmatari attraverso le necessarie procedure ad evidenza pubblica”.
Ma all’Associazione delle vittime non va giù il coinvolgimento, come protagonisti, degli enti locali mugellani: “Protagonisti del ‘nuovo’ progetto, si legge nella nota, sono oltre alla Regione Toscana, l’Unione dei Comuni del Mugello e la Società della Salute del Mugello. Scelta rischiosa e preoccupante poiché, nonostante le iniziative assunte nel corso degli ultimi anni, queste istituzioni, così come buona parte della comunità locale, sembrano ancora lontane da una completa assunzione di responsabilità e presa di distanza dal ‘sistema Forteto’ e dai suoi responsabili e rappresentanti. Le istituzioni, toscane e non, continuano ad ignorare ciò che ha statuito una sentenza passata in giudicato. Appare pertanto fuori luogo il plauso, esternato in questi giorni sui social media, relativamente al nuovo progetto ‘Oltre’ da parte di rappresentanti delle istituzioni i quali, negando la commistione tra cooperativa e comunità, di fatto continuano ad accreditare il sistema Forteto e si sottraggono all’individuazione e al pieno riconoscimento delle responsabilità istituzionali, professionali e personali. In questo modo certo non sostengono i processi di rielaborazione individuale che faticosamente e con coraggio le vittime del Forteto stanno compiendo”.
Le “Vittime del Forteto” chiedono che si prendano distanze più grandi: “E’ opportuno come richiesto anche con forza dall’Associazione Artemisia, assumere con coraggio iniziative di discontinuità rispetto al passato, con riguardo alla sopravvivenza della setta e alla sua influenza sulla cooperativa, nonché agli operatori locali a suo tempo fortemente coinvolti con il sistema del Forteto. Nella documentazione del progetto Artemisia ha più volte testimoniato l’inesistente proclamata discontinuità nella gestione della Cooperativa Il Forteto evidenziando come quest’ultima sia stata ritenuta responsabile civilmente per i fatti commessi dagli imputati dalla sentenza del dicembre 2017 e come il territorio appaia ancora fortemente schierato a sostegno di equilibri preesistenti e teso ad archiviare la vicenda senza approfondirne le responsabilità e fermarne gli effetti. In tal senso occorre definitivamente porre fine al dibattito, ormai stucchevole, sulla presunta ed inesistente differenza tra comunità (figura giuridica peraltro mai esistita) e cooperativa. Già la seconda commissione regionale d’inchiesta nella sua relazione conclusiva aveva rilevato come Il Forteto fosse uno ma anche trino, nella sua entità tripode di cooperativa agricola, fondazione, associazione. Tripartizione alla bisogna, il sistema Forteto si è nel tempo inventato una codificazione di sé camaleontica e multispecie: un Forteto capace di replicare se stesso in maniera ogni volta diversa quanto basta, restando in fin dei conti sempre uguale. Sempre lui: Il Forteto. Stesso impianto, stessa filosofia, stessi sottesi, stesse persone, stessi abusi. Esiste una sentenza passata in giudicato che ha statuito (piaccia o meno) come sia stata provata in modo certo la totale commistione tra la cooperativa, la comunità ed i singoli soggetti che le componevano”.
Il Filo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 ottobre 2018
uno schiaffo morale fortissimo e umiliante a l unione dei comuni e alla sds