#Fotodiclasse. Ricordo della maestra Anna
DICOMANO – Ciao Maestra Anna.
Nel momento stesso in cui ho saputo la notizia il mio pensiero é andato subito a questa fotografia. E ho ringraziato Dio per essere nata in un’altra epoca. In un tempo in cui le foto di classe erano preziose e intoccabili.
É in questa foto che ritrovo il suo sorriso e la sua solarità. La sua sensibilità e la sua competenza. La mia Maestra se ne é andata, in punta di piedi come se fosse arrivata al termine di una delle sue lunghe passeggiate. Alla fine di un cammino fatto di tante piccole grandi gioie. E son proprio le grandi gioie che mi ha regalato che voglio ricordare di lei, insieme, e soprattutto, al suo grande sorriso, ai foulards traboccanti di colore, alle maglie con i lustrini, alla calligrafia bella e lineare di cui sono pieni i miei quaderni delle “Holly hobbies” che ancora custodisco gelosamente proprio come la foto di classe.
La Maestra Anna, la maestra delle elementari quella che ti ha praticamente insegnato tutto. A mettere in fila un discorso sensato, a far di conto, a studiare. Si è spenta a Dicomano lasciando un grande dolore nella sua famiglia e in tutta la comunità, specialmente nei suoi ex allievi che la ricordano affettuosamente.
“Mi hai insegnato a leggere e a scrivere, le tabelline, i Sumeri, i capoluoghi di provincia, come funzionano il governo e il parlamento, che cos’erano la shoah e l’apartheid. Ma anche i mestieri di una volta, i canti partigiani, la vendemmia, la mietitrebbia. E poi la cosa più importante: in classe chi era più avanti doveva aiutare chi era rimasto indietro” scrive il collega Francesco Pini autore del libro sul Forteto che sicuramente la Maestra aveva letto. Continuava a seguire i suoi alunni anche da grandi… Non si é mai persa nessuna delle mie presentazioni.
“Tu sarai ancora, in tutto quello che ci hai insegnato, in tutti i sorrisi che ci hai donato, nella passione e nella capacità di rendere quei 5 anni di scuola un’esperienza di vita unica e indimenticabile. Imparai a dividere l’amore dall’odio, l’apostrofo dall’accento, la terra dal mare” Scrive Mattia Nebbiai sempre su fb e aggiunge: “E piansi a dirotto l’ultimo giorno di scuola. E piango oggi. Ma davvero non muore chi rimane negli occhi di chi resta.”
E, aggiungo io, nel cuore.
Ciao Maestra Anna, grazie di tutto.
( Rubrica Come eravamo – Serena Pinzani)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 aprile 2018
I tempi delle foto di classe erano evidentente scevri da ipocrisie e isterie.
Mali che ci procuriamo per scarsità di interessi veri.
Ugo