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La copertina di questo mese
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DOPO BILANCINO
ECCO UNA DISCARICA PER LA VARIANTE DI VALICO

Galliano sotto assedio

Entro breve tempo nella nostra zona inizieranno i lavori dell'ennesima grande opera pubblica costruita nel Mugello: la Variante di Valico che, nel tratto Barberino - Sasso Marconi, dovrebbe costituire, nelle intenzioni del governo, un'efficace risposta al traffico pesante in questo particolare tratto dell'Autostrada del Sole, da sempre uno dei più a rischio dell'intera rete nazionale. Pensata secondo criteri moderni, il tracciato di questa variante si svilupperà prevalentemente in galleria o su viadotti. Per questo saranno necessarie enormi quantitativi di ghiaia e, contemporaneamente, di grandi zone libere in cui potervi riversare tutto il materiale scavato.

Si tratta, com'è intuibile, di enormi quantità: tanto per farsi un'idea, il fabbisogno di ghiaia sarà maggiore di circa un terzo rispetto a quello che è stato necessario per la diga di Bilancino. Proprio per questo la Società Autostrade ha recentemente consegnato al Comune di Barberino, il principale interessato dai lavori, lo studio tecnico per l'individuazione delle zone in cui collocare le cave e, appunto, le necessarie discariche di materiale. Tutto il territorio del comune è stato analizzato, e di esso l'area più idonea è risultata, dagli studi tecnici, la piana che, da Bilancino, conduce al paese di Galliano, provocando dunque, inevitabilmente, grande fermento nella locale popolazione.

Certamente, se analizziamo il tutto da tecnici, e, quindi, ci soffermiamo al solo aspetto economico, la scelta può essere anche perfettamente condivisibile. Si tratta, infatti, di una zona pianeggiante, e quindi facilmente transitabile dai camion; è posta a fondovalle, e quindi più agevolmente raggiungibile rispetto alle zone di alta montagna utilizzate finora per analoghi lavori; infine il suo sottosuolo sembra possedere una grossa presenza rocciosa, consentendo dunque di localizzare in essa tutte le lavorazioni, con un tipo di lavorazione del tipo "cuci-scuci" (nella quale, cioè, gli scavi possono essere successivamente riempiti dal materiale di rifiuto).

La cosa però che sfugge ai freddi calcoli dei tecnici è che essa va ad inserirsi in una delle zone più importanti, da un punto di vista paesaggistico e storico, del Mugello, che non a caso era stata già indicata come zona sottoposta a tutela e valorizzazione turistica dagli stessi progetti dell'invaso di Bilancino, rispetto ai quali tale ipotesi è in paradossale contrasto. Infatti è quantomeno bizzarro pensare di far convivere, nello stesso luogo, un'oasi Faunistica con tanto di strutture per l'osservazione e lo studio delle diverse specie di volatili già finanziate ai tecnici della LIPU, con una discarica e con i silos di lavorazione degli inerti, come pure pensare di valorizzare il monumentale cancello della Villa delle Maschere, smontato pezzo per pezzo in questi ultimi giorni, rimontandolo in una zona a breve totalmente circondata da fosse e scavi. In questo caso dunque sembra profilarsi all'orizzonte l'ennesima beffa, dopo il danno subito dalla zona in questi lunghi anni di costruzione della diga: infatti, mentre da una parte si spendono ingenti risorse pubbliche per valorizzare la zona e mitigare i guasti apportati da decenni di lavorazioni, dall'altra, contemporaneamente, si spendono altri soldi pubblici per ributtare tutto all'aria.

Purtroppo al Mugellano medio, ormai abituato a cantieri, ruspe e ponti, tutto ciò potrebbe anche importare relativamente: zona più, zona meno, ormai tutto il Mugello è un enorme cantiere, e quindi esso non sarebbe altro che uno dei tanti. Tale opinione, però, è destinata a cambiare rapidamente: basterà, infatti, che chiunque si debba recare in auto a Barberino o all'imbocco dell'Autostrada per trovarsi di fronte al caos che, inevitabilmente, creeranno gli stimati 250 camion giornalieri che, in barba degli impegni progettuali di utilizzare strade alternative, percorreranno i 15 Km di strada provinciale fino al già pericolosissimo bivio di Galliano.

Proprio per questi motivi il Consiglio Comunale barberinese ha espresso all'unanimità parere negativo a questo progetto, presentando ipotesi alternative sicuramente più scomode ma, altrettanto decisamente, meno devastanti. Ma a Galliano nessuno si fa illusioni. E questo non solo perché la decisione finale spetta, come altrove, al Ministero, avendo il Comune solo potere consultivo: anche sulla stessa tenuta dell'organismo barberinese in questa netta posizione negativa al progetto gli abitanti del paese sono molto scettici. Riusciranno, infatti, i loro amministratori a continuare a dire no alle lusinghe di ulteriori opere compensative in cambio di un parere più favorevole (si vocifera, a proposito, già di un possibile rifacimento dello svincolo sulla Strada Provinciale...)? E a continuare ad opporsi alle inevitabili pressioni dei tanti soggetti, anche importanti, che, dalla vendita dei terreni e dalle lavorazioni sussidiarie, vedono un modo per ricavarvi forti interessi personali o la risoluzione di impellenti problemi economici e di gestione? Certi segnali, provenienti da dichiarazioni di alcuni consiglieri (sia di maggioranza che d'opposizione) che dallo stesso Sindaco non lasciano presagire niente di buono, ed i Gallianesi si sentono già abbandonati anche da quello che, a tutt'oggi, costituisce l'unico debole baluardo contro l'ennesima violazione ad un territorio una volta tanto ammirato.

Così, dopo la paventata prossima chiusura della locale scuola elementare, della vendita del Centro Sociale, della chiusura della Farmacia Comunale e dell'ufficio comunale distaccato, la comunità gallianese sembra proprio debba rassegnarsi a convivere anche col rumore, ad inventarsi strade alternative per cercare di raggiungere la propria abitazione, ed a lasciare in eredità ai propri figli una zona totalmente diversa da quella che i propri antenati hanno provveduto a conservare gelosamente ed orgogliosamente in secoli di storia. E' proprio possibile che, ai nostri giorni, gli unici argomenti che veramente contino nella nostra società siano i numeri ed il denaro? Anche la vicenda della valle di Galliano sembra, purtroppo, confermare questo triste assunto.

Leonardo Cerbai

 

© Il filo, febbraio 1998

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