Gomme e serbatoi forati: il mistero dei danneggiamenti a due aziende agricole mugellane
MUGELLO – Sembra non avere alcun senso, quello che è accaduto, in due riprese, a due aziende agricole mugellane. Gravi danni ai mezzi agricoli sono stati causati da ignoti malviventi. E non paiono certo atti vandalici estemporanei, ma mirati e organizzati.
Il fatto più grave è accaduto ieri sera alla fattoria Schifanoia, di San Piero a Sieve, nel comune di Scarperia e San Piero. Di notte qualcuno è entrato nel capannone, dotato di trapani a batteria, e ha meticolosamente forato gli pneumatici dei grandi trattori che vi erano alloggiati. Non contenti, hanno bucato, sempre con il trapano, i serbatoi del carburante, spargendo il gasolio in terra.
Danneggiato anche un altro trattore con rimorchio, nuovo di zecca, di proprietà dell’azienda agricola Valdastra, che ha avuto anch’esso gomme e serbatoio forati. Era in sosta all’aperto, nel piazzale di Scaffaia, in quanto impiegato da un paio di giorni presso l’azienda Schifanoia, in un rapporto di collaborazione e cooperazione tra aziende agricole mugellane.
Il danno è ingente, se si pensa che un treno di gomme costa almeno diecimila euro. E si stanno ancora effettuando verifiche su tutti i mezzi presenti in azienda: pare infatti che siano stati causati altri danni, come al mezzo “telescopio” utilizzato per lo spostamento delle rotoballe.
Nei giorni scorsi anche l’azienda agricola Valdastra, di Adriano Borgioli, aveva subito una simile incursione dei vandali, pur con danni limitati a un solo mezzo. Anche qui gomme tagliate, stavolta con un coltello, e serbatoio forato.
Ieri mattina il fattore di Schifanoia, Alessandro Puliti, piangeva. E il titolare, Luigi Malesci, era incredulo: “Non riusciamo a capire le motivazioni di questo gesto assurdo”. I carabinieri gli hanno chiesto se ci sono stati contrasti, o se ha licenziato qualcuno. “Non credo proprio di avere nemici -dice Malesci-, e nessuno è stato licenziato. Mi sono interrogato per tutto il giorno chi potrebbe avercela con noi, ma non ho trovato risposta, non danneggiamo nessuno, non ci sono mai stati screzi”. Del resto Schifanoia è una bella azienda, una delle maggiori del territorio, insieme a Borgioli, Frescobaldi, Bolli, Agriambiente: estesa per 500 ettari, 300 di coltivazioni a cereali -soprattutto farro e grani antichi-, coltivazioni biologiche, e 200 ettari di boschi.
“Un’attività della quale siamo fieri -commenta Malesci-. Ma ora siamo disorientati: ce l’hanno con noi? Ce l’hanno con le aziende agricole mugellane? Altre volte avevamo subito furti, di mezzi, materiali, gasolio, ma un atto del genere, così inutile, non era mai, mai capitato. E adesso siamo davvero in difficoltà: il danno è grosso”.
Anche Adriano Borgioli è preoccupatissimo. Peraltro si è trovato colpito in entrambi gli episodi, e ovviamente si sta chiedendo se in questo ci sia una qualche motivazione, o se si sia trattata di una mera casualità: “Il mio trattore a Schifanoia era lì da un paio di giorni. Ma nessuno sapeva che era mio, mica c’era il nome. Sicuramente però occorre capire che disegno c’è dietro a tutto questo. E’ gente che conosce l’ambiente. Sono andati troppo a colpo sicuro. Ma perché? Gelosie? La riserva di caccia? Mi sembra tutto impossibile. Qualche dipendente? Sui miei ci metto le mani sul fuoco. Eravamo abituati a difenderci dai cinghiali, dai lupi, ma ai vandali non avremmo mai pensato”.
“Siamo preoccupati e sgomenti -dice Giacomo Matteucci, dell’Unione degli Agricoltori-, un fatto davvero incomprensibile. Confidiamo nelle Autorità per lo svolgimento di salvaguardia dell’attività di impresa, oltre a poter risalire ai colpevoli dell’insano e inqualificabile gesto che si somma alle già presenti difficoltà del momento”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 settembre 2020
Sono profondamente colpita e amareggiata per l’accaduto. E’ grazie al duro lavoro delle persone che con fatica lavorano le nostre terre se ogni giorno possiamo portare in tavola qualcosa da mangiare. Perciò, colpire le aziende agricole del nostro territorio è uno schiaffo all’intera comunità e oltretutto questo gravissimo atto si inserisce nel contesto di una crisi economica mai vissuta prima. Se davvero si trovano in difficoltà, suggerisco ai titolari di aprire una raccolta fondi (ad esempio su GoFundMe) e a pubblicizzarla con ogni mezzo. Credo molto nel crowdfunding e sono sicura che una tale iniziativa raccoglierebbe l’adesione di un gran numero di persone disposte a dare un aiuto concreto per la riparazione dei danni.
Vandali? Sembra un’operazione da malavita organizzata per mettere in difficoltà le due aziende agricole e metterci le mani sopra! Che brutta sensazione. Mi dispiace molto e speriamo nelle indagini.