I coltelli Berti protagonisti della nuova promozione nazionale di Conad
SCARPERIA E SAN PIERO – I bollini della spesa in Conad, in questo momento e fino al prossimo gennaio, danno la possibilità di ottenere coltelli col marchio e il design di un’azienda di Scarperia.
Ed è la prima volta che una serie di prodotti di un’azienda del Mugello diventano protagonisti di un’operazione del genere, a livello nazionale. Un’operazione di grande rilievo, perché i coltelli a marchio Coltellerie Berti saranno presenti in circa 3000 punti vendita di Conad, dal sud al nord d’Italia. Muovendo numeri notevolissimi, nell’ordine di centinaia di migliaia di pezzi.
Ci spiega questa iniziativa, sicuramente straordinaria, il titolare di Coltellerie Berti, Andrea Berti.
“Com’è facile immaginare è cambiato qualcosa – premette -. Le Coltellerie Berti che abbiamo conosciuto finora non sarebbero state in grado di fare un’operazione del genere. La mia azienda nel 2016 si era unita con un’altra coltelleria, la Conaz, dando vita a “Tradizioni Associate”, ed ora è stata venduta a un gruppo bresciano, che fra le sue attività ha anche quello di fare operazioni di loyalty. Vale a dire iniziative come quella di Conad, classica operazione di fidelizzazione della clientela, attraverso la raccolta dei bollini che consentono di portare a casa dei prodotti, insieme a un piccolo contributo.”
E stavolta i bollini Conad consentono di ottenere i prodotti di “Coltellerie Berti”. Non si tratta, facile immaginarlo, dei coltelli artigianali prodotti a Scarperia. “I coltelli per questa iniziativa sono di una linea di “Coltellerie Berti” – spiega Andrea -, denominata “2012″, e realizzati non a Scarperia, ma a Brescia, in un nuovo stabilimento costruito nell’ottobre 2022 ed entrato in attività nel marzo di quest’anno: un investimento importante di alcuni milioni di euro, per realizzare un impianto industriale in grado di produrre le grandi quantità necessarie per questa operazione Conad”.
E a Scarperia? “A Scarperia nulla è cambiato. Anche se da 5-6 persone che eravamo, oggi a lavorare siamo in venti. Qui continuiamo a fare alto artigianato. E stiamo contribuendo qui a Scarperia ad alcune fasi di lavorazione dei coltelli che finiscono in Conad, in particolare l’arrotatura di alcune lame. Abbiamo fatto importanti investimenti anche qui, acquistando nuove arrotatrici”.
Berti lo sottolinea: “I coltelli di Scarperia normalmente riservati a un pubblico di nicchia, a causa dei loro prezzi, adesso raggiungeranno un numero alto di famiglie italiane. E’ vero, sono fatti a Brescia, ma l’azienda che li ha ideati ha sede a Scarperia, è amministrata da uno scarperiese, e il design è scarperiese, visto che li ho disegnati io personalmente. Di una cosa sono anche orgoglioso: siamo riusciti a mettere a disposizione di questa operazione un prodotto made in Italy, cosa che non era affatto scontata, perché per ragioni di prezzo spesso si opta per articoli non prodotti nel nostro Paese. Invece questi coltelli sono prodotti in Italia, fatti con prodotti riciclati – un’operazione quindi anche ecologica -. Abbiamo depositato due brevetti per macchinari che recuperano le vaschette alimentari in plastica e con questo materiale ci facciamo i manici. La carta usata per le confezioni è tutta riciclato, come l’acciaio che è il materiale più riciclato e riciclabile del mondo”.
Alcuni tra i coltelli proposti nella produzione Conad erano già in produzione da anni nella versione alto artigianato, ora sono fatti a macchina con un impianto completamente automatizzato. E l’operazione Conad – Coltellerie Berti è entrata nel vivo: “Speriamo che vada bene – sorride Andrea Berti -, ma andrà bene di sicuro. La differenza è che a Scarperia si fa alto artigianato, si lavora senza divisione di lavoro, ogni pezzo ha le iniziali di chi l’ha fatto, a Brescia invece c’è un impianto totalmente automatico, anche questo brevettato, in collaborazione con un’azienda piemontese, che ha automatizzato completamente il montaggio dei coltelli. Nello stabilimento di Brescia lavorano una quarantina di dipendenti, e c’è un indotto di qualche centinaio di persone, per scatole, arrotature, forniture e subforniture. Ora a Scarperia, e la cosa durerà qualche mese, lavoriamo su due turni, e i turni qui non li avevamo mai fatti. “
Berti conclude: “Quello che stiamo facendo oggi – sottolinea – non inficia il prodotto più tipicamente scarperiese. Quello rimane, ed anzi questa è un’operazione che ci sta offrendo la possibilità di investire sullo sviluppo dell’alto artigianato, e per ampliare l’offerta, andando oltre l’ambito di nicchia nel quale finora eravamo”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 novembre 2023