Il Mugello nel docufilm realizzato sul “Mostro di Firenze”
MUGELLO – C’è una ferita che il Mugello, e tutta la provincia in generale, non riesce a far rimarginare: quella del famigerato Mostro di Firenze, che imperversò nella zona tra gli anni Settanta e Ottanta. Un serial killer (o, stando alle sentenze emesse oltre vent’anni fa, un gruppo di serial killer) che ha ucciso almeno quattordici (se non sedici) persone e che non ha mai trovato, nella complessa storia processuale, un’identità definita. Alcuni non si sono mai rassegnati all’indeterminatezza di questa vicenda e, nell’intento di onorarne la memoria storica, cercano ancora di rimettere insieme il complicato intreccio di informazioni, documenti, fatti. Nell’ottobre del 2019 è uscito il primo docufilm realizzato proprio sul delitto del 1974, commesso alle Fontanine di Rabatta, alle porte di Borgo San Lorenzo, a cura e per la regia di Francesco Maria Petrini, in arte Francis Trinipet, che vede tra gli altri la partecipazione di alcuni mugellani, come Fabio Martini e Lisa Sequi per la realizzazione dell’opera e Matteo Lucii come voce narrante. Il film, intitolato “Stefania e Pasquale” e disponibile su Youtube sul canale jordanerocks, è un’opera monografica che tratta a 360 gradi l’omicidio di Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore, una puntuale e dettagliata ricostruzione non solo dei fatti e della cronaca, ma anche del contesto sociale, delle relazioni con il sottobosco dei guardoni, delle implicazioni sulla comunità. Oltre cinque ore, divise in due parti, che – tra documenti, ricostruzioni, sopralluoghi e testimonianze – ci riportano indietro nel tempo e che vogliono rendere omaggio alla memoria di tanti, troppi giovani che non hanno avuto giustizia. Di prossima pubblicazione (estate 2020) il secondo docu-film che si occuperà del delitto di Mosciano del 6 giugno 1981 in cui persero la vita Giovanni Foggi e Carmela De Nuccio.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 Marzo 2020
: 1974 : è il delitto più scuro di tutti quelli fatti del mostro di firenze, per più motivi. uno perché resta isolato con i tempi rispetto agli altri che seguiranno, 1981 1982 1983 1984 1985, due perché è il più feroce. tre perché c’e l’orario strano con qui uccide, ore 21 ore 21:30. e dove la coppia si apparta all’improvviso e per pochi minuti, visto che erano attesi alle ore 22 ad una festa da amici. difficile pensare visto i tempi in generale in se, che il mostro di firenze era li appartato ad attendere qualcuno. oltretutto per arrivare lassu a Borgo San Lorenzo ci vuole un ora di macchina da firenze, con strada in salita e rognasa. di conseguenza non è un luogo dove chiunque va spesso se non per motivi propri. praticamente se non ci nasci o lo frequenti per motivi propri, non lo puoi conoscere bene. però il mostro di firenze lo conosceva bene, è la scena del delitto che conferma ciò. secondo me andrebbe capito cosa può associare il mostro di firenze con Borgo San Lorenzo :
Brava Fiorella, è assolutamente l’omicidio chiave.
Pier Luigi o Pierluigi Vigna (Borgo San Lorenzo, 1º agosto 1933 – Sesto Fiorentino, 28 settembre 2012)