Il nuovo consorzio Granaio dei Medici presenta il tortello mugellano di filiera

Giacomo Tatti, presidente dell’associazione di imprese Il Granaio dei Medici
MUGELLO – Sono decine, centinaia i marchi e le aziende che vendono i tortelli cosiddetti “mugellani”, ma molto spesso hanno ben poco della terra cui fanno riferimento, a volte neanche la forma tipica o il ripieno, che dovrebbe essere rigorosamente di patate. E’ nata in estate, da neanche un mese con il sostegno di Coldiretti, l’associazione di imprese “Granaio dei Medici – Prodotti del Mugello” che ha presentato alla scorsa Fiera Calda vicchiese (articolo qui) il suo tortello “di filiera” locale, e fatto a mano. E la ricetta è quella del “tradizionale” mugellano individuata dalla ricerca condotta dall’Accademia Italiana della Cucina, con lo scopo di “proteggerne e tutelarne l’originalità e la specificità” (articolo qui).
“Il nostro obiettivo è quello di lanciare i tanti prodotti-eccellenza del territorio, ma abbiamo deciso di presentarci con quello mugellano per antonomasia, il tortello – dice il presidente dell’associazione Giacomo Tatti – che, rispetto agli altri presenti sul mercato, ha tante caratteristiche che lo rendono qualitativamente e oggettivamente diverso. Innanzitutto il nostro è ‘di filiera’ del Mugello, a cominciare dalla farina. Le uova sono prodotte in allevamenti a stabulazione libera e quindi non hanno sicuramente quelle sostanze, oggetto di denunce recenti, dannose per l’uomo. Nel nostro ripieno c’è la patata che viene da aziende agricole che hanno i loro terreni coltivati da Barberino di Mugello fino a Vicchio. Non c’è il fiocco, o altre miscele”. Quale è l’ambizione di questo marchio? “Da qui ad un anno è quella di confermare il prodotto sul mercato e anche nella grande distribuzione – spiega Tatti – facendolo apprezzare, valorizzando le sue materie prime, prodotte in Mugello, che si distinguono per la qualità”.
Matteo Borselli di Coldiretti Borgo San Lorenzo aggiunge: “Abbiamo creduto fortemente nel progetto, quindi abbiamo coinvolto le nostre aziende. I soci al momento sono venti, ma le porte restano aperte a tutti. Ci siamo voluti riappropriare di un patrimonio del Mugello, che è il tortello. Era uno scempio vedere il suo nome in tanti marchi su prodotti, fatti magari con miscele di farine industriali, con uova la cui provenienza è a volte sconosciuta, con un ripieno realizzato dal fiocco di patate, che per altro non viene neanche prodotto in Italia. Il nostro è fatto a mano, non da macchine. Ci sono persone che lo preparano, lo compongono e lo tagliano, perché anche l’artigianalità è un’indice di eccellenza che va ad arricchire il prodotto. Non solo questa è nelle sue materie prime, ma anche nella sua realizzazione”.
Artigianalità e qualità però non si scontrano con i volumi richiesti dalla grande distribuzione? E il prezzo riuscirà ad essere competitivo? “Nella grande distribuzione ci sono prodotti di grande qualità – sottolinea Borselli – lo testimonia il successo che abbiamo avuto con il Pane del Mugello (articolo qui) che in pochi anni ha più che raddoppiato le vendite e la diffusione nei negozi. Per quanto riguarda il prezzo, per fortuna ci sono sempre più consumatori che sono attenti a quel che mettono nel piatto. Noi vogliamo metterci garanzie e sicurezze. Siamo certi che chi comprerà il tortello del Granaio dei Medici sarà ben disposto a pagare qualche cosa in più per avere in cambio una sicura qualità. Per altro alla Fiera Calda lo stand del tortello è stato preso d’assalto, gli oltre 300 kg che erano stati preparati sono stati venduti ampiamente prima della fine della manifestazione”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 settembre 2017