Il senatore La Pietra (FdI) in visita al mondo agricolo del Mugello
BORGO SAN LORENZO – Si è svolto ieri 10.09.2020 presso l’Azienda Zootecnica “Valdastra” di Borgo San Lorenzo e l’Azienda Ortofrutticola “L’Unica” di Vicchio di Mugello, alla presenza dei Candidati mugellani e della Val di Sieve al Consiglio Regionale Toscano Chiara Mazzei di Rufina, Samantha Latona di Vicchio e Leonardo Vigiani di Borgo San Lorenzo, il previsto confronto tra il Senatore di FdI Patrizio La Pietra, membro della Commissione Agricoltura del Senato ed un gruppo selezionato di rappresentanti della realtà produttiva mugellana, con la partecipazione dei delegati delle principali associazioni di categoria. Presenti inoltre l’avvocato Claudio Gemelli, Consigliere Metropolitano di Firenze e Segretario Provinciale di Fratelli d’Italia e la Sig.ra Caterina Coralli, responsabile di zona dello stesso partito e membro della Commissione Regionale per le Pari Opportunità.
Molte ed interessanti le tematiche di settore portate all’attenzione dell’On. La Pietra e dei Candidati Consiglieri, che hanno dato luogo ad un proficuo scambio di idee sui problemi e le prospettive dell’Agricoltura in Mugello e in Toscana, a testimonianza dell’Importanza che Fratelli d’Italia darà alla propria azione amministrativa in seno al Consiglio Regionale, confermando così di voler porre la “questione agricoltura” al centro della propria strategia politica per uno sviluppo davvero sostenibile della Toscana del futuro.
Il Mugello, da sempre terra a vocazione agricola e zootecnica, sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti nella sua organizzazione produttiva di base, con la pastorizia, l’allevamento intensivo, la frutticoltura, la selvicoltura che accusano flessioni sempre più evidenti anche a causa di una politica locale eccessivamente burocratizzata e cieca ai reali bisogni del mondo agrario ed alle necessità delle difficili realtà rurali e montane del nostro territorio. Note e profonde sono anche le difficoltà organizzative del settore, in primis la scarsa incisività delle organizzazioni e delle associazioni di categoria, la cui frammentazione risulta talvolta un problema per garantire una azione unitaria di rappresentazione efficace degli interessi del mondo produttivo presso le istituzioni.
Il settore dell’ortofrutta, e dell’agricoltura irrigua in genere, risulta fortemente limitato dalla sempre maggior penuria di acqua a scopo irriguo e di grande beneficio, a questo proposito, sarebbe necessaria la predisposizione di un piano regionale per la realizzazione di piccoli invasi e laghetti collinari aziendali ed inter-aziendali, oltre che una profonda revisione del PSR e del Piano dei Bacini.
Altra importante emergenza è quella dei sempre più frequenti ed ormai difficilmente gestibili danni da ungulati (e da predatori) che obbligano gli agricoltori ad accollarsi altri costi per l’elettrificazione delle recinzioni particolarmente per le colture ortive e cerealicole, alfine di cercare di contrastare i danni, altrimenti irreparabili, provocati da un esercito di oltre 200,000 cinghiali, che una pessima Legge ormai datata (1992) intesa al loro “contenimento” sembra aver favorito invece che “contenuto”. A tale proposito gli agricoltori invocano a gran voce la necessità emendare quella Legge considerando la caccia quale attività agricola a tutti gli effetti, includendovi inoltre la possibilità per allevatori e coltivatori dotati di regolare licenza di caccia di poter provvedere direttamente, in caso di necessità e nel rispetto delle normative vigenti, all’abbattimento regolamentato degli ungulati soprannumerari o dannosi presenti nei confini aziendali.
Inoltre, nei recenti aiuti economici concessi dal Governo per l’emergenza Covid, pur rappresentando l’agricoltura e l’agro-industria qualcosa come il 25% del PIL toscano, al settore sono andate soltanto le briciole, con la maggioranza degli aiuti concessi invece “a pioggia” sottoforma di contributi sociali che troppo scarsamente hanno investito i settori produttivi, quelli che generano lavoro e ricchezza, gli unici in grado di far uscire la Toscana dalla crisi. Emblematico a questo proposito è il settore florovivaistico di Pistoia, al quale non è andato quasi nulla.
Per il Sen. La Pietra l’Agricoltura è attività primaria economica, ma di importanza anche sociale per l’organizzazione e per la vita stessa uomo, e va decisamente e senza alcun dubbio riportata al centro della politica in Toscana così come nel resto d’Italia; molti degli interventi necessari allo sviluppo dell’economia e della Regione quali infrastrutture viarie e dei servizi, regimazione delle acque, reti per le comunicazioni, infatti, vanno a favorire direttamente o indirettamente questo settore, indissolubilmente ed intimamente legato alla presenza stessa dell’uomo sul territorio.
Bisogna inoltre favorire il consumo interno e l’esportazione del prodotto italiano, sia di nicchia e che di grande consumo. A questo proposito sono state illustrate possibili iniziative, delle quali Fratelli d’Italia si farà promotore nel prossimo quinquennio, tese a rafforzare le capacità dei produttori, in forma aggregata, di penetrare il mercato nei settori chiave del vino, dell’olio, della carne, dell’ortofrutta e dei prodotti trasformati.
C’è, infine necessità e volontà di lavorare per razionalizzare ed ottimizzare l’uso delle infrastrutture sia fisiche che organizzativo-gestionali dedicate all’agricoltura, finanziate a più riprese nel corso degli anni e poi spesso neglette per problemi burocratico-amministrativi: mercati, serre, depositi, reti informatiche dedicate al commercio, istituti per la formazione tecnica e professionale, parchi macchine collettivi, distretti rurali: tutto deve essere potenziato e razionalizzato per permettere al settore di fare sistema, con l’approccio di filiera, ma non solo. Su questi fronti Fratelli d’Italia si impegna ad operare con serietà e professionalità.
Claudio Gemelli – Segretario Provinciale
Fratelli d’Italia Firenze Città
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 Settembre 2020