Impianti sportivi l’accusa dei consiglieri Ticci e Giovannini: la giunta non sa (o non vuole) rispondere
BORGO SAN LORENZO – Si è tenuta ieri la seduta del consiglio comunale di Borgo San Lorenzo. E polemica ha suscitato la mancata iscrizione all’ordine del giorno di un’interrogazione presentata dai gruppi consiliari Cambiamo Insieme e Movimento Cinque Stelle. Ora con una nota, i consiglieri Ticci e Giovannini commentano il silenzio della giunta comunale, con dubbi pesanti, ed anche “avvisando” le società sportive circa le responsabilità che si stanno assumendo (articolo qui)
Dicono Ticci e Giovannini nella loro nota: “Non è corretto gettare la responsabilità sugli altri e non rispondere ai dubbi di società e genitori”.
Domande semplici sono state poste ieri in consiglio nel tentativo di rassicurare le società oltre che i numerosi spettatori e genitori. “C’è o non c’è l’agibilità per fare entrare gli spettatori negli impianti sportivi e palestre di Borgo? In caso di incidente di chi sarebbe la responsabilità?”
Ma neanche a queste semplici domande ha saputo o voluto rispondere l’assessore Frandi che ha fatto sapere che ci farà sapere qualcosa (entro fine mese).
Questo pone maggiori dubbi sulla questione responsabilità. In molti quindi continuano a chiederci se la licenza di pubblico spettacolo continua ancora a mancare.
A questo punto, all’indomani del week-end sportivo, è bene specificare e informare società e spettatori che ogni bravo e preparato dirigente sportivo dovrebbe sapere che la società sportiva (in primis il suo presidente e rappresentante legale!) risponde sempre in caso di danni a persone presenti all’interno di un impianto sportivo per assistere all’evento. Responsabilità che, in casi più gravi, può diventare PENALE in assenza della documentazione necessaria (come appunto nel caso della licenza di agibilità e di pubblico spettacolo).
Anche perché non ci risulta che la Giunta e l’attuale gestore (ViviLoSport SSD-ARL) abbiano manifestato nessuna assunzione di responsabilità…tutt’altro leggendo quanto inviato alle società stesse.
D’altronde la legge non ammette ignoranza e il consiglio, visto la totale mancanza di risposte dalla Giunta, – concludono Ticci e Giovannini – è meglio aver paura che buscarne.”