In ricordo di Giovanni Signori, socialista borghigiano
MUGELLO – Giovanni Signori è stato per tanti anni una figura di rilievo nella politica borghigiana e mugellana, esponente socialista di spicco, consigliere comunale. E’ scomparso oggi, e lo ricorda Massimo Biagioni
Un altro leone della politica mugellana e fiorentina ha lasciato il campo: se n’è andato infatti Giovanni Signori, che come canta De André “era famoso qualche tempo fa”. Aveva superato i novant’anni e da molto tempo era residente a Uzzano insieme alla figlia Sandra, e aveva resistito a molti acciacchi, compreso qualche infarto ma alla fine ha ceduto il campo a un colpo particolarmente duro.
Giovanni era originario della provincia di Pistoia, era arrivato a Borgo tantissimi anni fa aveva aperto un negozio di orologeria e aveva cominciato a far politica, autonomista militante nella corrente che faceva capo a Lelio Lagorio. Da segretario della sezione PSI di Borgo San Lorenzo in breve diventò un punto di riferimento per la zona fino a raggiungere importantissime responsabilità di amministratore della Federazione di Firenze e del comitato regionale toscano. Uomo influente, stava dentro a tutti i passaggi anche più politici non solo organizzativi e gestiva le risorse, che doveva anche trovare perché non di rado il partito socialista ideava iniziative in cui ci veniva rimesso, tipo la “settimana dell’alternativa” al parterre e tutte le iniziative politiche, attivi e convegni che si svolgevano principalmente a Firenze oppure a livello regionale.
Questo ruolo centrale nella politica fiorentina gli consentì di essere in contatto con il mondo istituzionale, con il mondo associativo e sindacale, e quindi era diventato la figura alla quale andare a chiedere ogni tipo di aiuto. Questo gli portò vari nomignoli tra cui quello di Padre Pio.
Nel pieno dell’attività politica (con cambiamenti di maggioranza al Comune di Firenze) fu al centro di una iniziativa della magistratura fiorentina che cercava di fare il botto mettendo nomi roboanti in cascina e Giovanni fu quindi, come dire, il vaso di coccio tra molti altri vasi di ferro e su di lui si scaricarono tutte le cattive pratiche di cui possono avvalersi i PM. Avere il nome eccellente del Ministro della Difesa era allettante per la stampa e per i magistrati.
Ma Giovanni non arretrò, non coinvolse altri, neanche di altri partiti, nonostante vessazioni, minacce, ritorsioni vergognose. Era un soldato, fedele alla casa in cui viveva, dando così una lezione a tutti di coerenza e di coraggio. Anni dopo la stessa condotta fu seguita da Primo Greganti e dal recordman di “avvisi di garanzia”, garanzia di massacro personale sui giornali, Severino Citaristi.
Bisognerebbe chiedersi perché solo lui, ma sarebbe fuori luogo. E Giovanni non vorrebbe.
Giovanni porta via un mondo antico, si porta via una vecchia idea di Politica, un modo di stare nelle partite, nel gruppo, che oggi certamente non va più di moda.
Certo non un santo, del resto chi lo è in politica?, ma ha sempre favorito il rinnovamento, i giovani su cui investire, giovani che ha protetto e che ha inondato di consigli e suggerimenti.
Grazie Giovanni, la tua lunga vita non ti ha risparmiato nulla, compreso l’affetto di noi che abbiamo potuto evitare tanti passi falsi.
Che il tuo viaggio ti porti nella Luce.
Massimo Biagioni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 marzo 2024
Nella Foto insieme a Fabrizio Chiarelli c’è anche il compianto Enrico Consolini Sindaco di Marradi già Coordinatore di ZonaMugello Alto Mugello e membro del Comitato Regionale del PSI