La Badia di Buonsollazzo è in vendita. Prezzo, 2 milioni e 750 mila euro
BORGO SAN LORENZO – Avete 2 milioni e 750 mila euro da parte per metter su casa in un luogo ameno? Ora c’è l’offerta che fa per voi. Un complesso da oltre 5700 mq., oltre a 54 ettari di terreno, tra Borgo San Lorenzo e Firenze, in un posto magnifico, tanto che gli antichi chiamarono quella zona, “buona esposizione al sole”, “bonum solacium”.
Sì, ad essere in vendita è la Badia di San Bartolomeo del Buonsollazzo, in via della Tassaia, sopra Polcanto, uno dei beni storici e architettonici più rilevanti del Mugello. Fondata nel 1100, monastero benedettino e poi cistercense, infine di proprietà dei camaldolesi, fatta demolire e ricostruire nel 1700 dal granduca Cosimo III, su progetto dell’architetto di corte Giovan Battista Foggini. Ora di proprietà privata.
“UniCredit Subito Casa – si legge nell’annuncio- propone in vendita un convento di 3206 mq., che si unisce alla chiesa ed alle varie coloniche e fienili, per un totale complessivo di 5788 mq. Completa la proprietà 54,23 ettari di terreno”.
Il prezzo per l’acquisto è 2 milioni e 750 mila euro.
L’Ordine dei Camaldolesi lo aveva venduto nel 2004, a un industriale padovano. Che con la Buonsollazzo srl pensava a un albergo, o a una beauty farm. Poi però la cosa non si era concretizzata. Peraltro, in coincidenza con la vendita, la Sovrintendenza ai Beni artistici e storici aveva posto il vincolo all’immobile, vincolo che presuppone l’autorizzazione della stessa per ogni futuro eventuale intervento edilizio. Qualche anno dopo apparve sui giornali annunci di vendita di appartamenti –a caro prezzo-, realizzati nello storico complesso. A seguito di interrogazioni nel merito, il sindaco di Borgo San Lorenzo fece sapere che il Comune non era al corrente di niente, tanto da aver fatto, attraverso la Polizia Muncipale, una segnalazione in Procura con l’ipotesi di truffa ai danni di ignoti. Poi, per oltre dieci anni, tutto è rimasto fermo. E ora, pochi giorni or sono, questo nuovo annuncio.
Al di là dell’incognita in merito alla possibilità di trovare un acquirente, interessato al complesso, la messa in vendita di Buonsollazzo ripropone l’annosa questione della salvaguardia dei beni storico-architettonici del Mugello. Un patrimonio importante, che troppo spesso non si riesce a salvaguardare nel modo dovuto. Una questione che, negli ultimi anni, si affronta forse con troppa rassegnazione, come dimostra anche il destino di altre strutture, a cominciare dal monastero camaldolese di Luco.
Foto di Luca Varlani
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 Gennaio 2021
Tre milioni di euro li dovrebbero dare a chi si accolla una rogna del genere. Cosi li aggiunge agli altri 5 milioni che deve spendere per metterla al grezzo.
brutto dirlo, ma se non facciamo come i francesi (restauri NON solo conservativi) nel giro di qualche decennio buona parte del patrimonio architettonico nazionale andrà in malora.
le sovrintendenze hanno troppo potere e la burocrazia le aiuta a bloccare qualunque iniziativa
Povera Italia