BORGO SAN LORENZO – Mercoledì 25 aprile, alle 16.30, verranno inaugurate le nuove strutture zootecniche della Cooperativa Emilio Sereni a Borgo San Lorenzo.
“Abbiamo effettuato un investimento, grazie a un PIF legato al biologico, Piano Integrato di Filiera al quale molte aziende della zona hanno aderito – spiega il presidente della Cooperativa Massimo Bellandi -. Si tratta di un investimento che mira ad aumentare la produzione di latte. Abbiamo realizzato di nuove strutture al passo con i tempi, idonee, secondo norma di legge, al benessere dell’animale, spazi più larghi ed una struttura più adeguata, in grado di ridurre anche le ore lavorative. La nostra Cooperativa al momento conta circa 400 capi di cui 160 in lattazione. L’idea è, con questo nuovo investimento, di arrivare a 500 animali e circa 200 in lattazione, aumentando la produzione di latte da 1.500.000 di litri a 2 milioni”.
La Sereni pensa di aumentare la produzione, ma a pochi chilometri chiude la Co.Mi. “La notizia della chiusura dei nostri vicini -ragiona Bellandi- ci ha fatto pensare alla situazione generale. Conti ha dovuto fare una scelta dovuta ad un calo del prezzo del latte di due centesimi. Capisco che non sembri molto, ma se si considera la quantità di latte prodotto in un anno, si sta parlando dello stipendio di un operaio. Quando i costi superano i ricavi purtroppo un’azienda è costretta a chiudere. Ed è anche il motivo per cui abbiamo ‘rischiato’ con questo investimento. Se dovesse funzionare, noi speriamo che tra 5/6 anni si possa fare un ulteriore passo avanti, in caso contrario, forse, dovremo pensare di chiudere anche noi”.
Il presidente dell'”Emilio Sereni” continua: “Adesso il settore del latte è davvero in grossa difficoltà. Le materie prime biologiche hanno subito un grosso aumento ed i nostri 350 ettari non bastano al sostentamento degli animali. È giusto allora che passi il messaggio che, per un’azienda come la nostra, chiudere in pari vuol dire essere in perdita, ed anche la politica dovrebbe capirlo. Non sono ‘loro’ che fanno bello il nostro territorio ma noi agricoltori. Vogliamo solo che ci venga data la possibilità di lavorare e vivere dignitosamente e di non essere calpestati. Chiedo che la mia azienda possa avere un discreto margine da re-immettere nel territorio. Ad oggi il prezzo di base del latte è di 0,37€, e poi sugli scaffali lo troviamo a 1.82€. Sono grato alla grande distribuzione ma in questo modo siamo strozzati”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 aprile 2018