La nuova strada di Cafaggiolo torna in discussione. Ed è “sparita” una galleria
MUGELLO – Torna in primo piano la nuova strada progettata per allontanare il traffico dalla villa medicea di Cafaggiolo. Sembrava tutto a posto, e invece non è così. Torna infatti a farsi sentire il “Comitato di San Giusto basso”, costituito dai residenti della frazione di San Giusto a Fortuna, nel Comune di Scarperia e San Piero, che si era costituito al fine di tutelare la frazione, in conseguenza della proposta della società Cafaggiolo s.r.l. di modificare il tracciato della S.S. 65 “della Futa”.
Spiega la nuova situazione, e la contrarietà del Comitato il coordinatore Alessandro Cammilli. Che premette: “Nei confronti degli enti interessati, il comitato si è sempre rapportato con spirito collaborativo. L’esito della conferenza dei servizi, e di tutti gli studi fatti negli anni passati, in relazione alla variante, aveva determinato quale migliore soluzione, il tracciato denominato “G”, che prevedeva il passaggio della nuova viabilità all’interno dell’abitato di San Giusto a Fortuna, con un’ampia parte del tracciato in galleria, proprio per salvaguardare il notevole impatto ambientale che tale tracciato crea”.
Poi è successo qualcosa, ed è calato il silenzio: “Successivamente alla conferenza dei servizi – spiega Cammilli -il nostro comitato non ha ricevuto più alcuna informazione in merito da nessuno degli enti interessati. Il 18 dicembre scorso ANAS, come soggetto proponente e la Cafaggiolo S.r.l. come soggetto attuatore, hanno presentato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) istanza per l’avvio della procedura di Verifica di assoggettabilità alla procedura di V.I.A. per il progetto definitivo “Lavori per la realizzazione della Variante alla S.S. 65 “della Futa” da parte di soggetto privato ai sensi dell’art.20 D.Lgs. 50/2016. Valorizzazione della villa medicea di Cafaggiolo”. Di tale procedura, avviata ufficialmente lo scorso 27 marzo, il comitato è venuto a conoscenza in modo causale controllando periodicamente il sito del MASE. Nessuna comunicazione ufficiale è stata presentata alla comunità ed al comitato dagli enti preposti”.
Leggendo le carte, gli abitanti di San Giusto a Fortuna hanno avuto una sorpresa. Sgradita: “Andando nel dettaglio del progetto si evidenzia come lo stesso ricalchi in parte il cosiddetto tracciato G che già era stato preso in considerazione nel progetto di fattibilità tecnica ed economica che l’Unione Montana dei Comuni del Mugello aveva affidato alla Abacus progetti (che è anche la stessa che ha redatto il progetto presentato). Nelle conclusione di tale fattibilità la stessa Abacus aveva indicato, proprio come opera di mitigazione per l’abitato di San Giusto a Fortuna la realizzazione di una galleria artificiale di circa 250 m, spiegando: “lo scopo di questo dispositivo è quello di mitigare gli impatti paesaggistico ed acustico generati dall’infrastruttura nell’unico tratto prossimo ad alcuni recettori sensibili”. Di questa galleria, e quindi di questa “mitigazione”, nel progetto presentato non ce n’è traccia e non solo, lo steso progetto, nel tratto di San Giusto a Fortuna prevede che il tracciato stradale sia in rilevato”.
Continua Cammilli: “Nell’area che dovrà presumibilmente essere interessata dal nuovo tracciato, le attività legate alla viabilità sono assai limitate trattandosi di un’area a vocazione totalmente agricola. Laddove il progetto fosse approvato, si prevederà il passaggio giornaliero di oltre 15.000 veicoli tra i quali circa 1500 – 2000 mezzi pesanti (dati ufficiale da Regione Toscana) per un totale annuale di ben oltre i 5 milioni di veicoli con evidenti e forti impatti di natura paesaggistica, di rumore e di inquinanti dovuti agli scarichi dei veicoli (previsto un aumento degli inquinanti del 300%).”
Il comitato esaminando il progetto presentato, ha trovato anche numerose inesattezze, che Cammilli enumera ad una ad una:
- Studi di impatto acustico, per i quali viene certificato il rispetto dei limiti, cosa che appare piuttosto improbabile, visto che si passerebbe da un paesaggio agricolo senza alcuna viabilità, ad una strada con traffico veicolare sostenuto, totalmente in esterno, senza alcuna opera di mitigazione prevista se non piantumazioni varie
- Studi di impatto ambientale: viene dichiarato che l’impatto ambientale in conseguenza del nuovo tracciato risulta minimo, mitigabile con piantumazioni varie. Si segnala che lo studio redatto non ha tenuto in alcun modo conto dell’ambiente interessato, scarsa documentazione fotografica, mal fatta.
- Dati percentuali del traffico veicolare: si rilevano inesattezze circa le percentuali di mezzi il cui passaggio interesserebbe la nuova viabilità, discordanti dai dati forniti da Regione Toscana e dalla stazione di monitoraggio presente sulla attuale viabilità
- Assenza del tracciato in galleria per attraversamento della frazione di San Giusto a Fortuna: non risulta comprensibile tale modifica, derivante in sede di conferenza dei servizi, dalle prescrizioni indicate dalla Soprintendenza dei beni, proprio per limitare al massimo l’impatto ambientale come previsto nel PFTE.
- Assenza del tracciato relativo alla pista ciclabile: tale indicazione deriva dalla conferenza dei servizi, invece allo stato attuale il progetto non prevede alcun tracciato, anzi, nei nuovi elaborati del piano operativo del Comune di Scarperia e San Piero, il tracciato viene riproposto dove inizialmente previsto, lungo il fiume Sieve, in fronte alla Villa Medicea
- Errate indicazioni degli studi tecnici sulle abitazioni esistenti nell’abitato di San Giusto a Fortuna: vengono fornite indicazioni errate, all’interno del progetto, circa le strutture dei fabbricati esistenti
- Assenza di studi progettuali relativi alla viabilità secondaria presente: totale assenza di tale studio nel progetto presentato
- Incongruenza degli elaborati grafici: il rendering allegato al progetto è differente dagli elaborati progettuali presentati.
- Mancato rispetto delle prescrizioni relative alla visibilità della villa medicea: Le indicazioni circa lo spostamento del tracciato, prescrivevano la necessità di mantenimento della visibilità della villa rispetto al tracciato. La soluzione progettuale ignora completamente tale indicazione
Così il Comitato di San Giusto basso si è immediatamente attivato “al fine di approfondire il progetto e provvedere, nei tempi tecnici previsti dalla procedura, a redigere e presentare le necessarie osservazioni tecniche al fine di contrastare tale progetto, ritenuto dal comitato del tutto inadeguato, estremamente dannoso per l’ambiente, estremamente penalizzante, con tale concezione, per il patrimonio edilizio esistente dell’abitato, che andrebbe a subire notevoli svalutazioni economiche, oltre ad un netto peggioramento della qualità di vita per tutti i residenti”.
Cammilli fa un’altra osservazione: “Se la modifica del progetto iniziale previsto dal PFTE è dovuta ad una mitigazione dei costi di realizzazione dell’opera, ci chiediamo perché non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di riproporre il tracciato iniziale, ovvero quello che andrebbe a svilupparsi lungo il corso del fiume Sieve, parallelo alla previsione della ciclabile, molto lontano dalla Villa Medicea, garantendo in primis la visibilità della stessa lungo tutto il tracciato, con possibilità di opere di mitigazione sotto tutti i punti di vista, con costi di realizzazione decisamente ridotti, senza interessare direttamente centri abitati, senza creare un enorme impatto ambientale come quello previsto dal tracciato G. Risulta difficile comprenderne i motivi. Stante la situazione attuale, il Comitato di San Giusto basso, si prodigherà in tutti i modi possibili, per contrastare quello che si delinea come uno scempio paesaggistico, tutelandosi in ogni sede possibile”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Aprile 2024
Una novella che non finisce mai. Troppi interessi privati e politici e chi ci rimette sono gli abitanti. Forse i figli dei nostri nipoti vedranno la fine.. Nel frattempo tutto tace al Castello!!!
Cari Signori della magnifica comunità di San Giusto a Fortuna.
Forse lo sapete già ma Alfredo Lowenstein si sta stufando del pantano burocratico e delle sabbie mobili in cui è costretto a muoversi,degni della peggiore Italia.
I figli non lo seguono più in questo progetto ed il Dottor Lowenstein è corteggiato dagli Arabi perché venda loro tutte le proprietà in suo possesso in Toscana.
Lui sta tenendo duro ma se venderà non ce ne sarà più per nessuno di voi, a qualunque lobby o confraternita apparteniate.
è quello che si meriterebbero i NIMBY de noantri
Tutto il mio appoggio a San Giusto a Fortuna . Non mollate , il territorio e le sue ricchezze sono dei suoi abitanti e di tutti coloro che lo amano, per un motivo o un altro. Bosco ai Frati ha fatto tanto del bene, proteggiamolo.
Pieno appoggio al comitato di San Giusto a Fortuna per la tutela di un territorio magnifico, che è di tutti, per un motivo o un altro. Bosco ai Frati ha ancora bisogno della nostra protezione!
Il Signor Lowenstein della comunità mugellana non gli importa niente. Acquista per sfizio, perché non sa nemmeno lui quanti soldi dispone…. Cafaggiolo è un giochino, in confronto alla società d’investimento di proprietà, alimentata con i proventi della produzione e vendita di carne nel sudamerica… Tanto per rendersi conto… Il signore in questione non trova ostacoli nelle nostre amministrazioni e nei privati che incontra.. Tanto per rendersi conto con chi abbiamo a che fare… I fondi di investimento vanno e vengono a seconda della convenienza… Vedi Gkn… Se si stufa ne arriva un’altro… Ma non li smonta nessuno, con i soldi si compra tutto e tutti.