Lasciare il convento? Le suore di clausura di Marradi resistono alle pressioni. E stavolta non aprono la porta
MARRADI – Si accendono i riflettori mediatici per la vicenda, triste, del monastero della Santissima Annunziata delle domenicane di clausura di Marradi. Dal quale l’Ordine Domenicano, da Roma vorrebbe che le quattro suore rimaste, tra le quali una molto anziana e una novizia, cambiassero sede, chiudendo di fatto, l’antico monastero marradese.
Ma le quattro sono fermamente intenzionate a non lasciare la loro casa. Con loro una parte degli abitanti di Marradi, tra cui Paolo Bassetti, ex sindaco, e anche cugino del presidente della Cei (il cardinale Gualtiero Bassetti), tra le persone che l’altro ieri sono accorse al convento “per evitare un trasloco forzato delle religiose”.
E’ accaduto infatti ciò che era avvenuto nel dicembre scorso, quando entrarono in convento dei rappresentanti dell’Ordine delle Domenicane per cercare, con le buone o le cattive, di convincere le suore a levar le tende. Solo che stavolta le suore non li hanno aperti. “Siamo impegnate, stiamo pregando”, hanno detto. E li hanno lasciati fuori. “Da tempo – spiega Bassetti che ieri è arrivato al convento quando i tre visitatori si erano appena allontanati – ci stiamo adoperando per evitare che le suore debbano lasciare il monastero come vorrebbe il loro ordine da Roma. A tal fine eravamo anche riusciti ad aggregarlo al monastero domenicano di Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, ma quell’affiliazione, concessa a dicembre 2018, è stata poi revocata il 21 maggio scorso senza che fosse mai effettiva”. “Se dovessero ritornare di nuovo alla carica non farebbero una gran figura – spiega sempre Bassetti -. Ma poi che noia danno le nostre suore? Si mantengono da sole, con le loro pensioni e non chiedono nulla, riescono a far concelebrare la messa e sono sempre disponibili: pregano per noi e fanno anche azioni di carità per la gente del paese. Noi vogliamo che rimangano nel convento che fra l’altro ci ‘appartiene’: furono le famiglie locali a farlo costruire 400 anni fa. E comunque vada c’è la necessità di trovare una soluzione condivisa”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Marradi: “Abbiamo seguito da vicino e in rispettoso silenzio, fino a questo momento, la situazione delle quattro religiose di Marradi -dice Tommaso Triberti-, per evitare di creare interferenze in rapporti che sono regolati da altra istituzione. Si tratta tuttavia di una situazione che coinvolge la nostra comunità, anche con qualche apprensione. Apprese le difficoltà tuttora persistenti, come Amministrazione comunale, e in accordo con la capogruppo dell’opposizione, ci facciamo parte attiva nell’ascoltare tutti, se c’è la disponibilità, cercando di trovare una soluzione che coniughi la tutela della dignità delle suore marradesi e il rispetto della autonomia della Chiesa in quanto istituzione”.
Fonte: ANSA
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 Gennaio 2020