BORGO SAN LORENZO – L’articolo nasce da un lavoro di studio/approfondimento e dall’esperienza diretta delle studentesse e degli studenti della classe 3L dell’indirizzo Agrario dell’IIS Giotto Ulivi.
Stella di Natale: una pianta da conoscere
La Stella di Natale è una pianta originaria del Messico, infatti viene anche chiamata Poinsettia, in quanto al momento della sua prima catalogazione botanica le venne dato il nome del primo ambasciatore degli Stati Uniti in Messico Joel Roberts Poinsett. Solo successivamente, ulteriori studi, fecero capire che questa pianta appartiene alla grande famiglia delle Euphorbiacee; attribuendole il nome scientifico Euphorbia pulcherrima, ovvero la più bella delle Euphorbiaceae.
Nel suo ambiente originario la Stella di Natale può raggiungere un’altezza fra i due e i quattro metri, mentre quando è coltivata in vaso raggiunge al massimo il metro.
La nostra classe ha avviato un lavoro di approfondimento su questa pianta studiando il fenomeno del fotoperiodismo: con questo termine si intendono le risposte delle piane al variare della durata di luce e oscurità nei diversi periodi dell’anno. La Stella di Natale è una pianta fotoperiodica brevidiurna, ovvero fiorisce quando le ore di buio superano quelle di luce (l’oscurità deve avere una durata di circa 16 ore).
Per sperimentare questo fenomeno la nostra classe ha condotto un’esperienza nella serra dell’Istituto, predisponendo una zona attrezzata ad oscurare alcune piante di Euphorbia pulcherrima (mantenute dallo scorso anno) per un periodo di 16 ore (dalle 16:00 alle 8:00 del giorno seguente). La temperatura della serra è stata mantenuta intorno ai 20 °C, temperatura ottimale per lo sviluppo e la crescita della pianta.
Dopo circa 8-10 settimane le Stelle di Natale sono rifiorite! La fioritura appare ovviamente con le tipiche foglie color rosso, ma che in verità non rappresentano il fiore! Il vero fiore infatti, chiamato “ciazio”, è quello piccolo e giallo che si trova al centro delle foglie colorate. Le foglie di colore rosa, bianco o rosso acceso sono foglie modificate che prendono il nome di “brattee” e sono disposte in modo da creare l’effetto dei petali di un fiore, infatti hanno la funzione di attirare gli insetti.
La Stella di Natale che molti di noi hanno in casa in questo periodo, se curata adeguatamente, potrà fiorire nuovamente il prossimo anno. Dopo le feste di Natale potete tenerla in casa, senza mettetela a diretto contatto con la luce del sole. Quando le brattee di colore rosso saranno cadute, bisogna tagliare gli steli ad una lunghezza di circa 10 cm dalla base. Nello stesso periodo è necessario anche rinvasare la pianta in un vaso con un diametro leggermente più grande, utilizzando terriccio mescolato ad un po’ di sabbia che favorisce il drenaggio. Dalle gemme spunteranno nuove foglie verdi! Durante l’estate la Poinsettia può stare all’aria aperta in luogo semi-ombreggiato.
La stella di Natale deve essere innaffiata moderatamente solo quando il terreno è quasi asciutto, evitando sia l’eccesso idrico sia di lasciare la pianta completamente asciutta per lungo tempo. Durante il periodo primaverile-estivo è importante anche la fertilizzazione, circa due volte al mese.
Con l’arrivo dell’autunno la pianta deve essere riportata in casa, posizionandola in una stanza con una temperatura tra i 17 e i 22 °C (è importante tenere la pianta lontano da fonti di calore diretto come termosifoni o caminetti, ma allo stesso modo evitare la vicinanza a porte o finestre da cui possano entrare folate di aria fredda). Come abbiamo dimostrato con la nostra esperienza in serra, per riuscire a far rifiorire la Poinsettia è fondamentale tenerla al buio dall’inizio di ottobre per 15-16 ore al giorno, mentre le altre 8-9 ore dovrà stare alla luce.
Sperando di avervi dato dei buoni consigli per curare la vostra Stella di Natale, auguriamo a tutti Buone Feste!
Le studentesse e gli studenti della classe 3^ L
P.S. Alcune delle Stelle di Natale rifiorite nella serra della scuola sono state utilizzate per l’allestimento del presepe realizzato dal gruppo per l’inclusione dell’Istituto.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 dicembre 2021






