Ricordo di Baccio, uomo mite
Ci
ha salutati il giorno di Pasqua Marcello.
Cosi dopo Angiolo, Francesco, Ugo, se ne andata l’ultimo pezzo storico dei cattolici democratici di Barberino che hanno vissuto il ’48.
Vecchi amici democristiani, sezione in via Corsini 124, davanti alla chiesa parrocchiale, sede ora disfatta e in corso di ristrutturazione per appartamenti, un segno dei tempi nuovi...
Se ne è andata con loro la sezione della DC. Forse è bene che sia così. Alla Messa stava sempre sul lato destro in fondo... e salutava e veniva salutato da tutti poi appena uscito, anche la domenica, saliva le scale…
Sì, saliva le scale e accanto alla stanza della sezione della Democrazia cristiana c’erano le stanze della Cisl, dell’Acli, della Fanin,... di chi aveva un problema, il regno di Marcello.
E lì in quelle stanze Marcello ha passato molta parte della sua vita. Baccio era sempre presente, pronto ad ascoltare tutti, con lui si confidavano bianchi, rossi e neri...
Vedeva il bicchiere sempre mezzo pieno, aveva una buona parola per tutti... era un “confessore” serio e riservato. Invitava tutti a trovare quello che unisce invece che quello che divide.
“O chi c’è da Baccio… Ci sarà uno o una che ha bisogno di parlare, …di essere ascoltato”,… ragazzi, ci vuole pazienza, ci diceva sempre.
Marcello sapeva ascoltare. Era un uomo mite. Si è persa questa dimensione non solo umana ma anche culturale che nasceva dall’impostazione religiosa di quei cattolici. Oggi un uomo mite ...è visto come un debole…ma non sanno cosa si sono persi…...l’umanità.
Credo che i barberinesi lo ricorderanno con affetto e purtroppo anche come quelle figure figlie di un tempo che non ritorna.
Alberto Lotti
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, aprile 2007