Link alla Homepage
Menu

La copertina di questo mese
La copertina di questo mese
Articoli
Natura


Una mela (antica e mugellana) al giorno
leva il medico di torno

IL RECUPERO DELLE ANTICHE VARIETA’
 DI PIANTE DA FRUTTO

Foto di Antonio BarlettiPer chi ha vissuto le campagne mugellane qualche generazione fa, il sapore della pera “briaca”, della pera “limone” o della mela “ruggine”, non doveva essere una stranezza, vista la presenza in ogni podere, orto o giardino, di queste o di numerose altre varietà di piante da frutto, alcune delle quali esclusive proprio del Mugello, altre presenti anche in Casentino e Romagna, ognuna legata a nomi strambi ed a storie particolari che si perdono nella notte dei tempi, molte selezionate e coltivate già dal tempo dei Medici.

La presenza di così tante varietà diverse, scaturiva dalla necessità di poter avere piante con fruttificazione scalare nelle stagioni, che consentivano principalmente di poter consumare a tavola la frutta fresca durante quasi tutto l’anno. Inoltre, le piante erano selezionate in base all’adattabilità a situazioni ambientali diverse (basti ricordare che un tempo i poderi erano arroccati fin sull’Appennino) e di poter resistere a malattie e patogeni senza le sostanze chimiche oggi largamente utilizzate nei frutteti specializzati.

L’arrivo sul mercato mondiale delle varietà moderne, generalmente più produttive, che producevano frutta grossa, bella, esente da imperfezioni estetiche, ed in maggior quantità, nonché la meccanizzazione dei frutteti, l’abbandono generale delle campagne e la scomparsa di persone capaci di esercitare il mestiere dell’innestino, ha portato, al rischio d’estinzione il patrimonio legato alle antiche varietà nostrali, nel giro di pochi anni.

Ma se queste varietà sono importanti dal punto di vista culturale (per le storie e le tradizioni a cui sono inevitabilmente legate) e dal punto di vista genetico (per la capacità di adattarsi ad ambienti diversi e di poter resistere a patogeni sempre più aggressivi), il valore in termini nutrizionali della frutta prodotta da queste piante, sarà forse una argomentazione che susciterà, in questo clima preoccupante di clonazione e manipolazione genetica, il più alto interesse dei consumatori pensanti.

Basta pensare che un kg. di mele “Calvilla bianca“, varietà antica europea, contiene circa 310 mg. di Vitamina C, quantità 4 volte superiore a quella presente in un kg. di mele “Golden“ (varietà americana moderna) mentre la presenza dell’acido malico, ossalacetico, delle pectine e dei tannini, rendono la vitamina C presente nelle mele, nelle pere e nelle susine più “efficace” di quella presente negli agrumi ed inoltre conferisce a questi frutti un alto valore terapeutico nelle patologie intestinali.

Inoltre le varietà antiche da frutto ben si prestano ad essere utilizzate in agricoltura biologica, sia per la loro rusticità, sia per la capacità di resistere alle malattie, ad esempio la “ticchiolatura” del melo, senza uso di sostanza chimiche.

Alcune Regioni hanno preso provvedimenti emanando normative (in Toscana la L.R. 50 del 97) per il recupero e la valorizzazione di queste piante, ma il rischio della loro scomparsa è tuttora molto alto, e le azioni di recupero e di propagazione sono spesso legate ad appassionati collezionisti, a vivaisti illuminati, od alla cura di anziani contadini.

In Mugello, grazie ad un finanziamento della Comunità Montana del Mugello, dell’Unione Europea (Iniziativa Leader II) e di altri Enti locali, è appena nato un progetto per il l’individuazione, il recupero e la propagazione delle antiche varietà fruttifere.

Il progetto è strutturato in modo che sia assicurata una conservazione a lungo termine delle varietà individuate, con la creazione di “banche genetiche del germoplasma” che abbiano anche finalità didattiche ed espositive, da realizzarsi in loco e utilizzando quelle già presenti nella regione.

Un antico podere a Pian dell'Aiara, tra Palazzuolo e Firenzuola. Foto di Duccio BerziMa la finalità del progetto è anche quella di rendere presto disponibili sul mercato le piante innestate tramite piccoli produttori locali e di arricchire nuovamente il territorio con le varietà recuperate: a tal fine per ogni segnalazione di varietà antica, verrà corrisposto al proprietario una ricompensa in natura consistente in una giovane piantina, di quella varietà segnalata o di altra varietà, rigorosamente locale ed antica, che accompagnerà la vecchia pianta nel nuovo millennio.

 Duccio Berzi


Per informazioni e per segnalare antiche varietà contattare il responsabile del progetto:

Dr. Duccio Berzi, Piccola Società Cooperativa Ischetus, tel. 055/8457056 – 0339/2395072 – ischetus@newnet.it

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, gennaio 2000
Cerca in questo sito gli argomenti sul Mugello che ti interessano powered by FreeFind
Copyright © 2006 - Best viewed with explorer - webmaster Stefano Saporiti contatti: info@ilfilo.net, Tel. 333 3703408