LA SCOMPARSA DI ROLANDO MENSI, DI BARBERINO DI MUGELLO
Ricordo dell'amico sindaco
Quando
l'amico Guidotti mi ha chiesto di scrivere qualche ricordo del mio rapporto
con Rolando Mensi sul Filo mi sono sentito onorato ed imbarazzato al tempo stesso.
Imbarazzato perché è facile cadere nella retorica per uno come me che si è sentito
profondamente amico di tale personaggio, onorato perché il giornale “Il filo”
è un qualcosa che contribuisce a far vivere il Mugello, terra che amo per mille
e mille ragioni.
"Livio,
ricordati che i compagni me li dà il partito, ma gli amici me li scelgo da me,
e tu sei tra questi". Una vecchia suora di Barberino, il giorno dopo la
scomparsa, ebbe a dire: "Rolando ha fatto tanto del bene qui a Barberino!"
e una voce aggiunse: ''senza chiedere nulla". Ciò mi colpì intimamente
e mi convinse che avevo avuto una grande fortuna e ricchezza dall'essere stato
amico di Rolando. Ha speso la sua vita per il pubblico interesse. Prese parte
attiva al movimento sindacale e, come pubblico amministratore fu coinvolto per
una ventina di anni: Consigliere comunale e Assessore dal 1951 al 1962, Sindaco
del Comune di Barberino di Mugello da quell'anno fino al 1975, Presidente della
Comunità montana del Mugello‑Val di Sieve dal 1974 al 1981. Sarebbe ben
difficile elencare gli effetti di tale attività, e pertanto mi limiterò a ricordare
ciò che ritengo, anche per esserne stato partecipe, la soluzione del più importante
problema per il suo Comune, cioè l’approvvigionamento idrico, allora in forte
crisi. Barberino di Mugello era uscito da poco tempo dall’isolamento geografico
a seguito della costruzione dell'Autostrada del Sole e quindi si ponevano interrogativi
per lo sviluppo del comune e del suo hinterland. Con felice intuizione, il Sindaco
Mensi aveva individuato quale priorità' il problema Acqua senz’altro la più
assoluta delle necessità per detto sviluppo. Trovando tra le carte della burocrazia
che Barberino di Mugello era inserito nel Piano acquedottistico nazionale in
uno schema, definito 19, riuscì (cosa che ha del miracoloso!) a coniugare gli
sforzi del Ministero Agricoltura col Ministero dei Lavori Pubblici.
Così
nacquero il lago di Migneto e la conduttura del prezioso liquido, in brevissimo
tempo, fino al capoluogo, consentendo a Barberino di divenire uno dei centri
commerciali e produttivi più importanti di tutto il Mugello. Quale Presidente
della Comunità montana del Mugello‑Val di Sieve intervenne attivamente
alla formazione di numerose cooperative agricole, ancora oggi in attività di
non poco conto per l’economia della valle, per non parlare dei comparti produttivi
degli Scopeti e di S.Piero a Sieve, Scarperia, con coraggiosi atti di diniego
per altre zone, suscitando, ovviamente, dissensi e malumori. Ma la sua preoccupazione
della salvaguardia di una agricoltura ancora valida lo rendeva riottoso ad appetiti
anche politici che avrebbero modificato profondamente il territorio. E tanti
tanti episodi mi hanno legato a Rolando, e molti mi fanno ancora sorridere per
l'arguzia e i modi con i quali certe situazioni erano osservate, minutamente
esaminate, e risolte talvolta con una battuta, sia positivamente che negativamente.
Che
amasse il Mugello ne è prova quanto ha desiderato completare la “Storia del
Mugello” del Chini fino all’avvento della Repubblica, desiderio di cui faceva
spesso cenno con tutti coloro che, a suo parere, potevano impegnarsi in questa
opera. La morte improvvisa di suo figlio Roberto(1978)lo vide ancora più legato
alla sua Bianca, e trovò nel pennello il modo di percorrere il cammino
della vita in attesa ...
Nonostante i ricordi affollino la mia mente, chiudo dicendo che Rolando si è assentato, perché aveva tanti paesaggi del suo Mugello da dipingere.
"Rolando, sovente mi sono
domandato se eri comunista, e lo eri profondamente,
se eri cristiano, e lo eri profondamente.”
Livio Zoli
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, marzo 2003