Nessun danno per la scossa di Marradi, ma è tornata la paura

Settembre 2023, i controlli dei Vigili del Fuoco nel centro abitato di Marradi dopo il terremoto
MARRADI – Dalle verifiche effettuate nel corso della giornata, si è fortunatamente avuto la conferma che la scossa sismica di magnitudo 3.5 che sabato 17 Febbraio, poco prima delle 13.00 ha colpito Marradi (articolo qui) non ha causato danni, anche se per alcune ore nella popolazione è tornata ad affacciarsi la paura per il terremoto. È ancora troppo fresco, infatti, il trauma causato dalla scossa dello scorso 18 Settembre, che ha causato alcune ferite ancora aperte.
“C’è stata sicuramente paura, – afferma il sindaco Tommaso Triberti – al momento del sisma eravamo in ufficio in Comune; siamo scesi in strada, e c’erano tante persone fuori di casa. Abbiamo poi fatto un giro per il paese e nelle frazioni, anche qui le persone erano fuori;
Abbiamo avuto – continua – solo un paio di segnalazioni, una in una casa e l’altra in un’attività produttiva. Niente di preoccupante: in un caso qualche crepa, nell’altro il peggioramento delle crepe causate dal primo terremoto”.
Il timore della popolazione era quello che si potesse replicare lo sciame sismico dello scorso settembre, che tenne in allerta il paese per settimane. Allora Comune e Protezione Civile approntarono tende e luoghi sicuri, scelti da molti cittadini per trascorrere le notti; e ci fu anche chi scelse di dormire nelle proprie tende, montate in giardino, o nelle roulotte e nei camper. Anche stavolta la scossa di magnitudo 3.5 è stata seguita da altre quattro più piccole: una con epicentro sempre a Marradi quattro minuti dopo, e altre tre a Tredozio, l’ultima delle quali questa mattina, domenica 18 Febbraio, alle 6.44 con magnitudo 1.0.
Marradi arriva però da un periodo molto difficile. Come spiega il sindaco Triberti: “E’ faticoso: hai ancora nella testa l’alluvione di maggio, il terremoto di settembre, l’alluvione di novembre”.
In merito ai danni causati dal terremoto di Settembre, il Comune ha attivato un Ufficio Sisma, ed entro il 26 febbraio si potrà chiedere il contributo per chi ha avuto la casa inagibile, e fino al 18 marzo per i lavori di ripristino. “Ci sono ancora edifici inagibili – conclude Triberti – e dovremo poi ragionare delle strutture finora escluse dai contributi, penso ad alcune attività produttive, e tutta la parte delle chiese lesionate. Del resto era giusto iniziare così, c’è ancora gente fuori casa”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 Febbraio 2024