Pranzo a sacco in classe? Buona idea. Ma, soprattutto, evitiamo di contestare tutto e tutti
Premessa: ho lavorato con soddisfazione nella scuola per più di 40 anni; dal momento del mio pensionamento non sono più rientrata nei locali scolastici, né sono intervenuta, in maniera diretta o indiretta, in vicende che abbiano interessato la scuola in generale o quella nella quale ho lavorato, considerando terminata la mia attività. Nel caso però del “pranzo al sacco virtuale” non riesco a non dire la mia.
Quando ho letto l’articolo del “pranzo al sacco” (articolo qui) dopo la visita virtuale al museo la reazione immediata che ho avuto è stata quella di una bella risata di cuore e la certezza che un’idea così particolare (non oso definirla geniale, ma quasi…) non poteva che essere frutto delle maestre/maestri che lavorano nella scuola di base. Perché so che tutto il loro lavoro è sempre finalizzato a dare il meglio ai bambini, a farli star bene, a non privarli, se possibile, di quelle piccole cose che possono dare loro gioia. Nella scuola primaria la gita scolastica è un evento di notevole importanza, fatto di preparazione, di attesa, di studio preliminare e…..di pranzo al sacco, che spesso conclude l’esperienza dell’uscita. A malincuore ho dovuto osservare che a volte è proprio questo il momento che i bambini vivono più volentieri. Vorremmo infatti che al primo posto tutti ponessero le conoscenze e le sensazioni che la gita ha suscitato, ma ricordiamoci che….sono bambini! Che c’è di più bello di tirare fuori dal sacchetto panini di vario tipo, mangiare in modo diverso (niente piatto, posate…) seduti come meglio si crede, in libertà? E questo momento li aiuterà anche a ricordare con più piacere i nuovi apprendimenti avvenuti a seguito della lezione, virtuale o meno che sia.
Penso quindi che in questo periodo così difficile, dove certi comportamenti e certe piccole libertà, tanto amate da tutti, sono purtroppo negate, lo scopo del pranzo al sacco sia stato quello di dare ai bambini una sensazione di “vita normale”, della quale tutti abbiamo tanto bisogno. E questa mi pare cosa encomiabile.
Vorrei concludere con una riflessione: evitiamo di contestare tutto e tutti in continuazione, creando disagio in chi si prodiga per la crescita degli alunni, con il rischio di creare immobilismo e diffidenza. Cerchiamo di avere fiducia in chi lavora con impegno. Ne guadagneranno tutti: insegnanti, genitori e soprattutto i bambini.
Laura Quadalti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 Aprile 2021
Bravissima Laura, concordo con tutto ciò che dici. Le polemiche costanti e spesso sterili aggravate dall’uso smodato dei social he anno dopo anno inseguono la scuola fanno solo male a chi nella scuola ci cresce:i figli. Ovviamente in tutto si può sempre migliorare. Questa iniziativa è stata una ventata di gioia per bambini e famiglie. Un caro saluto. Elena
Grande!
Noi figlie e figli di marescialli siamo sempre i migliori in ogni campo dello scibile.
Laura, sono pienamente d’accordo con te. I bambini sono quelli che subiscono più privazioni da questa pandemia, soprattutto per quanto riguarda la socializzazione e la condivisione. Quindi, ben venga un bel pranzo a sacco! Io ancora ricordo con nostalgia il mitico “panino alla frittata” delle gite scolastiche e non!