Progetto “Panno-di-lino”: il comune di Borgo regala pannolini riciclabili alle famiglie con bambini nati entro il 31 dicembre 2015
Dallo scorso aprile il Comune di Borgo San Lorenzo ha avviato il progetto “Panno-di-lino”, in collaborazione con il negozio “Miobebi” e con il sostegno della Banca del Mugello. Con Enrico Paci, titolare di Miobebi, facciamo il punto dell’iniziativa.
Di cosa si tratta e come nasce? Il progetto “Panno-di-lino” consiste nella realizzazione di un kit contenente alcuni prodotti legati all’igiene e alla cura del neonato, che il Comune di Borgo San Lorenzo regala a tutte le famiglie (residenti nel Comune) con bimbi nati tra il 1° aprile e il 31 dicembre 2015.
Si inserisce ovviamente nella rosa di iniziative messe in campo dall’Amministrazione sul tema della riduzione dello spreco e su quello (ad esso strettamente connesso) del consumo consapevole (articolo qui).
Quali soggetti sono stati coinvolti e quale è stato il vostro ruolo? Il progetto è stato ideato e costruito con un lavoro di squadra, partito dall’iniziativa dell’Assessore Ilaria Bonanni e poi proseguito con il coinvolgimento di diversi soggetti che, ciascuno a suo modo, ne hanno reso materialmente possibile la realizzazione.
Le spese sono state coperte con il contributo determinante della Banca di Credito Cooperativo del Mugello, che ha finanziato il progetto in larga parte. Noi come “Miobebi” abbiamo curato la parte progettuale e tecnica, l’identificazione dei prodotti, i contatti con i fornitori, la fornitura gratuita dei campioni di detersivo, la progettazione e realizzazione del materiale informativo nonché la composizione e distribuzione dei kit. Inoltre ci siamo occupati dell’aspetto divulgativo ed in particolare del lancio del progetto, all’interno dell’evento “Famiglia spreco zero”.
Fondamentale è stata anche la partecipazione dei produttori e più in particolare di:
- Culla di Teby, che ha fornito a condizioni particolarmente agevolate i pannolini lavabili
- Verdevero, che ha fornito la campionatura del percarbonato di sodio
- Oro Liquido, che ha fornito la campionatura dell’olio emolliente
Significativa è stata anche la partecipazione del Centro Remida che –sempre sensibile e partecipe ai progetti di riuso- ha collaborato alla progettazione e realizzazione della confezione.
Quale è il messaggio dell’iniziativa? Il messaggio più evidente ed immediato è quello di “consumare meno”; infatti le buone pratiche che questo progetto suggerisce di adottare sono orientate alla reale e sostanziale riduzione del rifiuto secco (e dei costi correlati), quindi al miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.
Sicuramente però un’operazione di questo tipo ha anche una forte valenza culturale, stimolando una riflessione generale sull’intero processo di consumo, dalla filiera produttiva alla gestione del rifiuto; credo che questo sia un tema centrale per il futuro di tutti e per affrontarlo dobbiamo necessariamente imparare a consumare con maggiore consapevolezza, facendoci per ciascun prodotto domande tipo “Di cosa è composto?”, “Come viene prodotto?” e “Come viene smaltito?”.
Approfondiamo il pannolino. Beh si, il pannolino lavabile è l’attore protagonista di questo kit. Anche perché si tratta di un articolo tutto sommato ancora non molto diffuso e su cui di conseguenza i neo genitori in generale faticano a farsi un’idea precisa. Per comprendere davvero cosa significhi utilizzare pannolini lavabili dobbiamo necessariamente fare tre importanti considerazioni:
- L’AMBIENTE
Utilizzando i pannolini usa e getta normalmente disponibili in commercio, ciascun bambino contribuisce nei primi tre anni vita a gettare in discarica all’incirca una tonnellata di rifiuto secco, che complessivamente costituisce all’incirca il 10% del totale: un’enorme quantità di rifiuti che, oltretutto, nel caso specifico ha tempi di decomposizione molto lunghi, di circa 500 anni. Si tratta quindi di una piccola abitudine con un impatto enorme, senza considerare l’ingente consumo di cellulosa, acqua, energia, sbiancanti chimici… necessario per la produzione.
- LA SALUTE
I pannolini usa e getta sono fabbricati per lo più utilizzando materiali plastici, che garantiscono una buona impermeabilità all’acqua sacrificando però fortemente la traspirazione. Inoltre, per garantire un’alta efficienza in assorbimento ma allo stesso tempo risultare leggeri e comodi, i pannolini sono cosparsi internamente di gel chimici (come ad esempio il diffusissimo Sodium polyacrilate), che sono in grado di addensare i liquidi ed evitarne la fuoriuscita ma che, allo stesso tempo e per lo stesso principio, tendono a disidratare la pelle. E’ facile a questo punto comprendere come la combinazione di scarsa traspirazione e forte disidratazione venga a determinare per la pelle del bimbo condizioni igieniche difficili.
- LA SPESA
Anche dal punto di vista della spesa i pannolini usa e getta hanno un impatto decisamente forte. Se consideriamo una spesa minima di 10 euro di pannolini a settimana (cioè poco più di un pacco) e la moltiplichiamo per 52 settimane l’anno e assumiamo un utilizzo medio di circa 3 anni otteniamo una spesa complessiva di almeno 1500 euro! Spesa che, eventualmente, dovremo ripetere per ciascun figlio!
Rispetto a tutti e tre i punti elencati, utilizzando pannolini lavabili la prospettiva cambia completamente; infatti la produzione di rifiuto secco si riduce a zero, la pelle del bambino non risente di tutte le problematiche legate al contatto con materie plastiche e gel chimici e –oltretutto- la spesa complessiva si riduce drasticamente a 300-800 euro (a seconda del tipo di pannolino lavabile utilizzato) per il primo figlio e zero per gli eventuali fratelli: un vantaggio indubbio da tutti i punti di vista!
Sì, ma la gestione è complessa e molti sostengono che il pannolino usa e getta è assai più comodo… Quando si considera l’ipotesi di utilizzare pannolini lavabili, la cosa più faticosa da fare è accettare l’idea di cambiare abitudine! Superato questo scoglio psicologico, nella pratica è tutto molto semplice. I pannolini si lavano in lavatrice assieme al bucato di casa, non necessitano di particolari attenzioni né di trattamenti speciali. Certo, buttare via è sempre più facile che riutilizzare… ma in questo caso la differenza è davvero esigua: basta chiederlo ai genitori che ne hanno fatto o ne stanno facendo uso per rendersene conto! Come in tutte le cose è poi l’individuo che mette tutto sul piatto della propria bilancia e decide cosa vale di più; in questo caso in un piatto c’è un piccolo disagio mentre nell’altro troviamo rispetto per l’ambiente, salute per la pelle e un po’ di soldi in tasca: a ciascuno la sua scelta!
Il Kit però è simbolico… cosa posso fare con un solo pannolino? Certo, il kit è un modo per riflettere, né avrebbe senso pensare che il Comune possa regalare centinaia di euro di pannolini lavabili a ciascuna famiglia. E’ soltanto un modo per informare ed aprire un tema di riflessione, dando gli strumenti per portarlo avanti, se si vuole.
E comunque non ci dimentichiamo che le buone pratiche restano tali anche se le adottiamo in modo parziale; se ogni bambino utilizzasse un solo pannolino lavabile al giorno, nel corso dei primi di anni vita eviterebbe di “consumare” quasi 1000 pannolini usa e getta; significa che nelle discariche Italiane ogni anno verrebbero conferiti circa 500 milioni di pannolini in meno: un risultato modesto rispetto alla potenzialità ma comunque tutt’altro che “simbolico”…
Quali altri prodotti ci sono nel kit? Assieme al pannolino, nel kit è stato inserito un campioncino di detersivo ecologico ed uno di percarbonato: è un modo per far provare prodotti veramente ecologici, molto efficaci sullo sporco e rispettosi per la pelle e per l’ambiente; oltretutto venduti a prezzi assolutamente di mercato.
Inoltre nel kit è stato inserita anche un bottiglina di olio emolliente per il corpo; si tratta di un cosmetico naturale a base di olio d’oliva, prodotto grazie ad un progetto autoctono nato sulle colline mugellane; l’olio può essere utilizzato dopo il bagnetto, al cambio pannolino, in caso di arrossamenti o di pelle secca.
Come sta andando il progetto? E quali sono le prospettive future? Mi sembra che il progetto abbia già una buona diffusione ma credo che non dovremmo mai stancarci di riparlarne; questa intervista è una ulteriore e importante occasione e per questo ringrazio la redazione, anche a nome di tutti i promotori e collaboratori del progetto.
Ad oggi sono già stati distribuiti oltre 50 kit ed altrettanti ne dovrebbero essere distribuiti nei prossimi mesi. Credo comunque che, al di là dei numeri, il risultato più importante è quello che vediamo in negozio ogni volta che una famiglia viene a ritirare il kit: illustrandone il contenuto e il significato abbiamo infatti un’occasione preziosa per far riflettere ed informare su temi che magari le famiglie non hanno mai avuto l’occasione di approfondire.
Naturalmente mi auguro che l’iniziativa possa essere ripetuta a Borgo San Lorenzo e magari anche imitata dai comuni limitrofi; ma soprattutto mi auguro che non manchi mai l’attenzione delle Amministrazioni a mettere in rete le realtà presenti sul territorio e offrire ai propri cittadini –assieme ai servizi- anche occasioni di confronto e di crescita. Credo che nel caso di “Panno-di-lino” questo sia avvenuto: la determinazione dell’Assessore Bonanni e la collaborazione tra i vari partner coinvolti ha consentito infatti di offrire alle famiglie un servizio (il kit) e un tema interessante su cui riflettere.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 novembre 2015
Sbagliatissimo dire che i pannolini si possono lavare insieme ad altro bucato, la spesa è maggiore dei pannolini usa e getta. Posso dire questo perchè ho usato i pannolini di stoffa per neonati negli anni ’80. Per prima cosa bisogna portare il pannolino al punto di poterlo inserire in lavatrice, fare un prelavaggio ad acqua fredda, poi passare al bucato con disinfettante ed altro, poi se il bambino è allergico, inserire il triangolo di lino o puro cotone con pomata per allergie. questo sarebbe più salutare per i bambini, ma per una famiglia che deve fare i conti con bollette dell’energia elettrica salate, detersovo e pacchi di pannolini che dopo diversi bucati, per igiene, vengono buttati via, non vedo proprio dove è il guadagno. Forse a livello di residuo, lo posso capire , ma allora a questo punto, tutta la differenziata che viene fatta a Borgo San lorenzo dove va a finire?