MUGELLO – Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani sono chiamati alle urne per esprimersi sui quesiti referendari abrogativi relativi a lavoro e cittadinanza. Domenica si vota dalle 7 alle 23, mentre lunedì le urne sono aperte dalle 7 alle 15. Per essere validi, i referendum abrogativi devono superare il quorum di votanti del 50% più uno del corpo elettorale. E abbiamo chiesto ai sindaci mugellani se andranno a votare e la loro intenzione di voto.
Come prevedibile, la gran parte di loro inserirà nell’urna cinque sì. Fanno eccezione il sindaco firenzuolino Giampaolo Buti – unico di centrodestra – e il marradese Tommaso Triberti di Italia Viva -.
“Penso che non parteciperò al voto di questi referendum, – spiega Giampaolo Buti, sindaco di Firenzuola – perché non condivido le modifiche proposte ai quadri normativi esistenti. Non votare credo sia un diritto: il referendum non è un’elezione nella quale il voto è diritto-dovere, ma vi è la facoltà di scegliere anche di non partecipare al voto”.
Andrà invece a votare Tommaso Triberti di Marradi: “Voterò tre sì (cittadinanza, responsabilità in caso di incidenti sul lavoro e al referendum sui licenziamenti, e sui relativi risarcimenti, nelle piccole imprese) e per gli altri due voterò no”.
Tutti gli altri scriveranno sì senza distinguo: “Cinque sì, e spero che che anche chi non è d’accordo vada comunque a votare esprimendo la propria posizione. Il voto è un diritto che va sostenuto attivamente”, dice Massimiliano Amato, sindaco di Dicomano.
“Cinque si”, risponde Sara di Maio, sindaco di Barberino di Mugello a chi le chiede come voterà, e identica risposta dà Leonardo Romagnoli, sindaco di Borgo San Lorenzo: “Cinque si”.
Stessa decisione per Francesco Tagliaferri, sindaco di Vicchio, che spiega: “”Abbiamo l’opportunità concreta di migliorare la vita di milioni di persone già dal 10 giugno, se i cinque referendum raggiungeranno il quorum. Voterò con convinzione cinque Sì e invito tutte e tutti a fare lo stesso: il voto è un diritto, ma anche un dovere civico. Esercitiamolo con responsabilità”.
Anche il sindaco di Palazzuolo sul Senio Marco Bottino caldeggia la partecipazione: “Invito sempre a diffidare di chi dice di non andare a votare, quindi io non solo voterò ma chiedo anche a tutti di andare a votare per esprimere un’opinione. Perché normalmente quando non è stato possibile esprimere un’opinione stavamo molto peggio. Per quanto riguarda il voto voterò 5 sì perché sono per la sicurezza per il lavoro, sono per la tutela dei lavoratori e sono per l’integrazione degli immigrati anziché per la loro demonizzazione”.
Qualche dubbio iniziale confida il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti: “Avrei votato due o tre no, ai primi tre referendum, ma mi rendo conto che è un referendum importante per dare un segnale al mondo del lavoro, per rimettere al centro la tutela e la dignità dei lavoratori. Troppo distinguo non sarebbero capiti, quindi meglio dare cinque sì, e in modo convinto soprattutto per quello sulla cittadinanza”.
Anche il sindaco di Vaglia Silvia Catani si espone sul proprio voto al referendum: “Come persona e come Sindaco credo fermamente nel diritto alla sicurezza sul lavoro e all’integrazione civile. Per questo voterò si ai cinque quesiti referendari, condivisi anche a pieno titolo dal Partito Democratico”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 giugno 2025



