Ricadute economiche, ma anche rumore. “Il suono del Mugello” sull’autodromo si fa nuovamente sentire
MUGELLO – Il Comitato “Il suono del Mugello”, che da tempo contesta il rumore provocato dall’Autodromo e protesta per le troppe deroghe che il Comune accorderebbe durante l’anno, si è fatto sentire in occasione della conferenza su “Le ricadute economiche nel Mugello e in tutto il territorio regionale delle attività dell’Autodromo Internazionale del Mugello” a Firenze, e attraverso un portavoce ha letto una nota, per rilanciare la tematica “rumore” di fronte alle istituzioni.
Accogliamo con grande e vero piacere i risultati dell’indagine sulle ricadute economiche delle attività del Circuito del Mugello. D’altronde non avremmo mai dubitato , e ci avremmo messo la firma fin dall’inizio, che una iniziativa come questa potesse arrecare benefici all’intero territorio, non solo nel Mugello , ma anche nell’intera Regione. Questi eccellenti risultati ci spingono però a sperare in un ritorno equo e giusto soprattutto nell’area interessata dall’impatto dell’’inquinamento acustico , per non creare beneficiari e danneggiati e quindi tensione sociale :
Difatti:
- coloro che guadagnano dall’indotto creato dall’autodromo , senza subirne l’inquinamento,
- coloro che utilizzano la struttura per il proprio divertimento , ma poi abitano in aree silenziose ,
- e coloro che invece subiscono l’inquinamento tutto l’anno senza averne nessun beneficio, certo hanno punti di vista completamente diversi sulla cosa, ma chi subisce un danno ha diritto prioritario secondo la logica .
E’ infatti chiaro che la nascita dell’autodromo ha portato sensibili danni , non solo dal punto di vista personale , ma anche dal punto di vista economico proprio quell’elemento che oggi celebriamo ed esaltiamo.
Il mondo civile riduce gli inquinanti in ogni settore , è un processo irreversibile iniziato dopo il boom economico,è un processo antico quanto l’uomo perché naturalmente si tende a pulire e creare ordine, per una vita
migliore , quindi sarebbe opportuno investire in tutte quelle tecnologie che oggi esistono per eliminare l’impatto della struttura sul territorio circostante. Lo studio presentato quantifica molto bene il vantaggio , ma non si sofferma sul danno ambientale e quindi economico , prodotto da inquinamento acustico e dell’aria, che 20 anni circa di deroghe illimitate ha creato.
Ci chiediamo:
- quali siano le basi scientifiche di questo studio;
- se esistano studi fatti dalla Regione Toscana, o da Arpat o Asl enti che sono preposti al controllo ambientale e alla sicurezza per quanto riguarda la salute;
- se è stata fatta una mappatura del territorio circostante;
- se sono stati fatti questionari alle persone;
- se sono sorte strutture turistiche rilevanti proprio intorno all’autodromo dal 2001 ad oggi.
- se è stato considerato il benessere psicofisico degli abitanti della zona con monitoraggi eseguiti presso i ricettori, gli studi fatti dall’organizzazione mondiale della sanità sono chiari, e per chi volesse “sentire “ in prima persona di cosa parliamo, può andare alla pagina Facebook il suono del Mugello dove esistono video fatti presso le abitazioni;
- se è stato tenuto conto della riduzione del valore immobiliare dei terreni confinanti con la struttura stessa, perché le proprietà private intorno all’autodromo pagano le stesse tasse come gli altri cittadini, subendo però una riduzione del valore della proprietà;
- e delle perdite di posti di lavoro che un turismo di tipo naturalistico, d’arte ed enogastronomico, probabilmente maggiore rispetto al turismo “motoristico” avrebbe portato alla bellissima vallata.
Sarebbe veramente auspicabile , che proprio alla luce di questi numeri straordinari , si possa avviare un’azione in grado di far diventare l’autodromo del Mugello all’avanguardia per la tecnologia e per la riduzione dell’impatto ambientale così da renderlo una vera risorsa per tutti. Il Comune fa parte di una Associazione che si chiama città dei motori, a cui aderiscono tanti comuni dove esistono produttori di auto e di moto, e chiaramente per loro la tecnologia è pane quotidiano. Forse un team di esperti è in grado di trovare la soluzione più adatta per ogni ricettore impattato, analizzando ogni caso in modo attento perché non esistono soluzioni preconfezionate, ma solo soluzioni che si trovano con un’analisi della realtà.
Certo non è facile , è una sfida , ma credo che oggi sia possibile fare dell’Autodromo del Mugello un modello per tutti gli autodromi in Italia e mi pare che le risorse non manchino. Certo le persone che vivono intorno all’autodromo , non vogliono più pagarne il conto , chi inquina ha il dovere di ridurre al massimo l’inquinamento che produce , e questo si chiama rispetto.
Considerare gli effetti delle azioni che si compiono , fondamentale oggi per ogni azienda che voglia stare nel panorama mondiale, si chiama responsabilità, semplicemente perché i fatti non cessano di esistere solo perché sono ignorati.
(Il Suono del Mugello)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 settembre 2019